Un’annata calda e siccitosa si abbatte sul piccolo vigneto giardino di Paolo Tronci ma il bosco circostante e la gestione oculata di verde e suolo permette di uscire a testa alta dal confronto. Questa seconda uscita del D’Assolo come sempre è a base di solo sangiovese e trascorre due anni in rovere di media grandezza. Nel naso ha polpa di frutto nero e rosso tra more, amarene, viola candita e un bellissimo bergamotto.
oca
Tenuta L’Apparita d’Assolo 2016 Igt Toscana
Da una piccola vigna al limitare del bosco nasce il sogno di Paolo Tronci, medico sommelier prestato all’enologia e alla viticoltura con entusiasmo. Questa prima annata di D’Assolo nasce fortunata con la 2016 a dare energia e grazia speciali al sangiovese di questa zona negli ultimi anni decisamente in grande spolvero.
Rosato Tenuta L’Apparita Igt Toscana 2020
Da pochissime piante di sangiovese allevate con cura da Paolo Tronci e dal salasso per il grand vin D’Assolo nasce questo rosa di sangiovese fresco e accattivante ma non senza struttura e corpo. La zona del Bargino e di San Casciano non lesina in potenza ed energia fruttata ,a questo rosa si dimostra davvero calibrato.
Champagne Brateau-Moreaux Brut Tradition 100% Meunier
Graziano Rialti cerca ed esplora la Champagne da anni e solo da poco è diventato importare in prima persona. Una delle sue prime scoperte è questa maison da Levrigny operativa dal 1875 e specializzata nel meunier che rappresenta il 90% degli ettari coltivati. Questo brut è quasi rosa come intensità di colore e ha una straripante nota fruttata mista a floreale di rosa e lavanda. Sorso di piacere e gusto con lunghezza e stile ideale per la tavola.
Machiavelli Chianti Classico Riserva Vigna di Fontalle 2007
La vigna Fontalle esisteva già ai tempi del Machiavelli quando stava “in villa”. Ed era appunto qui a Sant’Andrea in PErcussina che allora come oggi la vigna posta vicina ad una fonte di acqua purissima dava le uve migliori di Sangiovese che oggi compongono la riserva della storica azienda. (altro…)
Vernaccia di San Gimignano Le Grillaie 2011 Melini
Già citata da Dante nella Divina Commedia, la Vernaccia solo di recente è riuscita a scrollarsi di dosso l’idea di un vino souvenir. Ecco qui un bell’esempio di prodotto diretto senza fronzoli ma appagante sicuro e con un finale di mandorla e zafferano leggermente amaricanti che rendono l’esperienza dissetante e molto adatta a piatti con spiccata dolcezza. (altro…)
Carpenè Malvolti Cuvèe “Storica” 1868
La nuova livrea dei vini di Carpenè Malvolti coinvolge anche la Cuvèe nata per celebrare i 150 anni d’Italia. Per l’occasione Carpenè rispolvera quella che probabilmente era la cuvèe originaria della zona con gleba, verdiso e pinot bianco per uno charmat lungo. (altro…)
Vin Santo Occhio di Pernice Melini 1996
Una grande sorpresa per una tipologia ormai in disuso. Un colore ambrato stupendo fa da preludio ad un naso di miele di castagno, caramello, rhum caraibico, dattero e albicocca candita che si mescolano ad una ossidazione molto pronunciata quasi da Marsala Vergine. (altro…)
Da Burde…all’Oca Bianca!
