L’assemblaggio frutto dell’eredità di Joseph Krug stavolta parte dal millesimo 2005, contrastato e difficile con non poche brutte sorprese, ma che qui funge da impalcatura al consueto affresco di sensazioni fresche e burrose al tempo stesso. L’annata più vecchia dell’assemblaggio è il 1990 e sono 134 addirittura i vini diversi che lo compongono per una sinfonia di cedro, canditi, zafferano, miele di tiglio e resina, brioche e glassa, floreale e piccantezze assortite.
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Dom Perignon 2004 Champagne
Tra gli esempi migliori di come DP sappia tirar fuori anche da un’annata classica un vero capolavoro, ecco forse la migliore sintesi di un’annata particolare in Champagne con un agosto, umido e fresco, con tanto sole a fine mese e incredibile maturità delle uve con concentrazione elevata di zuccheri e acidità niente male (Alcol potenziale 9,51, acidità totale 7,04).
Ottantacinque anni di amore Italia-Francia con un compleanno da Renoir a Torino
Francia e Italia, e ancora di più la sua vecchia capitale Torino, sono sempre state vicine e quasi contigue per assonanze ma soprattutto sensibilità. Non è forse un caso che alcuni dei sodalizi commerciali e di distribuzione più importanti d’Italia per quanto riguarda lo Champagne sia quello tra Sagna e la Maison Louis Roederer. Non lo di certo che attorno a questo siano negli anni maturati altri importanti accordi come quello con Baron de Ladoucette, con Chateau Trotanoy, il Cognac Delamain e l’Alsazia di Schlumberger. Invece delle candeline, tanti grandi vini e un’ambientazione da favola ovvero la mostra di Renoir al Gam aperte per l’occasione. (altro…)