Un cabernet sauvignon in purezza che sfrutta il clima e il suolo calcareo di Capalbio in maniera convincente e un poco ruffiana ma tremendamente efficace. Note vegetali calde molto nette e profonde di tabacco, caffè, liquirizia. La spezia la fa da padrona in modo pungente e che si ripropone nella stessa veste al palato.
paolo gori
Masi Recioto Angelorum della Valpolicella 2017
Il capostipite dell’appassimento in Valpolicella è proprio il Recioto, tipologia un tempo destinata solo alle tavole di nobile e proprietari terrieri e oggi per fortuna a disposizione di tutti per un grande godimento in molte situazioni.
Capriolo alla Mirra, la ricetta di Natale di Paolo Gori
Giorni di ricette e di suggerimenti su cosa cucinare per Natale…potevamo mancare noi con le ricette della tradizione? In realtà in questo caso c’è un pizzico di creatività di Paolo Gori che pescando nella sua memoria olfattiva e ricordi del presepe ha messo a punto una ricetta con carne di capriolo e mirra che è finita sullo speciale di Gusto di Repubblica per Natale. “I magi, nomadi nel presepe, mi hanno sempre affascinato. Sono curioso ma sempre un po’ in ritardo, arrivano a cose quasi fatte quando la Sacra famiglia se ne stava per scappare via. La mirra insieme a carne di bosco un mio modo per evocare la potenza dei Magi” racconta Paolo…
Cuvèe de la Combe Chartron et Trebuchet Chardonnay Bourgogne 2019
Un grande negòce di Borgogna del gruppo Grand Chais de France raccoglie in questa cuvèe ambiziosa uve chardonnay di Bourgogne da un territorio molto vasto ma soprattutto incentrato dai due comuni di Chassagne e Puligny quindi è ovvio che in questa “cuvèe” i risultati di soddisfazione siano particolarmente alti.
Chassagne Montrachet 1er cru Les Embazèe Chartron et Trebuchet 2017
Da sempre la patria degli chardonnay più assolati e sapidi, Chassagne Montrachet lo ribadisce con questa annata particolare di un cru tra i più meridionali del suo territorio, un vigneto ripido di terra rossa e ciottoli, ideale per imprimere carattere ai vini. Note di arancio candito e lieve tropicale mango e ananas, poi vaniglia, pepe e croccantino, ginestra, pesca in confettura e arancio, gesso e sale misto a iodio.
Campogiovanni Brunello di Montalcino DOCG 2016
Annata di grazia e dei record per punteggi e piacevolezze, questo 2016 versante sud incarna perfettamente i crismi dell’annata con la sua intensità tannica ma anche struggente dolcezza. Naso di frutta fresca nitida lamponi ribes rosso, ciligia amarena e poi corredo speziato finissimo di mallo di noce e carrube, sandalo e tabacco dolce.
Avane Chardonnay IGT San Felice 2019
Dorato splendente e curiosissimo fin dal naso di grande ricchezza aromatica tropicaleggiante e agrumata. Questo frutto da un vigneto di 3 ettari di chardonnay ormai di notevole esperienza prende il nome da “Avane” ovverolo storico nome del territorio che comprendeva anche il borgo di San Felice.
Domaine du Bois de L’Oise Morgon AOC 2020
Spazio e onore al gamay e al Beaujolais che finalmente oggi pare essersi scrollato di dosso l’immagine ingombrante e nociva del “nouveau” degli anni 80 e 90. Oggi questo vitigno in zone di elezione come Morgon dà luogo a vini intensi e pimpanti con note selvatiche di more di rovo, visciole, floreali rossi e carnosi, piccantezza aromatica di pepe nero, spezia.
Giovedi 25 novembre invito a Palazzo Castri 1874 con Avignonesi, cavolo nero e filetto in crosta alla rosa canina…
Siamo molto felici di invitarvi ad una cena elegante a Palazzo Castri 1874, un raffinato boutique hotel la cui storia affonda le radici nell’Impressionismo fiorentino con vista Duomo e con tanto di moderna SPA per curare i vostri affanni.
Per quelli della tavola ci penseranno invece Paolo Gori e Ilaria Poli, resident chef del Florentia Cafè, che giovedì 25 novembre metteranno in tavola un menu speciale legato agli ingredienti di stagione e all’artigianalità in abbinamento ai meravigliosi vini biodinamici di Avignonesi.
Il quercione Campogiovanni Brunello di Montalcino Riserva DOCG 2013
Solenne e intenso, questa selezione rarissima dal vigneto di Campogiovanni di San Felice a Montalcino del 2013 prende il nome dal Quercione attorno a cui si trovano questi pochi filari che godono di un microclima particolare e più temperato rispetto agli altri.