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Dal Chianti Classico fiorentino ad Arezzo con Tenuta la Novella al Tu-Wi allo stand God Save The Wine dal 20 al 22 Ottobre

Immagina un’antica dimora medicea immersa nell’impareggiabile splendore delle colline chiantigiane, un luogo a 500 metri di altitudine, tra Firenze e Siena, dove si respira la storia delle antiche cantine del Chianti Classico. François Schneider ha sentito il battito profondo di questa terra, e, affascinato dalla struggente bellezza dei luoghi, nel 1996 ha deciso di restituire alla Tenuta La Novella il suo splendore perduto, restaurando la magnifica dimora, le vecchie cantine, e prendendosi cura dei vigneti e degli oliveti seguendo i principi dell’agricoltura biologica.  Natura e sapori da toccare con mano e con le labbra come potrete fare al nostro stand al Tu-Wi di Arezzo con God Save the Wine! (altro…)

No Name Borgogno Langhe DOC 2005

Il Barolo che non doveva esserlo (rifiutata la prima partita di vino in commissione DOCG) e che alla fine, nonostante lo potesse diventare perché un secondo lotto passò il vaglio della commissione, Oscar decise di far uscire come langhe Nebbiolo.  E che diventa quindi una pretesto perfetto per dimostrare l’imprecisione di questi meccanismi ma soprattutto la grande occasione per dimostrare che si può bere Barolo spensieratamente e non sempre e solo nelle “grandi occasioni”. (altro…)

Alla scoperta dei vini di Vignamaggio a #Vinitaly con Francesco Naldi, enologo

Dal Chianti Classico alla grande scommessa vinta del Cabernet Franc, tutti i vini di Vignamaggio, ognuno che racconta un aspetto particolare della tenuta e del paesaggio attorno a questa villa incredibile del nostro Chianti Classico fiorentino. (altro…)

Vignamaggio, la nuova cantina e la scommessa in Puglia con Gianni Nunziante a #Vinitaly

Tanti progetti e idee e l’entusiasmo di un ragazzino per Gianni Nunziante che presenta il Gherardino “nuova” veste del Chianti Classico di Vignamaggio cui tutti siamo abituati, la nuova cantina che permette lavorazioni molto più fini e precise e i vini in Puglia. (altro…)

Borgogno Riserva DOCG 1998

Annata sulla carta non irresistibile, regala da subito emozioni e classe, finezza ed eleganza di mirto, alloro, goudron, poutpourry fresco, note di sandalo e muschio. Ma è la bocca che colpisce e rimane, una freschezza mai doma, una beva semplicissima. colpisce al naso e crea aspettativa che la bocca supera grazie ad un dinamismo inaspettato e una durata sorprendenti in bocca, un vino che sa farsi ricordare e farsi utilizzare a tavolo, non banale per un vino con più di 10 anni in bottiglia. (altro…)

Dolcetto d’Alba DOC 2010 Borgogno

Il vino di tutti i giorni dei piemontesi non potrebbe essere altrimenti: schietto, profumato intenso di bosco , finale sapido e quasi balsamico, note speziate leggere che non  stancano e soprattutto freschezza incredibile dal primo all’ultimo sorso. Fa solo acciaio e spesso non sembra tale è la complessità almeno al naso, poi in bocca è più scarno e si rivela più semplice, ma non meno benvenuto ad innaffiare quasi qualsiasi cosa càpiti in tavola. (altro…)

Borgogno Barolo Riserva DOCG 2003

Una freschezza e un fruttato sorprendenti per un’annata così calda e bistrattata come la 2003 che sa oggi dimostrarsi in stato di grazia. Giocoso, pieno, deciso ma già con la straordinaria nebbioleggiante eleganza del tempo che passa. Bocca morbido, senza eccessi alcolici che lascia un minimo di tannino che punte appena e che stempera il quadro di un vino molto vicino al proprio punto massimo di realizzazione, per tanto da bersi, ora nella sua ora più alta e comprensiva. (altro…)

Il Gran Bollito Piemontese e il Barolo, com’è andata

Sarà stato il freddo o l’eterno revival delle “buone cose semplici” ma venerdì scorso la serata Bollito-Barolo ha superato ogni aspettativa di affluenza (oltre 90 partecipanti) con quasi 100 kg di carne cucinata (tra i canonici 14 pezzi diversi), i quasi 10 litri di salse e oltre 60 bottiglie consumate tra Dolcetto (solo 10) e Barolo (tutto il resto). Un modo semplice per dimostrare che il Barolo può e deve essere bevuto più spesso? Di sicuro non si trattava di una cena normale nè di tre bottiglie normali. (altro…)