Uno dei cru più celebrati del mondo del vino piemontese arriva nei bicchieri della nostra serata dedicata al bollito misto e le attese vengono ben ripagate come si richiede al miglior vigneto di Verduno. Il Barolo Monvigliero di Belcolle ha colore scarico e finissimo come da tradizione ma compensa in frutto e delicatezza , donatogli dalla bellissima esposizione al sole del pomeriggio e intensificato dal silicio e gesso. Un vino di luce molto pura e intensa, frutta di bosco, incenso, rosa, viola, pepe nero, curcuma, zenzero, poi sandalo, liquirizia, carrube, mallo di noce, cannella, frutta secca e candita .
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Belcolle Barbaresco DOCG Pajorè 2019
01Dal comune di Treiso arriva questa cru importante di Barbaresco disposto su 4,1 ettari per un altitudine che va da 190 a 350 metri sopra un terreno di marne calcaree e argilla, conosciuto grazie a Giovanni Moresco e le sue vinificazioni in purezza a partire dal 1967. Il vigneto è noto per produrre vini con tannino ben delineato, strutturati ed eleganti, con finezza ed eleganza che colpiscono più di potenza. Non fa eccezione questo Pajorè con note distintive e intense, calde e dolci di lavanda, viola candita, mughetto, fragole, lamponi, albicocca, pepe nero, melograno più un corredo speziato che va oltre i classici fino a lambire le spezie orientali tra cardamomo e ambra.
Belcolle Langhe Doc Nebbiolo 2019
Un’annata appena nata ma che mostra già un timbro di qualità cristallino e affascinante. Il bello dei nebbiolo di Langa è che possiedono spesso le intensità e il carattere dei grandi vini della zona ma in versione agile fresca e quotidiana. Non fa eccezione questo nebbiolo di Belcolle che seppure appena nato mostra piccantezza e distinzione aromatica molto pronunciata.
Barolo Paiagallo 2015 Mirafiore
Un cru di Barolo del comune di Barolo che proviene dalla vigna detta La Villa. Ci troviamo su una collina media (320-370 m slm) con esposizione est, e rappresenta uno dei migliori cru della DOCG per carattere fruttato e intensità aromatica. Questo 2015 riflette la grande e potente annata fatta di chiaroscuri aromatici intensi e potenti tra rosa, incenso, lavanda , frutta di bosco freschissima e definita e poi un bellissimo ventaglio di aromaticità suadente tra rimandi speziati pepe nero, cardamomo e un tocco di anguria.
Belcolle Langhe Doc Nascetta 2020
Un bianco immediato diretto e che getta nuova luce sulle possibilità dei bianchi piemontesi, ormai presenti sul mercato con vari autoctoni di valore. Questa Nascetta ha una spiccata piacevolezza tropicale che colpisce immediatamente al naso e stuzzica l’appetito e la beva in maniera semplice ma intrigante rivelandosi perfetta sulla minestra in brodo ma capace di farsi valere anche in altre occasioni. Note belle di ribes bianco, gelsomino, biancospino, pesca, ananas e papaja al naso che si confermano al palato che chiude su netta e piacevole sapidità avvolgente e che dona croccantezza al tutto.
Venerdi 21 e sabato 22 a pranzo gran bollito Piemontese e i nebbiolo di Belcolle
Torna a grande richiesta il Gran Bollito Misto Piemontese ! Andiamo in tavola con la nostra serata (e in replica il sabato a pranzo) con il bollito composto dai 7 tagli di polpa (reale, costoline, muscolo di coscia, stinco, spalla, cappello del prete) i 7 ammenicoli (lingua, testina con musetto, coda, zampa, gallina lampredotto, cotechino) e i 7 bagnetti (salsa verde, salsa rossa, salsa d’avie, mostarda, cren, savore d’agresto, maionese)… In abbinamento i grandi vini del Piemonte di Bel Colle, dalla Nascetta al Barbaresco passando per la soave dolcezza e grinta del Barolo Monvigliero e per concludere con il Barolo Chinato.
Dolcetto d’Alba Doc 2009 Mirafiore
Schietto diretto e immediato il dolcetto nella tradizione popolare e storica piemontese ma non mancano le varianti con struttura e intensità maggiori del solito. Questa proposta di Mirafiore si pone a metà tra la beva scanzonata tutto frutto scuro cassis e amarene e il dolcetto più strutturato e intenso di altre denominazioni.
Venerdi 26 novembre Piemonte vs Toscana , Barolo vs Chianti Classico!
Torna la sfida tra il rosso toscano e quello piemontese, tra sangiovese e nebbiolo (e dolcetto…) in una lotta all’ultimo bicchiere che appassiona, ogni anno con vini più particolari. Stavolta di scena un celebrato cru di Barolo come il Paiagallo nella versione succulenta di Mirafiore e i Chianti Classico di Colombaio di Cencio che da Gaiole anno dopo anno stanno scalando le classifiche di gradimento del gallo nero. Ad aprire le danze un grande Vermouth di Torino al suo debutto. E in tavola ci sarà un menu a tutto classici…
Montelodoli IGT Il Colombaio di Cencio 2018
Ecco un vino che nasce in Chianti Classico e lo potrebbe essere ma che esce come IGT perché si sperimenta la tecnica del grappolo intero. Grappolo intero significa fare vinificazione stratificale, nel mosto mettiamo infatti grappoli con raspi e facciamo poi altro strato di acini senza raspo e così via fino a riempire la vasca: là dentro succede orgia di micro e macrofermentazioni, ogni acino fa partire sua fermentazione e così succede nel mosto. Il risultato è frutto originale e dolce che lo caratterizza con raspo che aggiunge note verdi di grande piacevolezza tra verbena, sandalo e freschezza quasi balsamica.
Era Ora Riesling Borgogno Langhe DOC 2018
La scelta di Andrea Farinetti per la nuova vita di Borgogno punta sul Riesling, vitigno che in Piemonte sta mostrando un potenziale molto interessante anche oltre le due aziende storiche che ci hanno investito (Ettore Germano e Vajra). Questo di casa Borgogno contiene tutti gli elementi di magia classica del vitigno tra note tropicali di guava e frutto della passione, albicocca e mango insieme a gesso e tocchi fumè appena accenati.