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Forever young

Scomodiamo gli Alphaville stavolta, o almeno andrebbero scomodati per questa magnum c (Il Sodaccio 1985 di Montevertine) capace di riassumere in sè tutta la grandezza possibile remota e forse non più replicabile di un terroir tra i più grandi al mondo, facendone semplicemente uno dei miei assaggi migliori di sempre.  Ma assaggiare degustare ed esaminare alcuni tra i più rappresentativi Chianti Classico 1985  con l’Enoclub di Siena di Davide “Brozzi” Bonucci ha portato molto in luce e aperto molte questioni che forse ancora aspettano di essere risolte. (altro…)

Bucerchiale Rufina Riserva Selvapiana 1999

Vino migliore della serata, annata con 30% di barrique nuove record per l’azienda. Naso un pò grandeur, frutta tossa in confettura, mora fresca, pepe nero, tabacco da pipa, leggera evoluzione nel pellame nobile. Bocca sontuosa e perfetta in ogni componente, corpo ,acidità, freschezza, tannino integrato e stuzzicante. Finale di frutta rossa e nera di bosco, pepe rosa.

Di seguito il video, PS da Burde in carta ed in enoteca a 45 euro. (altro…)

Bucerchiale Rufina Riserva Selvapiana 2006

Ultimo nato, ancora un pò irrequieto. Naso bellissimo con scorza d’arancio, thè, leggero sottobosco, mirtilli e mora,bocca sapida e arcigna, riconscimenti di macchia mediterranea, mirto, alloro, erbe aromatiche e si va quasi fino al balsamico.

Bocca ipergiovane e quasi aggressiva, ma ci si lascia sconvolgere piacevolmente…

Di seguito il video: (altro…)

Bucerchiale Rufina Riserva Selvapiana 1978

Emozionante conoscere un vino di 31 anni…Federico ci dice annata non male ma soprattutto la primissima dove il vigneto è stato usato interamente e esclusivamente per questa etichetta, sotto la supervisione di Franco Bernabei. Praticamente l’anno zero del “moderno” Bucerchiale! Colore splendido integro vivo e vitale, appena lo versi libera subito sentori fruttati di bosco macerati in alcool, poi si assottiglia su note minerali di terroir, lacca, smalto, humus e sottobosco autunnale, poi tabacco da sigato, scorza d’arancio. (altro…)

Alberese e vino, padre e figlio: è il terroir baby, a Lamole

Uno dei Chianti più alti, uno dei figli più puri dell’alberese, del galestro e delle esposizioni migliori del Chianti fiorentino, e un vino decisamente sottovalutato. Eppure il mitico “vin di lamole” era proverbialmente un vino considerato superiore da sempre (e magari potete verificarlo di persona nella Rassegna in programma questo weekend, assaggiando le tante aziende che provengono da questa zona come Castellinuzza e Piuca, I Fabbri, Vignamaggio). Per approfondire Alberto Ugolini (brand ambassador e curatore dei video su YouTube del gruppo Santa Margherita) ha invitato un manipolo di giornalisti e blogger in mezzo ai vigneti…

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