Neanche la pioggia ferma il Wine Pool Party da Mattia Barzaghi. Nonostante le previsioni rivelatesi azzeccatissime di temporali e nuvole ci siamo comunque ritrovati per godere almeno di un paio di ore in acqua ad ascoltare musica e assaggiare i vini, come al solito giunti numerossissimi nel secchiello di assaggio. In particolare in degustazione le ultime uscite di PoggioArgentiera e ovviamente i vini di casa di Mattia Barzaghi che ormai non hanno certo bisogno di presentazioni ma che hanno fornito eccellenti conferme, specie considerando che a Febbraio le Vernaccia si erano presentata, alla pari con tante altre, in uno stato per così dire “embrionale”. Anche in casa PoggioArgentiera non si sta mai fermi e gli assaggi hanno colpito tutti in particolare sugli scudi il Capatosta 2009, forse il rosso più moderno prodotto in Italia oggi e l’Ansonica Bucce 2008, una interpretazione razionale del fenomeno del momento che prende solo il meglio di una tipologia di vini fortemente criticata oggigiorno dopo il booom iniziale.
Fine serata come tradizione sui rossi piemontesi, gentilmente portati da ospiti al pool party.
Guazza Vermentino IGT Toscana 2010
Sapido e diretto, salvia e rosmarino, gusto pulitissimo e schietto, roccioso e salino, chiude profumato floreale e con voglia del secondo bicchiere. 82
Sauvignon Alture Antonio Cammillo IGT 2010
Dalla magica (per i bianchi) zona di Pitigliano nella bassa Maremma, un sauvignon non troppo bossoso, dalla fine speziatura naturale e dai netti profumi di tiglio, sambuco. Bocca sapida e iodata, bel finale. 80
La belva IGT Toscana 2010 (50% Vermentino maremma, 50% Vernaccia San Gimignano)
Esperimento ibrido nato dall’amicizia dei produttori, ancora in fasce a Vinitaly, oggi quasi pronto anche se dovrebbe uscire in bottiglia solo nel 2012. Naso zeta sangimignano con nelle note di miele ed Erika, mediterraneo e caldo ma nordico allo stesso tempo, in bocca ha stile e carattere più fuso che al naso, con finale freschissimo e che promette molto bene. 81
Zeta Vernaccia di San Gimignano 2009 (magnum)
Uno degli assaggi della giornata, dinamica, succulenta, precisa con un equilibrio impressionante tra mineralità freschezza e qualche morbidezza dove serve. Estremamente bevibile e in stato di grazia, ma non si escludono altri interessanti evoluzioni, peccato ne restino una decina di esemplari e basta! 90
Zeta Vernaccia di San Gimignano DOCG 2010
Solito colpo di fucile, gessoso e asprigno, intenso e di soddisfazione, si sta aprendo bene. 89+
Ansonica Bucce 2008 IGT toscana bianco
Agrumato caldo e floreale, bocca di spessore, cangiante candita ma sempre freschissima. Gran vino di corpo e sfizioso per gli abbinamenti… 87
Sciamano San Gimignano Rosso Mattia Barzaghi 2009
Il rosso di casa ottenuto da piccoli vigneti di Sangiovese recuperati attorno alla città turrita rimanda l’appuntamento con le guide e si capisce, ha freschezza da vendere e struttura non banale ma deve ancora uscire da un minimo di impatto con il legno e acquisire lunghezza da aggiungere alle piacevoli note floreali e agrumate che sfoggia. In ogni caso già godibilissimo e fa capire cosa potrà fare Mattia in futuro anche nel campo dei rossi. 83
Capatosta 2009 PoggioArgentiera Morellino di Scansano DOCG 2009
Spiazzante rosato chiaretto, naso potente ma controllato, anice ciliegia e liquirizia, viola e radice , bergamotto, anguria, bocca sfumata ma decisa, si sente la Maremma e il tannino di spessore, gran vino di soddisfazione anche se con voce diversa: trovarsi di fronte ad un vino che dal colore pare un Borgogna e in bocca stupisce come un grande sangiovese mediterraneo è una esperienza spiazzante. Ma è un gran bere eccome, esaurite in pochissimi minuti le 6 bottiglie portate in assaggio. 92
Barolo 2004 Riserva Giacomo Fenocchio
Viola, frutta sotto spirito, mughetto, oliva, lieve acciuga, china e cardamomo, tannino liscio e pimpante finale pronto e vivace anche se spunta un alcol un poco invadente, bottiglia altalenante ma che non stupisce come ti aspetteresti. 86
Barolo le rocche del Falletto 2005 Giacosa (magnum 0261 di 1080)
Naso ricco e lieve, delicatissimo floreale, cuoio, pepe, incenso, ribes rosso e un nonnulla di lacca.
Bocca sontuosa equilibrata, tannino splendido graffia senza mordere stuzzica in continuazione il palato e obbliga alla bevuta compulsiva. Un archetipo del Barolo che insegna cosa significhi la bevibilitá. 96