tasting

Il senso dei formaggi di Romina Marovelli per i vini bordolesi, muffati compresi!

Romina Marovelli con il suo caseificio in Garfagnana è da anni protagonista di eventi e serata di altissimo rilievo grazie alla qualità della sua produzione ma anche grazie alla grande attenzione che presta agli abbinamenti dei suoi prodotti con i grandi vini, una strada non sempre facile come sembra ma fonte di grande soddisfazione se fatti con cuore e metodo. Durante la nostra serata con i vini bordolesi di Chateau Giscours, Chateau du Tertre da Margaux e Caiarossa da Riparbella (che fanno parte della stessa famiglia proprietaria ovvero Albada Jelgersma) i suoi formaggi hanno mostrato grande carattere.  (altro…)

Pergolaia IGT Toscana 2013

Il vino d’ingresso alla tenuta di Caiarossa è quanto di meglio si possa trovare per capire l’approccio seguito in azienda ovvero la volontà di unire la tradizione toscana con lo stile bordolese in una maniera originale rispetto alla vicina Bolgheri. Al di là della pratica biodinamica, spicca in questo Pergolaia 2013 (annata attualmente in commercio, quindi con molto tempo in bottiglia rispetto a vini simili) la freschezza e la piacevolezza del sangiovese appena addolciti dalla morbidezza del merlot e la spaziatura del cabernet franc che tolgono la punta di leggero amaro che a volte in sangiovese di queste zone costiere può mantenere.

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Leonia – Pomino Brut Pomino Spumante Bianco DOC 2014

Sergio di Loreto racconta la storia di Leonia degli Albizi, la storica donna che ha dato nome all’ultimo metodo classico di casa Frescobaldi, una storia che intreccia Italia e Francia fin dal 1855, anno in cui Leonia portò a Pomino chardonnay pinot nero e altre uve francesi. Il suo sogno può dirsi realizzato oggi con questo metodo classico da 32 mesi sui lieviti con una colore intenso e ammaliante, un naso ricco di sfaccettature dal pompelmo ai fiori bianchi di tiglio robinia e biancospino fino alle note di cedro candito e arancio il tutto sottolineato da note burrose e di lievio e pane tostato grazie alla lunga permanenza sui lieviti.

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Mercoledi 21 marzo arriva la Primavera delle donne del Vino con God Save The Wine da Signorvino a Firenze!

Arriva la Primavera dopo il freddo inverno e non potevamo non festeggiarlo alla nostra maniera! Mercoledi 21 Marzo Torniamo da SignorVino sul Ponte Vecchio nel cuore di Firenze per festeggiare la nuova stagione e il vino al femminile, forse la più bella novità del vino italiano degli ultimi anni. Una serata di gusto, sorprese e vini dal Piemonte al Veneto passando per Trentino e Colli Bolognesi arrivando fino all’Irpinia…tutti con l’inconfondibile tocco femminile delle nostre protagoniste con una delle viste più belle di Ponte Vecchio ad allietare la vostra serata. Vorrete mica mancare proprio voi, vero?

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Marc Roy – Gevrey Chambertin Vielles Vignes 2015

Un piccolo domaine a gestione femminile dal 2003 quando Alexandrine Roy, energica motociclista e circondata da gatti ben pasciuti, sale nella cabina di comando del Domaine alla sua quarta generazione. Energia e passione si sentono nei vari vini del domaine e i risultati si sentono grazie soprattutto all’estrema selezione in vigna e in cantina dei grappoli. Fermentazioni brevi e poi 12 mesi di legno di cui solo 20-30% nuovo. Siamo nell’appelation più famosa e ricca di tutta la Borgogna con 9 grand cru tutti attorno al mito Chambertin ma si può dire che ogni grappoli in questo comune non sia banale. Per questo vino, in pratica un premier cru quasi “grand” aziendale che riassume i vari climat del village, troviamo il risultato di grappoli provenienti da 10 diversi lieux-dits (tra cui La Justice, Les Crais, Murot, Seuvrée e Carougeot) distribuiti in tutto il village, vigne tra i 50 e i 70 anni d’età.

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La Cinta Senese, storia e presente della Cucina Toscana a #FuoridiTaste 2018

Ogni anno ormai da sei anni mettiamo alla prova Paolo Gori in cucina con le carni di Cinta Senese di Renieri Salumi e ogni anno impariamo qualcosa di più… Dal Medioevo ad oggi, abbiamo ascoltato Emanuele Biotti raccontarci una storia toscana di gusto e convinzione portata avanti da Renieri di Poggibonsi e i loro allevamenti allo stato semibrado e Paolo Gori parlarci di come cucinare questa carne prelibata e prestigiosa.

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Venerdi 16 marzo da Burde le Stagioni del Primitivo di Manduria!

Finalmente una serata dedicata alle stagioni del Primitivo di Manduria! Dalla Puglia abbiamo fatto arrivare in trattoria il vitigno del momento nella sua dimensione orizzontale con i cru vecchie vigne e la sfida del tempo con una verticale del 60anni di Cantine San Marzano. Ma ci sarà spazio anche per il nuovissimo Tramari Rosè 2017 appena nato e per il 11 Filari Primitivo dolce naturale per accompagnare le preparazioni di Paolo Gori ispirate a questa regione.

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Tupinier Bautista – Mercurey rouge 1er cru Clos Du Roy 2016

Siamo a Mercurey nella Cote Chalonnaise appena un passo fuori dalla Borgogna più nota ma terra ricca di soddisfazioni per chi sa cercare grandi vini a prezzo intrigante. Mercurey vuol dire 650 ettari di vigneti tra i 230 e i 320 metri sopra marne e marne calcaree con argille del periodo Oxfordiano. In alcune zone emergono rocce del giurassico con ciottoli molto evidenti. Il domaine nasce nel 1770 e da allora la famiglia Tupinier non ha mai smesso di investire nel mondo del vino. L’ultimo passaggio famigliare importante risale al 1977 quando Manu Batista, ex rugbysta e personaggione in tutti i senti, ha preso il posto del padrino Jaques Tupinier che ha portato in azienda modernità pur nel rispetto della tradizione.

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Chateau Giscours Margaux AOC 2010

Un’annata straordinaria la 2010 a Bordeaux che ha prese tutti in contropiede perché non era pensabile bissare la grande qualità della 2009. E invece la 2010 se per certi versi non è stata migliore di certo non è stata da meno… A Margaux, dove dal quattordicesimo secolo sorge Chateau Giscours e il suo grand vin, l’annata ha esaltato l’eleganza naturale del terroir con un vino che già oggi comincia a mostrare la sua stoffa e qualità.

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La ricetta del cassoulet alla Toscana con Paolo Gori

La ricetta è originaria della Languedoc dove sono addirittura tre le città che ne rivendicano la paternità ha una cottura complessa e sfaccettata che mette insieme una lavorazione lunga e ricca di passaggi dalla cottura delle verdure fino all’unione delle varie carni e fagioli nel forno. Secondo la tradizione francese infatti il padre della ricetta sarebbe Castelnaudary con la madre Tolosa da cui deriva l’uso della salsiccia e infine Carcassone come Spirito Santo , di certo la città dove questo piatto viene assaggiato per la prima volta da milioni di persone ogni anno vista l’affluenza turistica. Paolo Gori ne ha ideato una versione toscana per accompagnare i vini della serata bordolese  con i vini della famiglia Albada Jelgersma omaggiando il giovane direttore tecnico di Caiarossa a Riparbella ovvero Julian Reneaud, originario proprio di Carcassone.

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