Da sempre considerato il fratello minore del mare, in realtà il lago ha molto da offrire a chi lo sa gestire, a dispetto dei tempi, delle pratiche poco ortodosse di pesca e cambiamenti vari. Di tutto questo ce ne siamo resi conto nel corso della sontuosa cena a l’ Acquario, il ristorante pluripremiato Slow Food (o meglio dovremmo dire locanda visto che abbiamo dormito al piano di sopra) di Castiglione del Lago (PG). Un’occasione per fare un tuffo enogastronomico in questi posti, nel piatto e nel bicchiere (in questa zona c’è il famoso Gamay del Trasimeno). Quindi motivi di interesse neanche pochini… (altro…)
pesce
Grechetto: dagli etruschi a Sergio Mottura un vitigno di quelli tosti Pad A 23
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Estratto, potenza e addirittura tannino, il Grechetto non è mai quello che ti aspetti ma dagli Etruschi ad oggi è stato il vitigno che ha attraversato la storia dell’Italia Centrale…scopriamolo con i vini di Sergio Mottura…magari cominciando a dimenticarseli in cantina
Trattoria La Darsena, Viareggio: via dalla pazza folla e dentro il pesce, con meno di 50 euro
Per me la Versilia è IL mare ma a parte Romano e Lorenzo e pochi altri, non è mai facile, specie di sabato e in altissima stagione, mangiare bene, tranquilli del buon pesce con pochi fronzoli e una carta dei vini con 6 pagine di bollicine ( di cui 3 pagine di champagne…). Grazie all’amico Adolfo Gianecchini invece non lontano dall’Oca Bianca e quindi lontanto dalla Darsena modaiola ecco in via Virgilio questa Trattoria slow. (altro…)
Da Burde…all’Oca Bianca!
Come minacciato tempo fa ieri sera sono stato a cena con moglie e amici alla mitica Oca Bianca di Viareggio. La scusa ufficiale era quella di salutare Adolfo Giannecchini, sommelier AIS e mio collaboratore sul sito regionale AIS Toscana (così svelo il conflitto di interessi…) e fresco neo direttore del locale ma soprattutto c’era la voglia di fare una bella mangiata di pesce cucinato come si deve e di bere champagne ultra selezionato. Ecco direi che il più grande complimento che posso fare ad Adolfo è quello di avermi
fatto sentire più che a casa, coccolato e accudito in maniera tenera e professionale allo stesso tempo. (A parte la povera Claudia che si ricorderà le sue battute per un pò…). Mi aspettavo un locale ovviamente lussuoso e chic ma come tanti di questi anche un pò di freddezza e invece direi che l’aspetto maggiormente positivo della serata (tra l’altro siamo stati a tavola dalle 20 alla mezzanotte e mezzo!) è stata proprio l’accoglienza e il modo in cui gli ospiti sono trattati. Non so se Adolfo lo prenderà come un complimento ma all’Oca bianca si mangia come ad un ristorante di gran classe ma si sta come in una trattoria di quelle di una volta.
E gran parte del merito di questa sensazione va proprio al cibo che non cede mai al gusto del nuovo e del creativo ad ogni costo ma anzi tiene sempre presente che la gente la sera a tavola vuole soprattutto MANGIARE (lo so sembra una banalità ma non lo è!). E mangiare vuol dire sentire i sapori dei cibi, apprezzare qualche invenzione particolare ma rispettosa degli ingredienti.
Abbiamo scelto il menù degustazione (55 euri) composto da 4 antipasti 2 primi e un secondo poi ovviamente abbiamo rimescolato un pò il tutto per assaggiare quanti più piatti possibili. Come antipasto abbiamo assaggiato una particolarissima panzanella di mare veramente ottima, semplice ma gustosa con sapori forti (cipolla) e tenui (gambero) benissimo amalgamati nel pane e nella salsina che lo accompagnava. Molto carina anche la mitica cecina (quasi buona come quella di Atos…) presentata in un bel tegamino con sopra filetti di baccalà e una strisciolina di pancetta croccante. Altro antipasto molto apprezzato sono stati i gamberoni con pompelmo rosa serviti tiepidi che erano veramente ben combinati e presentati in maniera molto invitante (lo so le foto sono tutte di piatti già in parte mangiati ma i miei commensali non riuscivano a trattenersi!!!) . Buonissimi erano anche i maltagliati pomodoro e cozze (purtroppo mi manca la foto) e anche i taglierini con i frutti di mare e fiori di zucca. Alle girls presenti sono piaciuti un sacco i pici con fagioli e totani, delicati al gusto ma importanti come struttura in bocca, un misto mare-terra veramente azzeccato. .
Ma l’applauso più grande della serata va al grandissimo classico del locale ovvero Foie gras con Scampi e aceto balsamico. Devo dirvi che dopo il post di Kela Blu sul Foie Gras mi ero ripromesso di non mangiarlo MAI più ma ieri sera la tentazione è stata talmente forte che non ce l’ho fatta a resistere: il piatto era incredibilmente ben equilibrato, intenso e delicato allo stesso tempo con lo scampo dolcissimo che trovava nel foie gras struttura e forza che si stemperavano nel balsamico ben dosato. Insomma, un capolavoro!
Giusto il tempo di veder passare un trasporto eccezionale con sopra un immenso yacht sotto il ristorante verso la darsena ci siamo ripresi con una gallinella lessata con pomodori patate e zucchine che aveva un sapore di mare così semplice e intenso da lasciarci veramente a bocca piena…Era delicata e con un gusto rosa particolare che ti accarezzava il palato eppure la continuavi a gustare per dei minuti…veramente bravi!
Sul finale di serata Adolfo ci ha poi distrutti con un vassoio di bomboloncini fritti al momento serviti con panna e crema pasticcera ottimi e per niente pesanti (che per mister bomboloncino è un gran complimento!). Caffè ottimo, tostato poco, mediamente amaro, nei profumi di nocciola e frutta candita, degno coronamento di una cena difficilmente dimenticabile…
Ah cosa dite? cosa abbiamo bevuto? Questo post era troppo lungo già così che ho deciso di fare un articolo apposito…per dedicare ad Armando e alla sua scelta di Champagne il posto che si merita!