Torna Radda nel Bicchiere (ricordate lo scorso anno?) , stavolta inserita nella kermesse Classico è, e sempre costellata di appuntamenti imperdibioi (come se non bastasse camminare per strada e poter assaggiare Caparsa, Montevertine, Monteraponi e compagnia bella come se niente fosse). Di seguito (li riprendo dal blog di Riccardo Porciatti) ecco i momenti salienti della due giorni. (altro…)
gori
Uvaggio Vermentino Lodi AVA 2009 California
Pallidissimo ma dal naso ricco di dolce pesca piena, intenso di giglio e gelsomino, rosa, qualche sfumatura agrumata di pompelmo appena accennata. (altro…)
Antico Podere Casanuova Riserva Chianti Classico 2010
Un classico nel suo genere, ampio fine ed elefante, arancio viola amarena, bocca tagliente e ricca, corpo leggero e tipico, grande espressività , dissetante e persistente, da tavola assolutamente e salse e sughi tipo stracotto. (altro…)
Forza ed Eleganza del Chianti Classico di Castellina: alcune risposte di riconoscibilità territoriale
L’occasione era ghiotta e si è rivelata (grazie all’ottima scelta dei vini da parte dei viticoltori locali) anche efficace nel mettere in evidenza i tratti salienti del terroir di Castellina in Chianti e per provare a tracciare un percorso di scoperta della forza di questi vini, vigorosi e sanguigni fino alla scontrosità, e della loro eleganza, capacità cioè di tenere in equilibrio componenti aromatiche e di struttura complesse e ricche. (altro…)
Yalumba Langhorne Creek Vermentino 2009
Verdolino chiarissimo, ovvviamente corkscrew, salino minerale salvia presente già al naso, dolce pesca, floreale di biancospino intenso , molto sapido, mora di gelso, acacia, tiglio molto floreale. (altro…)
Argiolas Vermentino di Sardegna DOC 2009
Interpretazione molto borderline con caldi frutti gialli molto tropicalieggianti (ananas, banana, papaya, alchechengi) ginestra pienissima, pesca in confettura. (altro…)
Quello che ho capito dalla degustazione dei Vermentini del mondo: profilo sensoriale unico e sensibiltà per il terroir
Publico numeroso, coinvolto e attento per l’atto conclusivo del Simposio Vermentino, ovvero la degustazione di 10 vermentini da tutto il Mondo dagli Usa all’Australia fino al mediterraneo con Italia, Francia e Corsica. Online su YouTube trovate già i video con le note di degustazione che vi presenteremo in dettaglio nei prossimi giorni quindi sfruttiamo il momento “a caldo” per tracciare un profilo sensoriale del Vermentino e del modo con cui viene proposte nelle varie zone di produzione. (altro…)
Archimede Eloro Riserva Nero d’Avola “Vecchie Vigne” DOC 2007
L’abbandono della barrique segna un punto di svolta importante con un vino libero di esprimersi al suo meglio. L’alberello “impupato” può così sbizzarrirsi e mostrarsi il terroir in una sfolgorante immagine di eleganza e complessità sempre sussurrate, un naso di frutta fresca distinta e nitida, con un mirtillo che ti pare di toccarlo e una componente balsamico speziata di alto rango con incenso, mobile antico, ginepro e mirto. (altro…)
Eloro Pachino il (vero) terroir del Nero d’Avola?
Scopriamo cosa potrebbe rappresentare il Nero d’Avola per la Sicilia, ovvero non solo un vino modaliolo e accattivante da aperitivo (sob) ma un perfetto interprete del terroir siciliano, o almeno quello da cui è originario, la contrada di Noto, DOC Eloro, sottozona Pachino. Qui troviamo Pierpaolo Messina di Marabino che ci parla della sua Sicilia e della storia recente e passata della contrada di Noto, da sempre legata al vino, e oggi tornata sugli scudi grazie a recenti investimenti di varie aziende, con la riscoperta del sontuoso Moscato passito e ancora di più per il Nero d’Avola, originario proprio di qui. (altro…)
Boscarelli vs Boscarelli, 1985 – 2000: come si arriva a disfarsi del Merlot
A Montepulciano le cose sono cambiate spesso negli ultimi 20 anni e il disciplinare è stato più volte rivisto fino ad arrivare orse ad un eccesso di uve straniere ammesse nel blend ma del resto sono anche notevolemtne cresciute le zone atte a Nobile… In casa de Ferrari, invece, l’idea di fare un grande vino da solo Sangiovese è sempre stata solida. Vediamo quindi come il “Boscarelli” (etichetta prodotta solo in 2000 bottiglie ogni anno) esce dal confronto con i Nobile di pari annata (composti a seconda dell’annata da Sangiovese, Canaiolo, Cabernet, Merlot e altri).
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