Ieri al Sole24Ore una grandissima e variegata partecipazione tra produttori, giornalisti e comunicatori del vino per una giornata in cui Cristina Lazzati è davvero riuscita nell’intento di riunire gli stati generali del vino e soprattutto persone in grado di raccontare davvero la filiera, i suoi problemi e le sue opportunità. Grande rumore anche su Twitter dove #vinofuturipossibili rimande trending topic per tutta la mattina raccogliendo commenti e contributi da tutto il web.Subito la presentazione del Rapporto curato da Federico Capeci e Marilena Colussi , interessante per confermare molte delle aspettative da parte del consumatore e dei produttori nei confronti del vino, con molti spunti interessanti da cui emerge l’ancora marginalità di elementi come marketing promozione e internet per il futuro del vino, un dato piuttosto preoccupante direi. Ma sentiamo Federico che ce lo introduce dal palco:
A seguire un bel dibattito sul Progetto MAgis e le istanze di sostenibilità del mondo del vino, uno degli elementi più nuovi e importanti tra le tendenze degli ultimi anni, anzi forse come farà notare più tardi Elena Amadini di Verona Fiere Vinitaly, l’unica voce davvero nuova oggi rispetto agli ultimi anni. Discutono Davide Paolini, Emilio Renato De Filippi di Magis e Riccardo Cotarella molto accalorato nel difendere il lavoro di cantina che in questo momento il consumatore tende a vedere come il male assoluto e il regno della chimica mentre in realtà si assiste solo a trasformazioni fisiche e biologiche.
Spazio quindi al 2.0 e a Giuliano Prati che racconta che spazio c’è per l’innovazione nel mondo del vino e ci fornisce spunti interessanti anche per l’ecommerce e chi potrebbe essere un soggetto giusto ad operare in questo settore:
Danno poi la parola incautamente a me che racconto la genesi di questo blog e la storia di Dissapore e Intravino i due fenomeni del web che hanno cambiato le carte in tavola negli ultimi 3 anni nell’enomondo:
e quindi domande più specifiche su chi siano i frequentatori di blog e siti sul vino in Italia
e la domanda delle domande ovvero come si potrebbe fare sul web a distinguere le voci autorevoli dal grande rumore di fondo prodotto in continuazione:
Spazio poi alla tavola rotonda con le belle promesse degli RFID applicati al vino, garanzia di tracciabilità e controllo della Temperatura dalla cantina alla tavola (viene mostrato l’esempio de Le Macchiole) poi parentesi sul vino Italiano nel mondo con Luca Gardini che ci racconta della percezione del nostro vino nel BRIC:
Di nuovo spazio alla biodinamica che vede Luca molto entusiasta, così come Elena Amadini che la vede come unica vera novità comunicabile per il vino italiano negli ultimi anni:
Sul palco anche Ravasi del GIV che ci offre uno spaccato ottimistico nel vino in GDO con aumento del valore delle bottiglie sugli scaffali (ma anche un grande balzo in avanti delle marche proprie con vini DOC e DOCG) e Gianfranco Charini Chef che ci racconta le difficoltà nel garantire la qualità e la genuinità del Made in Italy food and wine all’estero. Chiude Alberto Santini che sottolinea l’importanza della ristorazione per la promozione di aziende e vini con l’indispensabili servizio di stoccaggio delle vecchie annate di grandi vini, attività comunque onerosa e fonte di tanti guai per molti ristoranti alle prese con la semplificazione di carte dei vini divenute ingestibili e costose.
Report interessante anche quello di Pamela Guerra sul suo blog.