Non è facile produrre buon vino soprattutto quando ogni anno devi reinventare prassi e modalità che sembravano consolidate. Giacomo Mastretta da Gaiole spiega i segreti dei vini di La Porta di Vertine presenti all’evento di Carnevale 2012 di God Save The Wine, a Firenze. Sfruttare l’altitudine per acidità e freschezza, saper far esprimere toscanità a vitigni bordolesi in queste zone, rispetto della vite e delle sue necessità. (altro…)
serata
Due paesi, un unico terroir | Valter Sirk e la Slovenia
Vini che restano impressi già da subito, vini che uniscono quello che la storia ha diviso spesso. Dal TF (tocai friulano) alla Malvasia (molto diversa da quella Italiana) si arriva con Valter Sirk ad un blend molto particolare che evidenza il territorio ancora prima dei vitigni come il Teresa Belo. (altro…)
Leonardo Salustri e il ruolo del vigneron | Assaggi, tempistiche e intuito nel Montecucco
Una delle poche risposte che la moderna enologia ha trovato per contrastare surriscaldamento e mancata eleganza di molti vini è che servono molto più vignaioli artisti e legati alla propria terra e che da essa dipendono , specie in tempo di vendemmia. Leonardo Salustri ci racconta cosa rende grandi i suoi vini, e non solo il GRotte Rosse! (altro…)
Far capire i vari terroir del Chianti Classico, Podere Palazzino e la loro risposta
Quattro Chianti Classico e una strategia comunicativa molto chiara a prova di bomba ovvero una etichetta per ogni terroir. Forse complicato all’inizio ma tremendamente affascinante una volta che si approfondisce la materia. Podere Palazzino prova a tracciare la via, chi li seguiraà? (altro…)
Cartizze Dry e Gewurztraminer | come Carpenè Malvolti affronta due vini così particolari
Seguire tutte le fasi del processo di spumantizzazione permette di ottenere il meglio dalle uve anche quando sembrerebbero aver bisogno di molto poco. Tra i vini più significativi di Carpenè MAlvolti un Gewurztraminer particolare e gustoso, ovviamente spumantizzato e il Cartizze prodotto eccezionalmente in versione Brut per un suo uso molto più ampio e non relegato solo al dolce o alla conversazione. (altro…)
Ronco di Zegla e la passione per i bianchi | La cura nel tempo e le emozioni di un Collio del 2005
Sempre troppo trascurata la persistenza nel tempo di alcuni vini bianchi italiani e difficile parlarne quando escono ogni anno i vini vendemmiati solo pochi mesi prima. E se invece mettessimo in tavola una batteria dei vini del 2005? Ribolla, Pinot Grigio e Friulano come (quasi) non li avete mai assaggiati. (altro…)
Gulfi e la Sicilia dei tre Nero d’Avola
Non è uno scherzo ottenere un nero d’avola di carattere e personalità in Sicilia. Gulfi lo sa bene ma per dimostare che non solo è possibile ma possono essere anche molto diversi da loro a seconda dei territori. E ovviamente non è finita qui perchè ci sono anche i succulenti e mineralissimi bianchi da assaggiare… (altro…)
Borgogno Riserva DOCG 1998
Annata sulla carta non irresistibile, regala da subito emozioni e classe, finezza ed eleganza di mirto, alloro, goudron, poutpourry fresco, note di sandalo e muschio. Ma è la bocca che colpisce e rimane, una freschezza mai doma, una beva semplicissima. colpisce al naso e crea aspettativa che la bocca supera grazie ad un dinamismo inaspettato e una durata sorprendenti in bocca, un vino che sa farsi ricordare e farsi utilizzare a tavolo, non banale per un vino con più di 10 anni in bottiglia. (altro…)
Ricette e cucina toscana prima e dopo Amerigo Vespucci e le Americhe | 500 anni di trasformazione continua
Riuscite ad immaginare una cucina mediterranea o anche solo italiana senza pomodoro, patate, peperoni e mais? Se non ce la fate, ecco Paolo Gori che spiega questa colonizzazione dei sapori di ritorno dalle spedizioni nelle Americhe. Solanacee ma non solo sono tanti gli aspetti che non vengono considerati riguardo alla cucina. Venerdì scorso (qui tutte le foto) serata di approfondimento e riflessione qui da Burde per ricordare un concittadino peretolino arrurto ai più grandi onori per aver capito che le Indie di Colombo erano “Nuove” davvero. E le conseguenze in cucina sono state epocali come ascoltiamo in queste interviste a Paolo Gori. (altro…)
Dolcetto d’Alba DOC 2010 Borgogno
Il vino di tutti i giorni dei piemontesi non potrebbe essere altrimenti: schietto, profumato intenso di bosco , finale sapido e quasi balsamico, note speziate leggere che non stancano e soprattutto freschezza incredibile dal primo all’ultimo sorso. Fa solo acciaio e spesso non sembra tale è la complessità almeno al naso, poi in bocca è più scarno e si rivela più semplice, ma non meno benvenuto ad innaffiare quasi qualsiasi cosa càpiti in tavola. (altro…)