Annata strana e particolare non millesimata certo da tutti in Champagne ma nel microclima della Aube e con l’aiuto dello chardonnay il risultato di questo Millesime è di piacevolezza e intensità notevolissime ed eccezionale per accompagnare la nostra bistecca alla fiorentina. Naso floreale di ginestra e fiore di pesco, nota di frutta di bosco, fragole in confettura, nota di cedro e anche candito,agrume molto ricco. Bocca in cui dosaggio basso si avverte ma l’equilibrio è pregevole dopo questi anni di bottiglia, chardonnay esce bene con note tropicali e calde quasi mentre pinot nero tiene la barra dritta della struttura e della piacevolezza, finale lungo pepato e con la giusta spezia ma anche corpo necessario a non sfigurare sulla carne rossa.
meunier
Cucinare per lo Champagne con Paolo Gori: abbinare la Bistecca alla Fiorentina
Dopo un’altra edizione del nostro format Bistecca e Champagne che nel corso degli anni ha visto confrontarsi diverse maison con il piatto icona della cucina fiorentina oggi, Paolo Gori ci racconta come scegliere alcune ricette perfette per esaltare le cuvèe di Champagne a tavola. La cucina toscana si rivela perfetta ma anche le ricette tradizionali italiane riescono molto bene nell’impresa come dimostra la carbonara con gota di cinta senese con lo Champagne Rosè de Saignèe (da salasso) o la torta salata con le pere e pecorino. La minestra di orzo porri e bietole è stata abbinata con un Blanc de Blancs non eccessivamente tagliente (ma comunque poco dosato come il BdB di Drappier con un tocco di pinot bianco).
Krug Grande Cuvée 163eme edition
Durante l’annuale edizione della serata Krug & Dom Perignon in trattoria abbiamo avuto il piacere di riassaggiare dopo alcuni anni una edizione di Krug Grande Cuvée che ci era rimasta nel cuore fin dal momento in cui apparve sul mercato ovvero la 163eme Edition. Basata sull’annata 2007 (quindi mise en cave giugno 2008) è composta dal 73% di vino dell’annata 2007 (una percentuale tra le più alte mai utilizzate dalla maison) e per un 27% da vin de reserve. La composizione in termini di vitigni è 32%ch 37%pn 31%m per un totale di 183 vini da 12 vendemmie di cui la più vecchia è la 1990. Una delle ultime (forse l’ultima?) Grande Cuvée ad avere gocce di 1990 dentro di sè deve avere qualcosa di speciale.
Champagne Philippe Gamet Brut Millesime 2011 – France
Per questo millesimo la componente rossa di uve come sempre per la maison Gamet con sede in piena zona meunier e pinot nero viene completata da un 35% di chardonnay utilissimo in un’annata calda e particolare come la 2011 (tra le più precoci ever nella regione). Al naso spingono tanto per freschezza gusto e stile i crus di Mardeuil, Damery, Fleury-la-Rivière da cui viene la maggior parte delle uve di questa azienda RM con forte attenzione alla pulizia, niente zucchero aggiunto per uno stile schietto diretto ma complesso soprattutto al palato dove si dimostra champagne di razza ottimo per carni anche importanti come il Reale di Calvana arrosto accompagnato da tartufo nero.
Champagne Philippe Gamet Brut Sèlection Blanc de Noirs Mardeuil – France
La storia intrecciata di due famiglie contadine champenoise da Mardeuil e da Fleury-La Rivière fa da sfondo alla nascita di questa maison incentrata sulle uve rosse della regione. Non stupisce che per Champagne Gamet la cuvèe d’ingresso alla maison sia un blanc de noir con assemblaggio 60% Pinot Meunier, 40% Pinot Noir di cui 35 % de vins de réserve dai vigneti di Mardeuil, Damery, Fleury-la-Rivière. Già dal colore si mettono le cose in chiaro, anzi in scuro, con un bel tono dorato ricco e sontuoso che prelude ad un naso fruttato e floreale con note evidenti di rose, lamponi, ribes rosso e stuzzicante note speziate a corredo.
Champagne Jean Vesselle Rosè de Saignèe Cuvèe Friandise Demi sec
Siamo a Bouzy e la mano è quella femminile ma decisa di Delphine Vesselle che con il marito porta avanti questa cantina entrata nel cuore di molti per il grande rapporto qualità prezzo delle sue cuvèe. Questa versione del Rosè de Saignèe è ovviamente un 100% pinot nero da Bouzy con un residuo zuccherino importante (32gr/lt) che però non ne inficiano smalto e sprint.
JL Vergnon Conversation Le Mesnil sur Oger
Christophe Constant è un vero talento dell’uva bianca e sa usare i suoi preziosi vigneti a Chardonnay in maniera multiforme e sempre azzeccatissima. Quasi 50mila bottiglie prodotte con 6 ettari a disposione in luoghi azzeccatissimi. Questo “Conversation” usa uve vinificate in acciaio da Le Mesnil, Oger e Avize (tutti grand cru) ed è un piccolo gioiello schietto freschissimo agrumato e immediato che però in bocca ha allungo da fuoriclasse tra gesso, erbe aromatiche aniche finocchio e tanto pompelmmo e mandarino con chiusura quasi sul miele e nocciole.
Nicolas Maillart Franc de Pied 100% Pinot Noir
Un’antichissima maison alla nona generazione con l’omonimo Nicolas trisnipote dell’avo Nicolas che già aveva a che fare con questo vigneto incredibile scampato alla fillossera, uno dei 3 o 4 rimasti in Champagne con questa caratteristica. Il contatto intimo con il sottosuolo produce una meraviglia di Champagne che soddisfa ogni senso a disposizione dal colore lucente e cangiante al naso compendio di frutto agrumi fiori e spezie orientali ma soprattutto al gusto ricco completo eppure freschissimo con una persistenza che tende all’infinito.
Champagne Jacky Charpentier Cuvèe Pierre Henri 100% pinot meunier
A Villers sous Chatillon nel cuore della Vallèe de La Marne incontriamo Jean Marc Charpentier, un grande fuoriclasse del Meunier che in questa cuvèe mette tutta l’esperienza di un raro vecchie vigne con oltre 60 anni di età media. Basato sulle annate 2007 e 2006 con solo 6,5gr/lt di dosage e niente malolattica per preservarne la freschezza nella vinificazione e affinamento in legno e il risultato è uno splendore di meunier con note floreali e canditi mescolate a pasticceria e spezie orientali senza tralasciare frutta di bosco e note balsamiche. Corpo deciso e importante ma sempre elegantissimo.
Champagne Vincent Couche Zero Dosage a Buxueil
Un grande della Côte des Bar da Buxueil che si è immerso nella pratica biodinamica dal 2008 cambiando radicalmente il suo approccio al vino e alla coltivazione della vite. Il risultato è tangibile e di grande effetto con una maturità eccezionale delle uve che non ne scalfisce l’acidità. Questo 65%pn e 34%ch con uve dai millesimi 2012 e 2013 affinandosi con calma nelle cantine aziendali. La maturità dei vini di partenza lo rende morbido e accogliente senza bisogno di zuccheri e il risultato è comunque di una freschezza impressionante facendonone un ottimo jolly. Note agrumate di arancio giallo più more e mirtillo e tocchi di anice e lavanda, davvero un grande passepartout a tavola e anche per conto suo.