Famoso per i suoi vini ricchi concentrati e dal piglio selvatico ma sempre ammantato di eleganza, i vini di Nuits St. Georges sono sempre ad un passo dal rango di Grand Cru ma spesso rispetto a questo risultano ancora più accessibili e godibili. Il Domaine Chevillon esplora con i suoi vini gran parte di questa village dagli inizi del 1900. Oggi sono Denis e Bertrand che sono in cabina di regia del Domaine che vinifica uve per più di 13 ettari. Questo Les Chaignots proviene dalla zona nord del vigneto di Nuit St Georges con esposizione classica est, altezza 280 mt e da quasi 6 ettari di superficie con una pendenza media dell’14% molto impervio.
pinot noir
Domaine Ragot – Givry rouge 1er cru La Grand Berge 2015
Dal 1760 a Mercurey poi passati con la sede a Givry un centinaio di anni dopo, il Domaine Ragot passa dal fondatore Gabriel Ragot fino all’ultima generazione con Nicolas e il padre Jean Paul a lavorare insieme sulle orme della tradizione famigliare. Vigneti solo su Givry, il vino preferito di re Enrico IV 1553-1610, per un totale di 9 ettari di cui i tre quarti hanno più di quarant’anni di età. La Grande Berge deriva da 2 ettari con età media sui 30 anni con suolo calcareo derivante dalla rottura delle argille giurassiche e limo argillose. Per la sua vinificazione si impiegano quindici giorni di macerazione con macerazione a freddo per i 6 giorni prima della fermentazione.
Marc Roy – Gevrey Chambertin Vielles Vignes 2015
Un piccolo domaine a gestione femminile dal 2003 quando Alexandrine Roy, energica motociclista e circondata da gatti ben pasciuti, sale nella cabina di comando del Domaine alla sua quarta generazione. Energia e passione si sentono nei vari vini del domaine e i risultati si sentono grazie soprattutto all’estrema selezione in vigna e in cantina dei grappoli. Fermentazioni brevi e poi 12 mesi di legno di cui solo 20-30% nuovo. Siamo nell’appelation più famosa e ricca di tutta la Borgogna con 9 grand cru tutti attorno al mito Chambertin ma si può dire che ogni grappoli in questo comune non sia banale. Per questo vino, in pratica un premier cru quasi “grand” aziendale che riassume i vari climat del village, troviamo il risultato di grappoli provenienti da 10 diversi lieux-dits (tra cui La Justice, Les Crais, Murot, Seuvrée e Carougeot) distribuiti in tutto il village, vigne tra i 50 e i 70 anni d’età.
Tupinier Bautista – Mercurey rouge 1er cru Clos Du Roy 2016
Siamo a Mercurey nella Cote Chalonnaise appena un passo fuori dalla Borgogna più nota ma terra ricca di soddisfazioni per chi sa cercare grandi vini a prezzo intrigante. Mercurey vuol dire 650 ettari di vigneti tra i 230 e i 320 metri sopra marne e marne calcaree con argille del periodo Oxfordiano. In alcune zone emergono rocce del giurassico con ciottoli molto evidenti. Il domaine nasce nel 1770 e da allora la famiglia Tupinier non ha mai smesso di investire nel mondo del vino. L’ultimo passaggio famigliare importante risale al 1977 quando Manu Batista, ex rugbysta e personaggione in tutti i senti, ha preso il posto del padrino Jaques Tupinier che ha portato in azienda modernità pur nel rispetto della tradizione.
La Borgogna di oggi in vigna e cantina con Giancarlo Marino
Con uno dei massimi esperti e pionieri nella divulgazione della Borgogna in tutte le sue sfumature ovvero Giancarlo Marino, affrontiamo il “problema” di cosa sia la Borgogna oggi e come con Degustate vengono selezionate le aziende distribuite. Attenzione alla vigna e lavoro in cantina attento e meticoloso per esprimere terroir e annata e non appiattire le sfumature dei vigneti e dei climat.
La Grande Borgogna di Degustate con Giancarlo Marino venerdi 9 febbraio da Burde
Serafini & Vidotto Pinot Nero 2007 Colli Trevigiani IGT
Annata storica che ha rivelato a molti la potenzialità del pinot nero di questa azienda, anche oggi a 10 anni dalla vendemmia mostra una integrità e polpa sorprendente. Naso con note dolci di mandorla e vaniglia che vanno sopra a frutta di bosco e rose ma in bocca si scambiano i ruoli.
Pinot Nero Bressan 2006 Friuli Venezia Giulia
Una meraviglia di pepe e intensità che al naso sembra tutto fuorchè un pinot nero tanto è profonda la mimesi di uno schioppettino. Oltre al pepe nero, al naso si affacciano timidi tentativi di frutta rossa, fragole e lamponi che però necessitano dell’assaggio per mostrarsi nella loro bellezza.
Pinot Nero Franz Haas 2014 Alto Adige DOC
Trasparente e classicissimo per la varietà e la zona, un chiaretto appena accennato ma luminoso e freschissimo. Profumi nitidi di lampone e frutta rossa di bosco, aromatico e floreale ben presente quasi di biancospino, rosa, poi ribes rosso e fragole in versioni molto solari.
Côte de Nuits Villages Les Vignottes 2014 Antoine Lienhardt
Concentrazione ed estrazioni sorprendenti per l’annata, balsamico ed etereo più che fruttato di bosco, smalto appena accennato che nel contesto è tipicissimo insieme a nota verdastra da raspo. Vino molto giovane e da aspettare qualche anno per il tannino arcigno e appena verde, difficile da capire se evolverà, di certo un vino maschio, scuro con pepe e struttura che richiedono abbinamento adatto per funzionare al meglio.