Un progetto ambizioso questo di Andrea Zingarelli di produrre un grande vermentino di alto lignaggio e capace di sfidare il tempo dalle tenute maremmane di Rocca della Macìe. Il progetto si inserisce a pieno nella svolta di questa azienda verso la qualità intrapresa negli anni 2000 e lo fa dedicando attenzione e profondità ad un vitigno troppo spesso usato in Toscana per vini ruffiani da spiaggia o poco più. Qui invece, complice il suolo (una vigna di 5 ettari su suoli di tessitura franco sabbiosa, con la presenza di arenarie quarzose) il microclima e l’uso francese delle fecce fini a lungo portano ad un vino elegante e distinto che si fa ricordare.
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Pakravan Papi Cancellaia Igt Toscana 2019
Il fascino di Bordeaux risuona forte in questo vino pensato per esaltare la freschezza delle colline di Riparbella ed esaltare al contempo il frutto che queste uve possono dare sulla costa Toscana. Naso in effetti sontuoso e voluttuoso, mirtillo, ribes rosso e nero, spezia e menta, olive in tapenade. Il sorso è acceso e voluttuoso, con bei toni dolci ma ben contrastati al palato.
Pakravan Papi Serra de’ Cocci Igt Toscana 2021 chardonnay
Lo spunto secondo Leopoldo Papi era il Mersault della Francia, terra di origine della madre e punto di ispirazione per produrre uno chardonnay toscano nell’animo ma appunto borgognone per riferimento stilistico. Qui l’operazione a Pakravan Papi riesce piuttosto bene con il terroir di Riparbella che esalta vitigno e microclima fresco a dare note intense di gelsomino, pesca, mandorle , ribes bianco, canfora anice, rosmarino.
Lanfora Grignolino d’Asti Doc 2021 Montalbera
“Vino anarchico testabalorda” lo definiva Veronelli, e Gianni Agnelli lo beve mischiato allo champagne come aperitivo estivo. Oggi il grignolino dopo anni di difficoltà esecutive e di posizionamento di mercato pare aver centrato il punto e fatto breccia nei bicchieri degli appassionati di vino piemontese e non solo. Questa edizione 2021 di Monoalbero usa l’anfora per ammorbidire il tratto tannico spesso eccessivo e allargare la componente aromatica, riuscendoci benissimo. Note di rosa, mirtillo, melograno, lamponi in confettura, terrosità piacevole e sorso mai banale con note immediate godibili e altre più ricercate compreso pepe nero, liquirizia e cuoio e vena eterea molto pronunciata.
Venerdi 15 Marzo i cru di Rocca delle Macìe tra Maremma e Chianti Classico in trattoria
Il mio Nudo Langhe DOC Chardonnay 2022 Montalbera
Dai vigneti delle Langhe di proprietà di Montalbera arriva questo classicissimo chardonnay di buona complessità e grande piglio fruttato accattivante. Al naso lieve tropicale, tanto agrume e quel mix di burrosità e affumicato che stuzzica l’immaginazione quanto basta da renderlo un piacevole aperitivo ma anche capace di reggere carni anche importanti, il passaggio in legno fa il suo dovere allargando la sua gamma di aromi, irrobustendolo senza appesantire.
Ridolfi Brunello di Montalcino 2018
La 2018 a Montalcino è considerata un’annata complicata ma vista in prospettiva freschezza e basse temperature davano la possibilità rara di puntare su vini eleganti fini e sottili senza il peso e la struttura di altri millesimi. In questo Brunello di Ridolfi 2018 l’equilibrio è decisamente riuscito con naso di ribes nero, fragole in confettura carrube, frutta di bosco, poutpourry floreale, note di macchia mediterranea, pepe, resine.
La mia Nuda Nizza DOCG 2021 Montalbera
L’ingresso nella Champions League delle Barbera da parte di Montalbera con questo LA Mia Nuda è decisamente centrato e deciso. Opulenza e carnosità accompagnano il naso dopo un colore ipnotico blu ceruleo che rapisce lo sguardo. Naso tra frutta di bosco, spaziatura e pepe nero , cassis, lavanda e balsamico tra eucalipto e alloro senza tralasciare le belle note tostate di legno ben scelto.
Pakravan Papi Campo del Pari Igt Toscana 2015 Merlot
L’esaltazione del merlot sulla Costa Toscana è stata fatta a Bolgheri ma prosegue anche a Riparbella con esiti notevoli come dimostra l’equilibrio e la compattezza di questo campione di razza da parte di Pakravan Papi. L’annata 2015 la ricordiamo per ricchezza e intensità ma qui c’è la componente microclimatica di Riparbella a fare la differenza che regalano note belle fruttate rosse e nere di frutta di bosco poi tocchi pepati e balsamici, cumino e menta.
Passito di Ruchè VINO DA UVE STRAMATURE Montalbera
Ecco il Ruchè che riepiloga la storia e la tipicità di questo vitigno a lungo relegato in versione dolce per via della sua esuberanza zuccherina. Il passito da uve stramature di Montalbera ha un naso caleidoscopico tipico dei vini da uve passite ma con la bella nervosità di quelli a bacca rossa. Note intense di amarene, ciliegia, fico nero, albicocche, cannella e vaniglia che si sommano a pepe, rosa candita, arancio rosso e cardamomo.