Ecco un vino che non vuole essere il fratello minore di nessuno e che traccia una strada sempre più convinta e distante dal Sassicaia suo compagno di scuderia. Il merlot (raccolto a settembre inoltrato) e il grande cabernet della 2016 ci regalano una versione elegantissima e con inizio quasi floreale ma con note di mora di rovo, bergamotto, macchia mediterranea, sandalo e verbena che si fanno bene stada.
Sorso di freschezza mista ad opulenza con un ritmo sapido nuovo e quasi salino, inconsueto per il Guidalberto quasi a testimoniare la sua maturità e il fatto di aver forse finalmente trovato la sua strada, tanto che si parla di cantina appositamente dedicata a lui…Intando ce lo godiamo su Stracci al guanciale di Cinta senese di Paolo Gori ma anche sul Cinghiale in Dolce e Forte funziona che è una meraviglia.