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Pinot Nero in Toscana: è arrivata la nouvelle vague?

LA serata è stata sentita, partecipata e ricca con i produttori in gara tutti presenti in incongnito e molti altri tra produttori enologi ed agronomi presenti in cerca di spunti e di confronti. Dalla biodinamica al biologico e dal piccolissimo e giovane produttore fino alla grande azienda centenaria dalle milioni di bottiglie, la fotografia del Pinot Nero nuovo toscano è stata completa e ricca di riflessioni. (altro…)

Una certa idea del Sangiovese, da Montecucco a God Save The Wine Salustri e le Grotte Rosse

Non solo le idee fanno i grandi vini ma anche e soprattutto, come scoprirete all’Hotel Savoy il 21 Ottobre,  la costanza e la caparbietà degli uomini capaci di andare a scoprire il genius loci del Montecucco e risalire alla grande vocazione naturale per il Sangiovese. Leonardo Salustri ha portato dietro la sua idee scienziati, ricercatori e tutta la famiglia pur di ottenere quel grande vino che oggi tutti riconoscono essere il GRotte Rosse. Ma la strada era tutta in salita… (altro…)

L’idea del cru nel Chianti Classico: Podere il Palazzino (e Black Metal) a God Save The Wine 21 ottobre

La famiglia Sderci ha saputo valorizzare con Podere Il Palazzino il grande terroir di Gaiole in Chianti, nello specifico la rinomata zona di Monti in Chianti con vini che riportano in etichetta semplicemente il nome del podere da cui vengono le uve (sempre e comunque sangiovese) che li compongono. In teoria semplice  ma negli scorsi anni nel Chianti Classico pareva un’idea destinata solo a confondere le idee ai consumatori, e invece come scoprirete all’Hotel Savoy durante God Save The Wine, una piccola rivoluzione.

Il vino ha davvero bisogno di nuove idee o solo di nuove persone?
il mondo del vino sta vivendo una fase molto delicata che richiede senza dubbio un grande sforzo di immaginazione e di creatività per trovare la via giusta che ci faccia uscire da una difficile crisi. I tempi del vino sono molto più lenti rispetto a quelli di altri settori merceologici e questo implica che lo sforzo debbano farlo gli attuali attori che hanno l’esperienza e le conoscenze per trovare nuove strade senza perdersi in tentativi infruttuosi. Le nuove persone saranno importanti in una seconda fase per portare avanti e consolidare le scelte che avranno ottenuto più successo.
Come mai il consumo di  vino cala nonostante la grande qualità del vigneto Italia?
in realtà quello che potrebbe sembrare un paradosso ha invece una sua logica: man mano che cresce la cultura nel vino – sia tra i produttori sia tra i consumatori – a una maggiore conoscenza corrispondono scelte più ragionate e selettive. In sostanza da una parte i produttori lavorano sempre meglio, non solo perchè applicano tecniche più sofisticate di produzione, ma anche perchè imparano a coltivare in modo più attento all’ambiente e alla salute; dall’altra i consumatori bevono in maniera più consapevole, per soddisfare un bisogno che diventa più culturale che semplicemente edonistico. Si beve quindi senz’altro meglio di prima, ma tendenzialmente meno.
Il vino ha bisogno più di un iPhone o di un PC?
ci sono ancora grandi spazi di crescita per l’uso delle nuove tecnologie nel mondo del vino. Per quanto appaia ormai impensabile il nostro modo di lavorare senza internet, il lavoro del viticoltore è ancora molto legato più alla fase del PC che a quella dell’iPhone, tanto per usare l’esempio iniziale. Nella nostra azienda siamo quindi molto impegnati a modificare la nostra comunicazione utilizzando meglio e in modo più efficace la rete e i suoi strumenti.
Vino e musica: cosa ti immagini di ascoltare davanti ad un tuo bicchiere?
l’unica musica che viene accettata in casa è il black metal, visto che un componente della famiglia produce e suona solo questa musica (ok ve le cercate allora ! ndr).

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L’idea più pazza che hai realizzata per far conoscere il tuo vino
un’idea veramente pazza l’abbiamo avuta, ma è rimasta solo a livello teorico, quella di produrre un vino per i seguaci del black metal con un’etichetta nera e oro, con un teschio al posto dello stemma di famiglia e un nome che è tutto un programma: Memento. Più pazza di così..

Alessandro Sderci
Soc. Agr. Il Palazzino
di Alessandro e Andrea Sderci soc. sempl.
53013 Monti in Chianti (Gaiole in Chianti) Siena
p.iva – codice fiscale: 00523330520
www.podereilpalazzino.it
tel. 335-5449761 0577-747008 fax 0577 747148
palazzino@podereilpalazzino.it
gino@ginodellaporta.it

Vini in degustazione
La Casina Girasole Toscana IGT 2008
Argenina Chianti Classico DOCG 2007
Grosso Sanese Chianti Classico Riserva DOCG 2006

Pinot Nero: Toscana Alto Adige e Borgogna a confronto il prossimo 8 Ottobre, nei bicchieri di Argento!

Se ne parla sempre di più, del “nuovo” Pinot NEro in Toscana. Oggi grandi produttori storici come Frescobaldi e il Pomino Nero si trovano in un mercato interessante e in parte nuovo formato da aziende chiantigiane come Lanciola, vicini di casa della Rufina come la Fattoria il Lago, realtà dalla Garfagnana come Podere Concori e scommesse riuscite come il Podere Fortuna del Mugello. Se  a questi aggiungete il riferimento mondiale del Pinot Nero ovvero la Borgogna e l’eccellenza italiana (Alto Adige), avete tutti gli ingredienti per una cena quasi imperdibile…tanto che quasi mi dimenticavo di avvertirvi che faremo anche l’esperienza Brandimarte della degustazione nei bicchieri di argento! (altro…)

(con i piedi a mollo nel Pinot Grigio) Kettmeir e l’anticamera del Paradiso

Così Josef Romen chiama l’Alto Adige, anche se con un accento più da Sud Tirol, e stando di fronte a queste vallate e al panorama mozzafiato della zona del lago di Caldaro (Kaltern) è difficile dargli torto. Terra particolare, frammentatissima dove anche un colosso come Santa Margherita (proprietaria dal 1986 della cantina Kettmeir)  fatica a trovare terreni da acquistare e gestire direttamente. Terra dove regna il Maso con le sue leggi e regole medioevali e rituali secolari portati avanti con rigore teutonico, anzi tirolese… (altro…)

Joseph Perrier Cuvèe Royale Brut SA

Classico Champagne d’apertura ma non per questo facile o banale. Assemblaggio classico con 35% Chardonnay 35% Pinot Noir e 30% Pinot Meunier. Naso molto floreale e seducente con accenni di tiglio, robinia e frutta a polpa bianca. Bella mineralità gessosa che esce dal bicchiere con spruzzate di agrumi e note tropicali ben definite. Bocca cremosa e carezzevole, neanche troppo deciso e bel finale aranciato. (altro…)

Fattoria di Petrognano Pomino Rosso DOC 2007 Selvapiana

Ecco l’altro Pomino, intesa come zona storica e ricercata, in una interpretazione modernista con sangiovese 60% e il resto cabernet e merlot. Qui però colorano e al naso non omologano il tutto. Olfatto comunque semplice, secondario e quasi terziario. Bevibilissimo a tavola con la sua acidità vispa e pronta e il suo corpo mai eccessivo.

Di seguito il video: (altro…)