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Nobile di Montepulciano Tiberini Vigne Vecchie 2017 Pieve Caggiole

Niccolò Tiberini è la settima generazione dei Tiberini che fanno vino ormai 200 anni a Montepulciano. Hanno come fiore all’occhiello questo vino prodotto da un vigneto originariamente di 4 ettari piantato nel 1908 dalla sua famiglia nella Pievi Caggiòle. Sono 1000 bottiglie e non di più e mostra una incredibile capacità comunicativa in cui le vecchie radici ci restituiscono un giovane esperto vino che comincia a raccontare e non si ferma più…il tutto in perfetta coerenza con la Pieve nel quale nasce (floreale, frutto rosso spinto, sapidità molto gustosa) a cui aggiunge il proprio carattere e la propria esperienza di vite.

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Nobile di Montepulciano Poliziano Selezione Caggiole 2019 Pieve Caggiòle

 

Mariastella Carletti di Poliziano non ha ancora trent’anni ma ha già preso in mano il timone tecnico ed enologico dell’azienda di famiglia, una di quelle che ha reso grande la denominazione negli ultimi 30 anni. Oggi il suo entusiasmo contagioso porta avanti il progetto Pievi della DOCG di cui una proprio porta il nome di Caggiòle, la zona baciata dal sole e dal suolo che permette la produzione di vini di grande spessore ed eleganza, generalmente vini in cui predomina il floreale e tanti spunti di stampo minerale e note di frutta rosso insieme a sapidità gustosa . Questo vino da single vineyard sin instrada perfettamente nel carattere della Pieve cui prende il nome ma in particolare ha però una esposizione nord che lo rende particolarmente resiliente al cambiamento climatico ma anche difficoltoso da portare a maturazione in annate che parevano tarde a maturare come la 2019.

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Nobile di Montepulciano De’ Ricci Soraldo 2019 Pieve Ascianello

Nicolò Trabalzini racconta la storia della sua famiglia che ha rilevato una cantina attiva già nel 1337 quando il nonno Soraldo Trabalzini mezzadro acquistà la cantina dalla nobile famiglia De’ Ricci. Nicolò decide di imbottigliare in proprio solo dalla 2015 ma come enologo inizia a lavorare proprio con questa 2019. Con questo vino siamo nella Pieve di Ascianello, tante sabbie e conchiglie fossili il che vuol dire poco colore, tante sfumature agrumate e floreali e tantissima sapidità in bocca.

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Venerdì 22 novembre La Meglio Gioventù di Montepulciano in trattoria

Una serata dedicata a scoprire “La Meglio Gioventù Poliziana” ovvero i ragazzi terribili del Nobile di Montepulciano che presentano i loro cru e Pievi, le nuovi sottozone del Nobile, quella di venerdi 22 novembre.  Incontreremo De’Ricci con il Nobile Soraldo ‘19, Le Bèrne con il Nobile ‘21, Godiolo, con il Nobile Riserva ‘20 , Poliziano con il Nobile Caggiole ‘19 e Tiberini con il Nobile Vigne Vecchie ‘17, il tutto con un menu ricco e profondamente toscano come quello pensato da Paolo Gori, dall’ocio alla Chianina in versione stracotto…

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Losi Querciavalle Vin Santo del Chianti Classico DOC Querciavalle 2006

Un VinSanto fatto con il cuore dalla famiglia Losi in piena zona Classico Berardenga che ne sfrutta il calore e l’energia in maniera sublime e coinvolgente. Deriva da una selezione di Malvasia e Trebbiano (circa 50 e 50), che sono lasciate appassire da settembre a dicembre su dei ganci sospesi, da permettere un appassimento omogeneo e che permette di dare un colore più dorato al prodotto finale.  Fermentazioni e invecchiamento si svolgono in caratelli di diverse dimensioni e legni (castagno, ciliegio, acacia, rovere, ginepro) per circa 10 anni e il risultato è davvero un vino  della tradizione, con buon equilibrio, lunghezza e piacevolezza in bocca che non ha mai troppa dolcezza, anzi.

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San Felice Chianti Classico Gran Selezione DOCG Poggio Rosso 2007

Dal vigneto sperimentale in collaborazione con l’Università di Siena San Felice è stata l’azienda che ha selezionato e ridato al Chianti Classico il Pugnitello che qui è co-protagonista con il sangiovese di questa (allora) riserva. Non solo riserva però, il Poggio Rosso è sempre stato un vigneto cru con suolo di galestro di alberese e marne che insieme al clima caldo e intenso della zona ha sempre garantito risultati straordinari anno dopo anni.

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Villa a Sesta Chianti Classico Gran Selezione DOCG Sorleone 2105

Villa a Sesta è una tenuta di oltre 1000 ettari di cui 50 a vigneto ricchissima di storia, un avamposto strategico senese nella centenaria lotta contro Firenze e ora una delle tenute più affascinanti della zona. Questa Gran Selezione proviene da una zona molto alta oltre 500 mt slm con suolo molto pietroso a snellire ed esaltare la freschezza del sangiovese che cresce sopra.

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La Lama Chianti Classico Riserva DOCG Terzo Movimento 2014

Ecco una piccola chicca di azienda della Berardenga con una riserva da vigneto cru prodotta ogni anno in sole 2000 bottiglie da sole uve sangiovese. I lunghi anni tra botti e bottiglia lo rendono fine e snello con un frutto che si distende agile tra ricordi di lamponi in confettura, resine, olive, torrefazione leggera, cacao e liquirizia. Una nota forte e ben tratteggiata di amarena lo accompagna al palato dove sfoggia tannini di bella grana e nitore.

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Villa di Geggiano Chianti Classico Riserva DOCG Villa di Geggiano 2015

Siamo nella Berardenga piena e con vigneti ed esposizioni che ne sottolineano la ricchezza e l’eleganza senza perdere di vista freschezza e sapidità. Nella loro riserva , Villa di Geggiano usa una parte di cabernet sauvignon di una vigna ormai più che trentennale quindi pienamente chiantigiana come espressione. In effetti questa riserva si rivela di ricchezza notevole per le note scure di frutta di bosco e la nota pepata che lo attraversa a più riprese nella beva.

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Terra di seta Chianti Classico Riserva DOCG Terra di Seta 2016

La famiglia della Seta nasce con Daniele e la moglie Maria acquista questa tenuta nel 2000 uscendo con il primo vino nel 2006 e la Riserva nel 2010. I vigneti sono molto esposti e ventilati come tutta Castelnuovo Berardenga del resto con vista tra le Crete e i Monti del Chianti con una vegetazione intorno molto variegata. Questa Riserva è 100% sangiovese e gioca su eleganza e finezza del vitigno senza mancare di importanza di beva e capacità di abbinarsi ai piatti come la Carbonara di Tartufo nero su cui l’abbiamo provata noi.

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