L’ultima vendemmia disponibile sul mercato per la Selvanella è questa 2020 e rivela una grazia e una finezza perfettamente in linea con il millesimo di grazia e pacificazione con la natura, quello in cui tutto il mondo si è fermato permettendo alla natura di prendere ritmi più armoniosi. La 2020 si è rivelata un’annata dall’andamento decisamente interessante, con una primavera fresca, a cui ha fatto seguito un’estate calda e lunga ma con buone escursioni termiche fra il giorno e la notte. Rispetto a 2022 e 2021 non ci sono stati stress idrici particolari grazie alle piogge di giugno e di settembre, chi ha saputo gestire e aspettare la perfetta maturazione ha ottenuto vini carismatici e succosi con un carattere gastronomico speciale che li renderà beniamini delle tavole.
radda in chianti
La Selvanella 2016 Chianti Classico Riserva DOCG
La 2016 stata un’annata celebratissima ma che soffre sempre dei paragoni con la vicina e altrettanto buona 2015. Valutarla qui senza altri anni 10 accanto è illuminante per capire come in realtà va annoverata tra le annate di potenza e ricchezza e per La Selvanella significa che il lato panzanese del cru si sente maggiormente. Bellissima nota di mora di gelso, ribes nero, prugne, amarene con tocchi di resine e castagno a far immaginare un inizio evolutivo promettente. Bocca pulsante viva, bel corpo fruttato con rivoli balsamici e tannici a dare un notevole equilibrio. Pepolino e salvia sul finale lo sfinano non poco rendendolo tutto sommato adatto anche alla pasta con il sugo di Prosciutto di Paolo Gori dove il duetto con gli agrumi del sugo e i ricordi dell’arancia nel vino funzionano benissimo.
Chianti Classico La Selvanella Riserva DOCG 1990
Un’annata storica all’epoca che oggi fa ancora parlare di sè la 1990 e ogni volta che si assaggi si capisce perchè. Questo 1990 de La Selvanella Chianti Classico è succoso e nitido ancora, rimandi di frutta fresca e in confettura tra more di gelso e di rovo, confettura di lamponi e ribes, tabacco, liquirizia, ebanisteria nobile, rhum agricolo e un grandissimo corredo balsamico (timo, mentuccia) ed ematico che scorre sotto insieme ad un’idea di arancia sanguinella. Bocca con tannino ormai rilassato ma capace insieme a salinità e acidità di dare ancora qualche bella scossa.
Montevertine IGT Toscana 2008
L’annata 2008 è l’unica che ha visto il gruppo di Montevertine lavorare in cantina senza Martino perchè reduce da un incidente stradale. Annata fresca ma che vede un colore inquieto e ombroso dovuto all’esito della vendemmia che è stata “stop and go” per via della pioggia intermittente tra settembre e ottobre a dare bucce sottilissime e fragili che in vinificazione non tenevano…
Montevertine IGT Toscana 2013
Montevertine 2013 può dirsi ultima annata del clima di un tempo in cui è stato caldo ma non esagerato e con le giuste piogge quando servivano. Oggi ha note fruttate molto potenti di amarena, ciliegia, frutta sotto spirito, viola candita le note di sottobosco tartufo e goudron sono appena accennate, nota di cuio da tannino, miele di castagno, frutta secca e noci.
Montevertine IGT Toscana 2014
Annata fresca e particolare la 2014, ingiustamente condannata anzitempo mentre invece per l’andamento ha portato tanta produzione (acini molto grossi e succosi, gonfiati da piogge settembrini) ma anche qualità e finezza superiore a quello che si credeva. E’ stata di certo un’annata difficile, da vigneron, ma con freschezza simile ai leggendari anni ’80. Oggi il risultato del Montevertine 2014 è quello di un vino splendido e saporito, asciutto e verticale ma con frutta cesellata rossa e nera che incantano insieme a note di mandarino e pesca che completano un quadro splendido.
Montevertine IGT Toscana 2016
Di certo la 2016 è stata l’annata migliore di tutto il decennio degli anni ’10, e si sente nell’equilibrio e l’ integrità eccezionali di questo Montevertine che prometteva grandi cose e le sta mantenendo. Nel bicchiere si avverte oggi un esordio suadente con nota scura di mirtillo e prugna, ribes nero, frutto sottile su tappeto aromatico e balsamico intrigante su lavanda, timo, mentuccia, elicriso e macchia quasi mediterranea, non così consueta su questo vino. (altro…)
Montevertine IGT Toscana 2019
Annata bellissima e con poche discussioni per la Toscana e il Chianti Classico e anche per il Montevertine, nel bicchiere oggi è vino prodigioso e di una immediatezza quasi disarmante. Viola, ribes rosso, ciliegia, arancio e iris con un sottofondo di energia e dinamica pazzesche. Nel retrolfatto si affacciano amarene e marasche, olive, sandalo.
Montevertine IGT Toscana 2002
Montevertine 2002 inteso come vino fondante aziendale fu l’unico vino prodotto in quell’annata storta che fu la piovosissima 2002 che vide confluire nel Montevertine tutte le migliori uve aziendali comprese quelle del Pergole Torte e fu affinato in barrique perchè “libere” dal vino principe aziendale. Questa operazione fu ripetuta anche nel 2005 ma con più tranquillità e preparazione. Qui all’epoca ci fu invece da inventarsi un vino diverso e oggi possiamo dire che l’operazione riuscì davvero alla grande.
La storia del Montevertine
Martino Manetti racconta nel video catturato durante la verticale in Trattoria come nasce Montevertine di Montevertine. Un vino spesso difficile da inquadrare stretto come è tra l’immediatezza del Pian del Ciampolo e la sontuosità elegante di Pergole Torte. IN realtà si tratta del vino fondante dell’azienda perchè rappresenta l’evoluzione del Chianti Classico originariamente prodotto dal 1972 fino al 1982 quando è diventato Montevertine Riserva, impropriamente etichettato così ovviamente da Sergio Manetti. E’ quindi il vino tradizionale prodotto ininterrotamente nella fattoria fin dall’inizio, cambiato negli anni perchè dapprima era fatto da vigneti più vicini alla fattoria poi piano piano vigne più giovani o di seconda selezione del Pergole.