pinot nero

Champagne Vincent Couche Zero Dosage a Buxueil

Un grande della Côte des Bar da Buxueil che si è immerso nella pratica biodinamica dal 2008 cambiando radicalmente il suo approccio al vino e alla coltivazione della vite. Il risultato è tangibile e di grande effetto con una maturità eccezionale delle uve che non ne scalfisce l’acidità. Questo 65%pn e 34%ch con uve dai millesimi 2012 e 2013 affinandosi con calma nelle cantine aziendali. La maturità dei vini di partenza lo rende morbido e accogliente senza bisogno di zuccheri e il risultato è comunque di una freschezza impressionante facendonone un ottimo jolly. Note agrumate di arancio giallo più more e mirtillo e tocchi di anice e lavanda, davvero un grande passepartout a tavola e anche per conto suo.

Frédéric Savart L’Ouverture Premier Cru 100% pinot nero Montagne De Reims (Ecueil)

RM talentuoso dalla Montagne de Reims, Frédéric Savart è uno dei talenti emergenti della Champagne per come sa assecondare il terroir e dare vini di classe e struttura mai banali. 50mila bottiglie con un60% pinot nero e un 40% chardonnay ma qui abbiamo un blanc de noirs di spessore e intensità con note agrumate miste a frutta rossa, spezie e freschezza di erbe aromatiche. Vino “veloce, tecnico, alla moda” come dice Marco Pozzali e ci ritroviamo perfettamente.

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Hundred Fifty Eight – 158 Alta Langa 2005 Fontanafredda

La cuvèe celebrativa del centocinquantottesimo compleanno di Fontanafredda (diversa ogni anno per ogni compleanno!) si presenta a base pinot nero e chardonnay annata 2005 con quasi dieci anni sui lieviti. Un vino sorprendente che unisce un’estrema freschezza immancabile a queste latitudini e lo sposa con un lato decadente che richiama i manifesti e le locandine anni ’50 che lo presentano in sala.

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Alta Langa Vigna Gatinera 2005 Fontanafredda

Dieci anni sui lieviti per questo pinot nero in purezza che si avventura là dove c’era un vigna di nebbiolo. Un cambio quantomai azzeccato per un metodo classico da 10 anni sui lieviti e una maturità di frutto di partenza notevolissima considerando l’altitudine delle vigne.

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Contessa Rosa Rosè 2011 Alta Langa Fontanafredda

Un vino che incarna la freschezza e levità dei vini di questa denominazione mettendone in evidenza il lato gentile e innegabilmente femminile. Metteteci poi l’aggiunta un po’ farinettiana del Barolo 67 come liquer d’espedition e avete il quadro completo. Melograno, lampone e frutta rossa dolce e invitante, bocca fresca saporita e mai banale che si fa ricercare sorso dopo sorso in un crescendo di intensità intrigante. (altro…)

La freschezza in cucina arriva dal Piemonte, Paolo Gori e la cucina per l’Alta Langa

Paolo Gori illustra la cucina piemontese vista da un’ottica toscana a tavola per accarezzare l’Alta Langa di Fontanafredda. Il Tonno di coniglio è saporito ed educatissimo sulla bollicina di apertura mentre la Zuppa Bianca con trippa e ceci ha sapidità e gusto profondo da esaltare con spumanti più corposi e dal lungo invecchiamento sui lieviti. Queste e altre ricette nel video con Paolo durante la serata piemontese da Burde. (altro…)

Corsa all’oro nero in Borgogna

Probabilmente era inevitabile che succedesse prima o poi ma sono anche sicuro che se potessi prelevare con la macchina del tempo un winelover dagli anni ’80 e catapultarlo nel mondo del vino di oggi rimarrebbe sbigottito nel vedere i prezzi che molti vini stanno raggiungendo in Borgogna, la terra più desiderata del mondo dagli appassionati che si sta scontrando con una richiesta crescente sempre più di massa. Di certo le ultime catastrofi climatiche hanno giocato un ruolo chiave in questa trasformazione ma forse è anche sintomo di un accrescimento globale della preparazione in termini enoici che porta ogni amante del vino gradualmente ad approdare in questo paradiso del terroir.

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La Toscana inedita, piccola guida alle scoperte d’Estate

Tra poco saremo  quasi tutti in vacanza o forse lo siamo già e sempre di più la Toscana scopre nuovi angoli di se’ che vale la pena visitare, anche solo per il vino ma molto più spesso per i meravigliosi paesaggi dove i vigneti si trovano a crescere. Da questa idea è venuta fuori una piccola guida alla Toscana detta “minore” ovvero quella fuori dalle rotte conosciute del sangiovese della toscana centrale e degli altri vitigni della costa, aeree che stanno dimostrando tutto il loro valore e qualità nel bicchiere.

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