Uno Chateau in posizione invidiabile tra Larrive Haut Brion e Malartic Lagravière, una zona coltivata almeno dal 1850, 8 ettari divisi tra bianchi e rossi su terreni eccezionalmente drenanti, maturità degli impianti notevole (20 anni di media) l’azienda di Fracis Boutemy presenta un classico blend Cabernet Sauvignon 55% Merlot 45% che sorprende e spiazza grazie ad una freschezza notevole già al naso. (altro…)
sommelier
Piastraia Bolgheri Rosso Doc 2008 – Michele Satta
Da Varese a Bolgheri seguendo un sogno e la voglia di cambiare vita e da allora per Michele Satta è partita una rivoluzione che ha coinvolto tante persone, tutte stregate dalla magia di questo territorio. Il Piastraia è bolgherese atipico così come lo è Satta con un’attenzione speciale al sangiovese che infatti qui regala scorrevolezza, piacere e quasi una nota dolce che smussa gli angoli di Merlot Cabernet e Syrah e fornisce una prova maiuscola di compattezza e bevibilità. (altro…)
Chateau Le Sartre 2008 AOC Pessac – Leognan
Già noto nel 1800, questo Chateau è stato riportato a grande splendore da Maria Josè Leriche dopo l’acquisizione da parte degli stessi proprietari del mitico Chateau Carbonnieux. La tenuta si estende per quasi 90 ettari con Cabernet Sauvignon e Sauvignon Blanc a occupare lo spazio maggiore seguiti da molto Merlot e quote rimanenti piccole di Semillon e Cabernet Franc. (altro…)
Pessac Leognan vs Bolgheri: gemelli diversi? Degustazione e discussione a Castagneto a Tavola sulla riconoscibilità territoriale
Due territori lontani e distanti come latitudine ma che si richiamano nel bicchiere e nelle caratteristiche pedoclimatiche: questa la degustazione organizzata da Paola Rastelli di Ais Livorno per Castagneto a Tavola. Lassù le Graves, i ciottoli e i detriti della Garonna che hanno depositato per secoli ciottoli e prima ancora i mari che hanno creato un letto di argille. Qui il mare in vista, i detriti e i sassi (a cominciare famosi della “Sassicaia”) portati dai fiumi e la sabbia silicea quasi affiorante. (altro…)
Borgogno Riserva DOCG 1998
Annata sulla carta non irresistibile, regala da subito emozioni e classe, finezza ed eleganza di mirto, alloro, goudron, poutpourry fresco, note di sandalo e muschio. Ma è la bocca che colpisce e rimane, una freschezza mai doma, una beva semplicissima. colpisce al naso e crea aspettativa che la bocca supera grazie ad un dinamismo inaspettato e una durata sorprendenti in bocca, un vino che sa farsi ricordare e farsi utilizzare a tavolo, non banale per un vino con più di 10 anni in bottiglia. (altro…)
Dolcetto d’Alba DOC 2010 Borgogno
Il vino di tutti i giorni dei piemontesi non potrebbe essere altrimenti: schietto, profumato intenso di bosco , finale sapido e quasi balsamico, note speziate leggere che non stancano e soprattutto freschezza incredibile dal primo all’ultimo sorso. Fa solo acciaio e spesso non sembra tale è la complessità almeno al naso, poi in bocca è più scarno e si rivela più semplice, ma non meno benvenuto ad innaffiare quasi qualsiasi cosa càpiti in tavola. (altro…)
Borgogno Barolo Riserva DOCG 2003
Una freschezza e un fruttato sorprendenti per un’annata così calda e bistrattata come la 2003 che sa oggi dimostrarsi in stato di grazia. Giocoso, pieno, deciso ma già con la straordinaria nebbioleggiante eleganza del tempo che passa. Bocca morbido, senza eccessi alcolici che lascia un minimo di tannino che punte appena e che stempera il quadro di un vino molto vicino al proprio punto massimo di realizzazione, per tanto da bersi, ora nella sua ora più alta e comprensiva. (altro…)
Il Gran Bollito Piemontese e il Barolo, com’è andata
Sarà stato il freddo o l’eterno revival delle “buone cose semplici” ma venerdì scorso la serata Bollito-Barolo ha superato ogni aspettativa di affluenza (oltre 90 partecipanti) con quasi 100 kg di carne cucinata (tra i canonici 14 pezzi diversi), i quasi 10 litri di salse e oltre 60 bottiglie consumate tra Dolcetto (solo 10) e Barolo (tutto il resto). Un modo semplice per dimostrare che il Barolo può e deve essere bevuto più spesso? Di sicuro non si trattava di una cena normale nè di tre bottiglie normali. (altro…)
Finalmente la “mia” APP! Cucchiaio d’Argento Vino per iPhone | Una guida all’Italia a portata di touch
Ecco una delle fatiche di cui sono più orgoglioso del 2011…ovvero aver ricevuto l’incarico da Il Cucchiaio d’Argento, la vendutissima collana di libri di ricette di Editoriale Domus, di abbinare un migliaio di loro ricette a vini italiani. E non solo, di prodigarmi in abbinamenti tradizionali, innovativi e sorprendenti. Da semplice gioco, le cose si sono fatte serie da subito e quella che potete scaricare oggi è un piccolo grande viaggio guidato in Italia tra cantine e ricette italiane con tutte le funzioni che io vorrei vedere in una app, o quasi… (altro…)
Il vino che verrà è Maremma con Il Ponte da Capalbio il 26 Gennaio al God Save The Wine
A Capalbio, nel cuore della Maremma, nasce nel 1988 una piccola azienda agricola a gestione familiare che sceglie come nome “Il Ponte” inizialmente come fuga vacanziera al casale del podere maremmano e successivamente alla suggestione dell’elemento di unione tra uomo e paesaggio. Una piccola realtà fatta di attenzione amorevole ai prodotti interpretando il vino con vicinanza alla propria idea di familiarità e all’influsso benefico dell’assolata campagna toscana che potrete assaggiare all’Helvetia Bristol nel primo appuntamento del 2012 per GSTW. (altro…)