Uno dei vini bianchi più gloriosi a vita nuova restituito con le ultime annate si presenta davvero scintillante nel bicchiere. Beneficio Pomino è erede di quel mitico vino che Leonia Albini portò in trionfo a Parigi nel 1878 e ha recepito la lezione di piacevolezza e sapidità degli ultimi anni: è scattante già dal naso agrumato al naso con tanti rimandi floreali tra gelsomino narciso fior d’arancia e muschio bianco ma è in bocca che sorprende davvero tra note nocciolate, lievemente burrose e sapide che abbinano alla grande la farinata con brodo di testina di cinghiale di Paolo Gori. Ma in genere con tanti abbinamenti di mare importanti e anche di terra se la cava come vini molto più nordici e blasonati.
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La cucina del cinghiale dall’antipasto al dolce
Paolo Gori racconta il cinghiale alla quinta ovvero cinque modi di usare il cinghiale in cucina e volendo anche per un pasto completo dall’antipasto al dolce. Si parte con il prosciutto abbinato a carciofi sott’olio e un grande vino rosa quindi si passa alla farinata gialla versione rinforzata con brodo con testina del cinghiale. Come primo le tagliatelle con il sugo del Cinghiale in umido (senza macinatura ma tenuto grossolano). Quindi si arriva al piatto principale ovvero il Cinghiale in Dolce e Forte e infine la schiacciata alla fiorentina preparata con lo strutto del cinghiale stesso.
Champagne Henriot Brut Rosè
Un bellissimo delicato eppure forzutissimo rosa questo di Henriot che si esalta con piatti importanti e con una bella dose di grassezza. Naso di visciola e ribes rosso, lamponi, iris, agrumi, pepe e cardamomo, confetto e zenzero, rosmarino, dolce e fine, sensualità e spezia, raffinato e armonico con lunghezza gastronomica, da aperitivo ma non solo, funziona bene il meunier anche in piccola %. Solenne quasi il finale tra chiodo di garofano e ribes nero. In Trattoria è stato prezioso e fantastico sugli Stracci Pasta Fabbri con il nostro sugo di prosciutto Toscano preparato da Paolo Gori.
Venerdi 18 marzo Ornellaia e Cinghiale in Trattoria!
Finalmente in sala dopo due anni di rinvii venerdi 18 marzo l’attesissima serata che vedrà il più sontuoso dei piatti toscani ovvero il cinghiale e dolce e forte con la sua irruenza e saporosità a confronto con Ornellaia, il grande vino di Bolgheri che ha sedotto il mondo. L’annata scelta è la “Solare” 2017, in forma splendida in questo momento. Per l’occasione Paolo Gori ha preparato un menu di altissimo profilo con il cinghiale in tutte le sue declinazioni, ideale per essere valorizzato dai vini in abbinamento.
Belcolle Langhe Doc Nebbiolo 2019
Un’annata appena nata ma che mostra già un timbro di qualità cristallino e affascinante. Il bello dei nebbiolo di Langa è che possiedono spesso le intensità e il carattere dei grandi vini della zona ma in versione agile fresca e quotidiana. Non fa eccezione questo nebbiolo di Belcolle che seppure appena nato mostra piccantezza e distinzione aromatica molto pronunciata.
Giovedi 17 marzo Schloss Gobelsburg a La Menagère, il salotto del vino riapre…
Si riaprono per gli appassionati di vino le porte del privèe de La Menagère, il locale più trendy e intrigante di Firenze che ha inaugurato da poco il suo “salotto” del vino. Dopo la Borgogna andremo in Austria a scoprire la tradizione dei monaci cistercensi di Schloss Gobelsburg e i suoi magnifici bianchi da gruner veltliner e l’occasione sarà ideale per assaggiare altri piatti di Nicholas Duonno, il talentuoso giovane chef che sta conquistando sempre più palati con la sua cucina speziata grintosa e di sicura soddisfazione.
Martedi 8 Marzo La Luce della Donna da Eataly Firenze!
La serata dell’8 Marzo si presta a molti intrecci e ricorrenze ed è sempre una bellissima occasione per celebrare la donna e la sua luce che si spande sulle vicissitudini umane. Quindi ci è parsa un’ottima occasione martedi 8 marzo prossimo da Eataly Firenze per stappare insieme alcune preziose bottiglie di Luce della Vite, uno dei supertuscan più celebri al mondo e allo stesso meno conosciuto in Italia, per ripercorrere le sue migliori edizioni ovvero 2007-2011 e 2016, una delle ultime in commercio. Nella saletta riservata di Eataly Firenze Emanuele Polidori ci preparerà una sontuosa e stuzzicante cena in abbinamento per mettere alla prova le sfumature aromatiche del vino e tutti i suoi rimandi di forza ed energia.
Champagne Henriot Blanc de Blancs
Per una maison vocata allo chardonnay come Henriot questo Blanc de Blancs è un vino ovviamente fondamentale e un biglietto da visita importante. Il degorgement del prodotto oggi in distribuzione è aprile 2018, con base vino 2014, poi 4 anni sui lieviti. Note di zagara e agrumi, mandarino e arancio, fine e dolce di canditi, zucchero filato, bollicine finissime cremose raffinate e delicate, caffè e tostature delicate e sensuali, finale di bellissima lunghezza. Da noi si è rivelato ottimo su Passatelli in zuppa di zucca e midollo, una esaltazione di umami davvero magnifica.
Masi Costasera Amarone della Valpolicella Riserva 2015
Un vino poco frequentato dal grande pubblico questa Riserva di Amarone che fa dell’opulenza e della ricchezza il suo tratto distintivo, aiutato in questo da un’annata decisamente ricca e calda. La Riserva di Costasera nasce da Corvina, Rondinella, Oseleta e Molinara appassite fino a inizio febbraio (perdono il 40% in volume…) ed è ovviamente un vino impressionante per quantità e intensità di profumi di mirtillo, amarena, lamponi e fragole in confettura, poi arricchito da pepe, lavanda, rose damascate, visciole.
Barolo Paiagallo 2015 Mirafiore
Un cru di Barolo del comune di Barolo che proviene dalla vigna detta La Villa. Ci troviamo su una collina media (320-370 m slm) con esposizione est, e rappresenta uno dei migliori cru della DOCG per carattere fruttato e intensità aromatica. Questo 2015 riflette la grande e potente annata fatta di chiaroscuri aromatici intensi e potenti tra rosa, incenso, lavanda , frutta di bosco freschissima e definita e poi un bellissimo ventaglio di aromaticità suadente tra rimandi speziati pepe nero, cardamomo e un tocco di anguria.