L’iconico vino prodotto dal 1956 in sole trenta edizioni è il non plus ultra dell’amore di Taittinger per lo Chardonnay, uva che proprio uno dei “Comtes” pare abbia portato in Francia dal lontano oriente a metà del XIII secolo. Sia come sia, di certo questo è uno dei più grandi Champagne bdb di ogni tempo e lo dimostra già dal naso sfaccettato e poliedrico che esplora ogni piega e sfumatura di questa uva dalle note più citrine e pompelmose fino a quelle, per adesso appena accennate, di miele e zafferano nonchè di pasticceria passando per il popone, la mirabella, l’albicocca, l’alchechengi, il rabarbaro, il ribes bianco, il tutto condito con pepe bianco, timo e salvia. Un vino all’inizio del suo viaggio e quindi ancora scontroso ma di un’avvolgenza e di una completezza incredibili, un vino che racconta tutta la magia dello Champagne in bianco ma anche la sua forza, la sua acidità e resilienza, persino in un’annata non ritenuta grandissima come la 2005 che invece si mostra perfetta per celebrare le lodi dello Chardonnay champenoise. Solo prima spremitura delle uve, 10 anni sui lieviti, quasi solo grand cru , afffinamento nelle cave sotto Reims, 10% del vino fa passaggio in legno, 9gr/lt il dosaggio.