Vino iconico e paradossale per quanto riguarda il prezzo, in realtà molto più vicino agli ideali enoici del famoso Testamatta, il vino più famoso di questo inconsueto viticoltore noto ai più come Bibi Graetz, artista e impulsivo produttore apparso nel 2000 sulla scena del vino toscano e da allora sempre chiaccherato e apprezzato. Colore nasce come “esclusiva” di Giorgio Pinchiorri e quasi esclusivamente da uve colorino e canaiolo e in tiratura limitatissima (una barrique e poco più) e arriva dopo un percorso decennale ad un blend tra sangiovese colorino e canaiolo che ne aumenta le possibilità espressive ma che forse ne diminuisce l’originalità.
Lo abbiamo assaggiato al Golden View di Firenze da Paolo Miano in una verticale quasi irripetibile dato lo scarsissimo numero di bottiglie superstiti in circolazione.
Qui la sua presentazione della nascita del vino in video:
E di seguito, un racconto che ci dice tanto sull’amore di Bibi per la Toscana e le sue vecchie vigne:
Colore Bibi Graetz 2008
Prugna e saldedine, croccante ma delicato, ficcante e saporito , sangiovese canaiolo e colorino, piccante e finale lunghissimo su un tannino fine e maturo, una piccola bomba di gusto 92
Colore 2007
Sempre sangiovese canaiolo e colorino, viola passita resina e liquirizia, pepe e oliva nera arrostita, bocca che incalza ma lascia lieve traccia amaricante 88
Colore 2006
Balsamico e selvatico appena, resina cardamomo e pepe rosa, bocca che scalpita e si allarga bene e chiude tra lamponi e tabacco, tannino da arrotarsi ancora ma piacevole da salse e intingoli 88
Colore 2005
Sottobosco e macchia mediterranea, bergamotto oliva e rafano, bocca che chiude veloce e serra un poco sul tannino in chiusura 87
Colore 2004 Bibi Graetz
Colorino e Canaiolo, profilo ampio e balsamico, origano e lavanda, lamponi e ribes nero, tabacco domenicano, spezie orientali cumino e ginger, bocca soffice e saporita, in equilibrio cangiante e sfrontato, un vino che sfida e appassiona 95
Colore 2001
Sandalo e smalti , more in confettura, salsedine e oliva nera, bocca soffice con tannino peró ancora vitale e pimpante, da riassaggiare tra anni, bello davvero. 90
Assaggiandoli tutti insieme si resta sicuramente stupiti per la tenuta nel corso degli anni di alcune annate ma anche per il fatto che i risultati sono ondivaghi, non certo per la qualità che è sempre altissima, ma tanto per quanto si ha poi nel bicchiere il che può essere disorientante se vediamo Colore come un progetto unitario. MA se lo vediamo come tappe nel percorso di comprensione di Bibi dell’universo degli autoctoni toscani (cui afferiscono le ricerche di vecchie vigne ovunque nella nostra regione, Giglio compreso) ecco che assume tutt’altra luce e molto più affascinante e appassionante come tutti i bei viaggi.
E come tutti bei viaggi, non è importante dove si sta andando ma come ci si sta andando!
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