wine tasting

Moscato d’Asti Nivole Michele Chiarlo 2023

Il primo vino di ogni piemontese, ma crediamo anche di ogni italiano, è quasi sempre il Moscato d’Asti per la sua bassa gradazione e grande capacità di seduzione per i suoi incantevoli rimandi floreali e fruttati. Note di gelsomino notturno, gardenia e narciso si fondono con richiami alla vaniglia e alla frutta tropicale per sfociare in una vera e propria nuvola di dolcezza al sorso dove però non stanca mai veramente.

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La Selvanella Riserva DOCG 2020 Chianti Classico

L’ultima vendemmia disponibile sul mercato per la Selvanella è questa 2020 e rivela una grazia e una finezza perfettamente in linea con il millesimo di grazia e pacificazione con la natura, quello in cui tutto il mondo si è fermato permettendo alla natura di prendere ritmi più armoniosi.  La 2020 si è rivelata un’annata dall’andamento decisamente interessante, con una primavera fresca, a cui ha fatto seguito un’estate calda e lunga ma con buone escursioni termiche fra il giorno e la notte. Rispetto a 2022 e 2021 non ci sono stati stress idrici particolari grazie alle piogge di giugno e di settembre, chi ha saputo gestire e aspettare la perfetta maturazione ha ottenuto vini carismatici e succosi con un carattere gastronomico speciale che li renderà beniamini delle tavole.

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Champagne Brateau-Moreaux Tradition Meunier 100%

Un esempio fenomenale di cosa possa fare il meunier al suo meglio, ecco cosa è Brateau Moreaux con il suo vino di ingresso, fortemente indicativo delle capacità della piccola azienda RM. Note di mela croccante e appena cotta miste a frutta di bosco, floreale di campo e zenzero ne animano al naso dove non mancano tostature leggere di caffè e cacao e note di lievito intriganti tra brioche e crosta di pane. Bocca divertentissima e intrigante con finale non banale e una grande affinità con la tavola. Abbinato su zuppa di trippa , ceci e zafferano di Paolo Gori si è rivelato meraviglioso con un lato balsamico poco intuibile fuori dall’abbinamento.

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Champagne J.J. Lamoreux Cuvèe Gabin Pas Dosè Blanc de Noirs

Il grande pinot nero di Les Riceys risuona alla grande in questo vino che ne mostra tutte le sfumature di sapore e croccantezza. Questo pas dosè nasce in origine per il produttore addirittura dosato a 8 gr/lt ma per l’Italia viene addirittura azzerato ma senza perdere complessità e grazia. Colore quasi rosa di bella intensità fa da preludio ad un quadro di frutta rossa bellissima tra fragole, ribes, lamponi e melograno, spezia e note tostate e una bella potenza materica ne caratterizzano il palato. Bellissima la cremosità della bollicina e i ritorni di fragolina, zenzero e pepe nero che lo animano a lungo. Ottimo da pasto e da carni anche impegnative. Nel nostro caso favoloso anche sui Testaroli alle Noci di Paolo Gori.

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La Selvanella 2016 Chianti Classico Riserva DOCG

La 2016 stata un’annata celebratissima ma che soffre sempre dei paragoni con la vicina e altrettanto buona 2015. Valutarla qui senza altri anni 10 accanto è illuminante per capire come in realtà va annoverata tra le annate di potenza e ricchezza e per La Selvanella significa che il lato panzanese del cru si sente maggiormente. Bellissima nota di mora di gelso, ribes nero, prugne, amarene con tocchi di resine e castagno a far immaginare un inizio evolutivo promettente. Bocca pulsante viva, bel corpo fruttato con rivoli balsamici e tannici a dare un notevole equilibrio. Pepolino e salvia sul finale lo sfinano non poco rendendolo tutto sommato adatto anche alla pasta con il sugo di Prosciutto di Paolo Gori dove il duetto con gli agrumi del sugo e i ricordi dell’arancia nel vino funzionano benissimo.

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Champagne Legret Millesimè 2008

Tanta intensità cromatica e molto estratto per questo millesimato 2008 di Legret con quasi 14 anni sui lieviti ben spesi. Colore quasi ambrato, note che spaziano dal frutto candito, pesche, albicocche, susine, datteri fino alle spezie di ginger, anice, rosmarino e note di sottobosco e funghi per concludere con tocchi di caramello, rhum e canna da zucchero. Bocca polposa ed umami, grandiosa negli abbinamenti, con un grande sigaro e con grandi piatti come quelli di Paolo Gori.

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Chianti Classico La Selvanella Riserva DOCG 1990

Un’annata storica all’epoca che oggi fa ancora parlare di sè la 1990 e ogni volta che si assaggi si capisce perchè. Questo 1990 de La Selvanella Chianti Classico è succoso e nitido ancora, rimandi di frutta fresca e in confettura tra more di gelso e di rovo, confettura di lamponi e ribes, tabacco, liquirizia, ebanisteria nobile, rhum agricolo e un grandissimo corredo balsamico (timo, mentuccia) ed ematico che scorre sotto insieme ad un’idea di arancia sanguinella. Bocca con tannino ormai rilassato ma capace insieme a salinità e acidità di dare ancora qualche bella scossa.

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Roero Arneis le Madri DOCG 2023 Michele Chiarlo

Alberto, direttore commerciale di Michele Chiarlo, racconta in trattoria la storia e l’impegno dell’azienda Michele Chiarlo per la barbera e per i vitigni e terroir piemontesi. La produzione aziendale comprende infatti anche Barolo , Barbaresco e Moscato oltre il cuore nel Nizza con la Barbera e non poteva non riguardare anche l’Arneis, il bianco di casa che nasce come vino di risulta o di consumo veloce per diventare un riferimento tra i bianchi italiani.

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Nizza LaCourt Michele Chiarlo Riserva 2020

La barbera è vitigno caparbio e rustico ma se trattato in guanti bianchi sviluppa complessità eleganza e ricercatezza come pochi altri vitigni italiani. Durante la serata dedicata a Michele Chiarlo e la cucina piemontese in trattoria abbiamo esplorato le varie sfumature della Barbera nella Nizza DOCG. Dalle versioni incentrate su frutto e freschezza si arriva ad una Riserva come questa dove le componenti immediate e goderecce affiancano una evoluzione e una complessità speziata cangiante e suadente.

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Giovedì 6 Febbraio Fuori di Taste! DI GRASSO E DI MAGRO A tavola con l’olio e il vino del Commissario Bordelli e la Cinta Senese

Sarà pure in pensione il Commissario ma Marco Vichi continua a raccontarci le sue avventure in libreria con “Meglio di Niente” e a tavola in trattoria! Saranno con noi Leonardo Romanelli a presentarlo in un Fuoridi Taste insieme all’Olio del Commissario dell’azienda agricola Frantoio Pruneti e in abbinamento ai piatti creati da Paolo Gori dedicati alla Cinta Senese e il prosciutto di Cinta di 36 mesi del Salumificio RENIERI. Ad annaffiare il tutto ci saranno i vini dell’azienda agricola I BALZINI, presenza fissa nei libri del Commissario! E per finire l’Amaro e Limoncello dei Medici Acqua San Felice come ammazzacaffè, preparatevi il guidatore designato…

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