vigneron

Champagne Brateau-Moreaux Tradition Meunier 100%

Un esempio fenomenale di cosa possa fare il meunier al suo meglio, ecco cosa è Brateau Moreaux con il suo vino di ingresso, fortemente indicativo delle capacità della piccola azienda RM. Note di mela croccante e appena cotta miste a frutta di bosco, floreale di campo e zenzero ne animano al naso dove non mancano tostature leggere di caffè e cacao e note di lievito intriganti tra brioche e crosta di pane. Bocca divertentissima e intrigante con finale non banale e una grande affinità con la tavola. Abbinato su zuppa di trippa , ceci e zafferano di Paolo Gori si è rivelato meraviglioso con un lato balsamico poco intuibile fuori dall’abbinamento.

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Champagne J.J. Lamoreux Cuvèe Gabin Pas Dosè Blanc de Noirs

Il grande pinot nero di Les Riceys risuona alla grande in questo vino che ne mostra tutte le sfumature di sapore e croccantezza. Questo pas dosè nasce in origine per il produttore addirittura dosato a 8 gr/lt ma per l’Italia viene addirittura azzerato ma senza perdere complessità e grazia. Colore quasi rosa di bella intensità fa da preludio ad un quadro di frutta rossa bellissima tra fragole, ribes, lamponi e melograno, spezia e note tostate e una bella potenza materica ne caratterizzano il palato. Bellissima la cremosità della bollicina e i ritorni di fragolina, zenzero e pepe nero che lo animano a lungo. Ottimo da pasto e da carni anche impegnative. Nel nostro caso favoloso anche sui Testaroli alle Noci di Paolo Gori.

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Giacomo Baraldo il Bossolo Toscana Sangiovese 2017

Annata calda e difficile ma le radici profonde del vigneto che da’ luce al Bossolo ne risentono in maniera limitata. Giacomo Baraldo nella sua San Casciano dei Bagni realizza un piccolo capolavoro di grazia e di luce particolari con questa 2017 di sangiovese, carnoso e ricco di amarene, vaniglia, pepe nero, cumino e zenzero che in bocca rivela grinta sostanza energia e un tannino in via di definizione di cui già si apprezza la stoffa.

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Giacomo Baraldo il Bossolo Toscana Sangiovese 2016

L’esperienza internazionale di Giacomo Baraldo si traduce in un grande lavoro di territorio sul sangiovese nella sua San Casciano dei Bagni. La 2016 è perfetta per esaltare la materia e il frutto del vitigno insieme alla freschezza e piacevolezza del millesimo. Porpora e ricco, ciliegia, amarena, lavanda, speziatura naturale del sangiovese, tabacco e frutto maturo in confettura come fragola .

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Giacomo Baraldo “18.5k” Pinot Noir New Zealand 2018

Dall’esperienza di Giacomo Baraldo in Waipara (isola sud della Nuova Zelanda) nasce questo Pinot nero territoriale grintoso e dolcissimo all’esordio nel bicchiere. Note di frutta di bosco rossa e nera cangianti e intriganti che rapiscono immediatamente insieme a felci sottobosco e foglie autunnali sempre punteggiato di spaziatura dolce e ricca.

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Giacomo Baraldo “l’Affacciatoio” Vino Bianco 2018

Il lavoro in Borgogna sullo chardonnay permette a Giacomo Baraldo nella sua San Casciano dei Bagni di affrontare la delicata sfida del bianco più famoso del mondo. Lo fa in punta di piedi ma con eleganza e decisione usando metodi ossidativi in legno sempre bilanciati dalle fecce a proteggere dagli eccessi. La maturazione graduale del vino in legno rilascia note fruttate e floreale delicati ma intriganti e persistenti, sfumature agrumate e tanta sapidità al palato mista a note fumèe.

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Giacomo Baraldo il Pergola” 2018 Toscana Bianco (grechetto Macerato)

Il grechetto altrimenti detto “pulcinculo” rappresenta una straordinaria varietà bianca del centro Italia e da ogni anno vita a straordinari bianchi e vin santi. La sua buccia e la capacità di appassirsi senza essere rovinata da muffe viene sfruttata da Giacomo in due sensi: da una parte con una macerazione stile Carso per estrarre note aromatiche e intensità di gusto e dall’altra facendo attaccare i grappoli dalla muffa nobile.

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Il ruolo dei Vigneron nella globalizzazione del vino | tutti i video della Tavola Rotonda

Passati due giorni di Purgatorio non ben identificati , ecco finalmente disponibili i video integrali degli interventi della Tavola Rotonda FIVI di sabato scorso a Piacenza, un momento fondante per il futuro dei vignaioli che hanno scelto web, terroir e comunità come le tre parole maestre su cui costruire il loro futuro ma anche quello di tutta la grande Italia del vino. Ma davvero i vignaioli saranno i salvatori del nostro mondo enoico? A chi era sabato a Piacenza in sala di dubbi non ne sono rimasti, per chi non c’era, ecco quanto è successo e quanto ci siamo detti. (altro…)

Come usare il web per raccontare la terra, piccola guida di sopravvivenza per vignaioli all’epoca della globalizzazione

Oggi a Piacenza più di 200 vigneron e vignaioli d’Europa riuniti per il Mercato ma anche per una Tavola Rotonda sulle sfide della globalizzazione e su come il vignaiolo posso affrontarle. Chiamato a dare alcune indicazioni sulle opportunità che il web offre ai vignaioli, ho fatto il mio intervento ad una platea interessata e spero coinvolta, anche perchè davvero il web può salvare la terra, i terroir e il lavoro di tanti vignaioli, a patto che ci si renda conto dell’opportunità e la si sappia sfruttare. (altro…)