Dopo la finale tutta Toscana dell’Ambassadeur du Champagne, anche l’ambitissimo Trofeo Franciacorta AIS Miglior Sommelier d’Italia parla Toscano non solo con il vincitore Gabriele del Carlo (un predestinato, diciamocelo) ma anche con Andrea Balleri (autodefinitosi “eterno secondo”) e Daniele Arcangeli, una finale già vista 3 anni fa ai campionati Toscani! (altro…)
gabriele
Montebrullo Sangiovese di Romagna Superiore 2007 Costa Archi
Rosso potente e brillante, opera di Gabriele Succi dal vigneto omonino, con naso squillante di marasca fresca che pare voglia uscire dal bicchiere. la punta di alcol è appena avvertibile ma è ben integrata senza sembrare un difetto. Si avvertono note di tamarindo, nocciole e un filo di mandorla, poi tabacco e cannella. (altro…)
Barberani Villa Monticelli Moscato Passito 2007
Da una zona classica e famosa da sempre per i suoi vini dolci come Orvieto ecco uno dei due gioelli dolci di casa Barberani. Meno noto del Calcaia (il muffato di casa) il Villa Monticelli è capace però di vette aromtiche di una suadenza incredibile che lo rendono perfetto da sorseggiarsi al tramonto. (altro…)
Gabriele del Carlo Miglior Sommelier di Toscana: da Parigi alla Versilia il passo è più lungo di quanto pensiate…
A volte i concorsi sanno essere davvero bastardi, tipo rimandare un’appuntamento che sembra ormai segnato…e Gabriele soltanto oggi ottiene un titolo come quello Toscano, ormai diventato trampolino di lancio per vette internazionali. Certo Gabriele in vetta internazionale c’è già dato che lavora al George V di Parigi (dove era andato anche Enrico Bernardo dopo aver vinto i campionati Toscani). (altro…)
Langhe Nebbiolo 2008 Mirafiore
Azienda storica legata all’Unità d’Italia, porta il nome che aveva prima di adottare quello di Fontanafredda mentre oggi rappresenta una linea di prodotti più classici e da vigneti condotti in maniera naturale. Questo Langhe Nebbiolo stupisce per rotondità e capacità di lasciarsi bere senza pensieri con ritorni interessanti in tavola specie in abbinamento con carni. (altro…)
Valpolicella Superiore Ripasso Serego Alighieri 2006
Dalla famiglia Serego Alighieri, un vino ottenuto dai filari della tenuta comprata dal figlio di Dante Alighieri agli inizi del 1300. Ed è anche molto nota per custodire un ceppo di Molinara antichissimo che dona ai vini sfumature inedite in altri Valpolicella dove la molinara è quasi del tutto abbandonata. (altro…)
Vermentino SoloSole 2010 Poggio al Tesoro Bolgheri DOC
Da Bolgheri, zona ormai famosa per i suoi Vermentino molto strutturati tropicali e fruttati, un vino in controtendenza più vicino alla realtà vera del Vermentino mediterraneo. Già dal colore vince la semplicità e la mineralità su note più piacione e ruffiane con una sapidità marina che esce bene dal bicchiere. (altro…)
Nuovi modi di vivere Vinitaly: il salotto tematico di PR e Gruppo Matura (pad 8 E17-E16)
In effetti avvicinandosi Verona sale la preoccupazione di come fare a gestire spazi, tempi e risorse e soprattutto sale l’urgenza di trovare un modo più umano di assaggiare di aumentare le proprie esperienze con un minimo di calma. Per questo mi pare interessante l’idea di Riccardo Gabriele e Gruppo Matura e del loro “salotto tematico” dedicato ai terroir delle aziende di cui cura la comunicazione. (altro…)
Due territori, una sola mano: Poppiano tra Colli Fiorentini e Maremma
Durante la serata God Save The Wine, grande spazio sia alla Maremma che al Chianti con una sola azienda che ne riassumeva entrambi i terroir. Far sentire la stessa mano e lo stesso stile aziendale nei due terroir non è sempre facile ma con centinaia di anni alle spalle di tradizioni vinicola le cose sono sempre più semplici! Ne parliamo e ne assaggiamo con Gabriele Farolfi (altro…)
Eito social dinner| Il Giappone sta nei dettagli
Non sono il primo che dice che il Giappone sta nei dettagli, in tutto quanto noi reputiamo inutile e puramente accademico o semplicemente scontato si rivela la particolarità e il fascino del Sol Levante. Così come sono i dettagli che differenziano un locale giapponese vero da un locale dove si mangia giapponese. Possono sembrare simili ma sono due mondi distanti e cenare da Eito ti apre sicuramente gli occhi su questo ma è quasi inquietante che mangiando qui la parola che senti più spesso è “orto” seguita subito dopo da “km 0”. (altro…)