Come minacciato tempo fa ieri sera sono stato a cena con moglie e amici alla mitica Oca Bianca di Viareggio. La scusa ufficiale era quella di salutare Adolfo Giannecchini, sommelier AIS e mio collaboratore sul sito regionale AIS Toscana (così svelo il conflitto di interessi…) e fresco neo direttore del locale ma soprattutto c’era la voglia di fare una bella mangiata di pesce cucinato come si deve e di bere champagne ultra selezionato. Ecco direi che il più grande complimento che posso fare ad Adolfo è quello di avermi
fatto sentire più che a casa, coccolato e accudito in maniera tenera e professionale allo stesso tempo. (A parte la povera Claudia che si ricorderà le sue battute per un pò…). Mi aspettavo un locale ovviamente lussuoso e chic ma come tanti di questi anche un pò di freddezza e invece direi che l’aspetto maggiormente positivo della serata (tra l’altro siamo stati a tavola dalle 20 alla mezzanotte e mezzo!) è stata proprio l’accoglienza e il modo in cui gli ospiti sono trattati. Non so se Adolfo lo prenderà come un complimento ma all’Oca bianca si mangia come ad un ristorante di gran classe ma si sta come in una trattoria di quelle di una volta.
E gran parte del merito di questa sensazione va proprio al cibo che non cede mai al gusto del nuovo e del creativo ad ogni costo ma anzi tiene sempre presente che la gente la sera a tavola vuole soprattutto MANGIARE (lo so sembra una banalità ma non lo è!). E mangiare vuol dire sentire i sapori dei cibi, apprezzare qualche invenzione particolare ma rispettosa degli ingredienti.
Abbiamo scelto il menù degustazione (55 euri) composto da 4 antipasti 2 primi e un secondo poi ovviamente abbiamo rimescolato un pò il tutto per assaggiare quanti più piatti possibili. Come antipasto abbiamo assaggiato una particolarissima panzanella di mare veramente ottima, semplice ma gustosa con sapori forti (cipolla) e tenui (gambero) benissimo amalgamati nel pane e nella salsina che lo accompagnava. Molto carina anche la mitica cecina (quasi buona come quella di Atos…) presentata in un bel tegamino con sopra filetti di baccalà e una strisciolina di pancetta croccante. Altro antipasto molto apprezzato sono stati i gamberoni con pompelmo rosa serviti tiepidi che erano veramente ben combinati e presentati in maniera molto invitante (lo so le foto sono tutte di piatti già in parte mangiati ma i miei commensali non riuscivano a trattenersi!!!) . Buonissimi erano anche i maltagliati pomodoro e cozze (purtroppo mi manca la foto) e anche i taglierini con i frutti di mare e fiori di zucca. Alle girls presenti sono piaciuti un sacco i pici con fagioli e totani, delicati al gusto ma importanti come struttura in bocca, un misto mare-terra veramente azzeccato. .
Ma l’applauso più grande della serata va al grandissimo classico del locale ovvero Foie gras con Scampi e aceto balsamico. Devo dirvi che dopo il post di Kela Blu sul Foie Gras mi ero ripromesso di non mangiarlo MAI più ma ieri sera la tentazione è stata talmente forte che non ce l’ho fatta a resistere: il piatto era incredibilmente ben equilibrato, intenso e delicato allo stesso tempo con lo scampo dolcissimo che trovava nel foie gras struttura e forza che si stemperavano nel balsamico ben dosato. Insomma, un capolavoro!
Giusto il tempo di veder passare un trasporto eccezionale con sopra un immenso yacht sotto il ristorante verso la darsena ci siamo ripresi con una gallinella lessata con pomodori patate e zucchine che aveva un sapore di mare così semplice e intenso da lasciarci veramente a bocca piena…Era delicata e con un gusto rosa particolare che ti accarezzava il palato eppure la continuavi a gustare per dei minuti…veramente bravi!
Sul finale di serata Adolfo ci ha poi distrutti con un vassoio di bomboloncini fritti al momento serviti con panna e crema pasticcera ottimi e per niente pesanti (che per mister bomboloncino è un gran complimento!). Caffè ottimo, tostato poco, mediamente amaro, nei profumi di nocciola e frutta candita, degno coronamento di una cena difficilmente dimenticabile…
Ah cosa dite? cosa abbiamo bevuto? Questo post era troppo lungo già così che ho deciso di fare un articolo apposito…per dedicare ad Armando e alla sua scelta di Champagne il posto che si merita!