Vermentino e pesce di Maremma: matrimonio perfetto nella cena Slow Food di metà Simposio

Faccio appena in tempo ad arrivare ad Alberese, precisamente a Spergolaia nella bellissima struttura per congressi dell’azienda Agricola Regionale Toscana che mi trovo davanti a questi tavoli imbanditi di ogni bendidio del mare maremmano. E di fianco una trentina di Vermentino di ogni dove toscano pronti ad essere abbinati. Siamo solo a metà convegno ma già si può dire che il Vermentino non solo chiama il mare ma anche e soprattutto la cucina di mare in maniera viscerale.Eccezionali i crudi (palamita, ombrina, sugherello e altro pescato del giorno), buoni i golosi crostini con le sarde, il pecorino romano e anguilla sfumata,  semplicemente sublimi il pesce bandiera in carpione e le anguille  in scaveccio (o scapece, insomma fritti e marinati in aceto e spezie), buoni i primi con pasta al forno con pesce azzurro e tortelli con bottarga.

Tra i secondi, la zuppetta di aragoste e Lupacante mette tutti d’accordo per gusto, cottura e completezza della preparazione. E vi dicevo, divertente e stimolante il connubio con i vini. Dal Candia e la zona di Fosdinovo (forse i più particolari del lotto) fino al Montecucco e alla Maremma è un susseguirsi di stili e interpretazioni che però mai sovrastano l’espressione del vitigno. Alcuni vini si staccano in maniera netta per personalità come PieveVecchia (Montecucco), i Vermentino di Fosdinovo in blocco (Fravizzola, Terenzuola, Il Chioso del Conte Picedi Benettini). Belle sorprese da Rocca di Montemassi,  il Redenzione (dalla nuova tenuta a Monterufoli di SaiAgricola) e SottoCasa (da Bolgheri mi pare) che non conoscevo affatto.

Ma in generale tutti i vini presenti erano estremamente puliti, decisi e fedeli al vitigno senza eccessi. Da sottolineare la capacità del vermentino di sottolineare ed evidenziare le qualità del pescato e di smussare certe asperità come quelle delle preparazioni in carpione e scapece risolvendo il tutto con levità e grazia insperate.


La notte incalza e a parte una puntatina obbligatoria al Garabombo (dove vi descriveremo un cocktail a base vinosa di nuova invenzione da parte di Luciano Berti) c’è da riposare che domani il convegno continua. Ma se il buon giorno si vede dal mattino…

I ristoranti cui dobbiamo la cucina sono l’Ittioturismo I Pescatori , il Ristorante Villa Ambra Oste Dispensa di Orbetello, La  dellIsola del Giglio (Porto) e la Pacianca Osteria di Follonica.

A questi aggiungiamo un filo di riconoscenza anche al buon gelato prodotto esclusivamente con fichi, uova e limoni prodotti al Giglio dalla gelateria Da Nilo.