Dagli 8 village da cui provengono tutte le uve di questa storica e intraprendente maison con il cuore attorno alla Montagne de Reims la cuvèe di ingresso al loro mondo sorprende per vitalità e vinosità sempre ben calibrate. Un blend molto rosso con 40% Pinot Noir , 30% Chardonnay e 30% Meunier lo rende acceso di colore e con naso iniziale su mela grattugiata, lamponi, ribes, ciliegie e belle sensazioni vinose.
pinot noir
Champagne Duval Leroy Premiere Cru Fleur de Champagne 4 giugno
Il nome deriva dal profumo di fiore della vita che in Champagne si può annusare con piacere a maggio e gli venne dato dal suo creatore Richard Duval Leroy ai primi del 1900. Una maison antica (fondata nel 1859) ma che ha sempre giocato su quantità e volumi più che su finezza almeno fino agli anni ’90 quando la signora Claude rimasta vedova decide di impostare in maniera molto diversa la produzione. Investe in qualità e ricercatezza, assume e struttura l’azienda al femminile (oggi il 45% dei dipendenti sono donne compresa la chef de cave Sandrine Logette-Jardin).
Torna Modena Champagne, vi aspetto alla mia masterclass sui Blanc de Noirs lunedi 8 ottobre
Torno a parlare di Pinot Nero e Champagne, tra i miei argomenti del cuore da bravo ristoratore prestato al giornalismo del vino e lo faccio all’interno della manifestazione Modena Champagne 2018 con una masterclass a conclusione della bellissima due giorni di assaggio (occhio, ci sono ancora posti per le due giornate ma i biglietti si stanno esaurendo!). Parleremo , ripartendo anche da dove ci eravamo interrotti a Grado per EinProsit con chi c’era, dell’influenza di quest’uva storica nelle cuvèe e delle sue potenzialità nonchè limiti se impiegato da solo. Vi aspetto!
Dom Perignon 2009 Champagne
L’annata 2009 è stata un’annata sfidante e atipica per la Champagne che per molti in uscita ha anticipato la straordinaria ricca e fresca 2008, destinata a lasciare ricordi indelebili. Ma proprio in queste annate risiede il senso del lavoro di Richard Geoffroy alla guida (fino all’annata 2017) di Dom Perignon, la più famosa maison di Champagne di lusso e non poteva esimersi dal realizzare il suo gioiello anche in queste condizioni. Dicevamo annata calda ma non priva di segnali positivi specie sul versante della maturità del frutto , qualcosa in meno in termini di eleganza e freschezza, due elementi che non possono mai mancare in un DP. La 2009 è all’altezza?
Krug Grande Cuvée 163eme edition
Durante l’annuale edizione della serata Krug & Dom Perignon in trattoria abbiamo avuto il piacere di riassaggiare dopo alcuni anni una edizione di Krug Grande Cuvée che ci era rimasta nel cuore fin dal momento in cui apparve sul mercato ovvero la 163eme Edition. Basata sull’annata 2007 (quindi mise en cave giugno 2008) è composta dal 73% di vino dell’annata 2007 (una percentuale tra le più alte mai utilizzate dalla maison) e per un 27% da vin de reserve. La composizione in termini di vitigni è 32%ch 37%pn 31%m per un totale di 183 vini da 12 vendemmie di cui la più vecchia è la 1990. Una delle ultime (forse l’ultima?) Grande Cuvée ad avere gocce di 1990 dentro di sè deve avere qualcosa di speciale.
Champagne Philippe Gamet Brut Millesime 2011 – France
Per questo millesimo la componente rossa di uve come sempre per la maison Gamet con sede in piena zona meunier e pinot nero viene completata da un 35% di chardonnay utilissimo in un’annata calda e particolare come la 2011 (tra le più precoci ever nella regione). Al naso spingono tanto per freschezza gusto e stile i crus di Mardeuil, Damery, Fleury-la-Rivière da cui viene la maggior parte delle uve di questa azienda RM con forte attenzione alla pulizia, niente zucchero aggiunto per uno stile schietto diretto ma complesso soprattutto al palato dove si dimostra champagne di razza ottimo per carni anche importanti come il Reale di Calvana arrosto accompagnato da tartufo nero.
Champagne Philippe Gamet Brut Sèlection Blanc de Noirs Mardeuil – France
La storia intrecciata di due famiglie contadine champenoise da Mardeuil e da Fleury-La Rivière fa da sfondo alla nascita di questa maison incentrata sulle uve rosse della regione. Non stupisce che per Champagne Gamet la cuvèe d’ingresso alla maison sia un blanc de noir con assemblaggio 60% Pinot Meunier, 40% Pinot Noir di cui 35 % de vins de réserve dai vigneti di Mardeuil, Damery, Fleury-la-Rivière. Già dal colore si mettono le cose in chiaro, anzi in scuro, con un bel tono dorato ricco e sontuoso che prelude ad un naso fruttato e floreale con note evidenti di rose, lamponi, ribes rosso e stuzzicante note speziate a corredo.
Davide Moreau Bourgogne Rouge 2015
Un giovane talento Davide Moreau che dopo una serie di belle esperienze in altre cantine, nel suo domaine di famiglia è già in grado di far vedere cosa vale con i suoi vini di Santenay con il vino di ingresso che beneficia della grande annata e soddisfa appieno con la sua eleganza. Giancarlo Marino ce lo racconta con il suo inimitabile stile e profonda conoscenza della materia.
Domaine Chevillon – Nuits St. Georges 1er Cru Les Cailles 2014
Un première cru di notevole importanza per Domaine Chevillon tra i tanti vinificati separatamente nel Domaine a Nuit St Georges. In particolare Les Cailles (il cui nome deriva dalla radice di “sasso” e non di quaglia come si potrebbe pensare) e si trova a metà strada tra Corton e St Georges. Denis e Bertrand al comando del Domaine da qualche anno vinificano uve per più di 13 ettari nel comune e sono capaci di dar voce alle diverse sfumature nella AOC. Non fa eccezione questo Les Cailles, tra i tre vigneti migliori della denominazione, che con i suoi terreni ricchi di argille rosse, su rocce calcaree di età antica, dona ai vini che qui nascono potenza ed estrazione ma sempre e soprattutto finezza .
David Moreau – Santenay rouge Cuvee “S” 2015
Un giovane di belle speranze che sta diventando una grande realtà borgognotta degno erede della tradizione di famiglia, ecco chi è oggi David Moreau diplomatosi solo nel 2009 ma già in grado di muoversi alla grande tra i filari di pinot nero e chardonnay per le proficue esperienze fatte in giro per famosi domaine della Borgogna e del Rodano, Romanèe Conti compreso. Grande rispetto per la vigna e l’uomo e l’ambiente, grappoli perfetti e selezionati che arrivano in cantina e macerazioni controllate continuamente per una estrazione sempre millimetrica. Questo Santenay “S” è dedicato ai nonni nasce dalla parcella storica al centro del villaggio ovvero Les Cornières, in pratica un premiere cru.