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Quercegobbe Merlot Igt Toscana 2019 Petra

Da sempre il vino più amato di Petra per quel suo essere dolce e invitante ma anche su sto ferroso ed equilibrato, questo Merlot Quercegobbe è Ampio e dolce di fragole pepe lamponi e succo di visciole, al gusto regala ribes nero, mirtillo e succo, note di legno e tostature appena accennate. Il sorso è piccante e ricco dal finale inaspettatamente agile e distinto. Uno di quei vini che conquistano la tavola in maniera trasversale senza dispiacere neanche a chi non ama il vitigno in maniera particolare, soprattutto sul risotto al piccione di Paolo Gori!

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Montecristo Igt Toscana 2016 Bulichella

Il vino più importante di Bulichella è proprio Montecristo che prende il nome dall’isola che si può intravedere dalla Val di Cornia in giornate limpide. Nasce da Cabernet, Merlot, Petit Verdot guidate in cantina da Luca d’Attoma. Dopo qualche anno in bottiglia (questa 2016 è uscita due anni fa) sviluppa un bouquet straordinario e potente, sfaccettato e di roboante frutto che con il passare dei minuti pare stendersi e rilassarsi. (altro…)

Nubio 2019 Petricci e del Pianta Cabernet Sauvignon

Un Cabernet di spessore e impatto questo Nubio di Petricci e del Pianta, tanto balsamico e frutto di sottobosco fresco e che mette golosità di berlo. Ingresso di impatto e struttura , resa più fine da rimandi balsamici di alloro ed eucalipto . (altro…)

Petra 2019 Igt Toscana

Petra , grand Vin dell’omonima tenuta a Suvereto, Val di Cornia, sfrutta l’Annata grande e grandiosa nei fatti con una intensità aromatica prorompente, frutto fresco mirtillo ribes nero, oliva, viola candita e rosa marocchina , al contempo note scure di musk, carrube , mallo di noce e macchia mediterranea spalmata su legno nobile di scatola di sigaro (legno di cedro).

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Venerdi 17 marzo Ornellaia e Cinghiale!

Torna la serata dedicata al principe dei vini di Bolgheri con il piatto più impegnativo della cucina toscana preparato da Paolo Gori, il cinghiale in dolce e forte! Ma non sarà l’unico abbinamento goloso della serata…

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Burde-Paszkowski, come è andata la Cocktail dinner in trattoria

Invenzioni e twist in tavola e nel bicchiere hanno caratterizzato una serata stimolante e godereccia in trattoria grazie alla professionalità di Luca Manni, bar coordinator del gruppo Valenza, ed Enea Pappalardo barman di Paszkowski Firenze, iconico bar storico ma che si è saputo attualizzare e rilanciare ai tempi di oggi. La miscelazione sta cambiando anche la cucina e la gastronomia in generale e la serata che abbiamo trascorso in trattoria lo ha dimostrato ampiamente. Abbinamenti riusciti e coinvolgenti e una sacco di storie ed aneddoti che aprono uno squarcio sulla storia antica dei cocktail e su quella modernissima di imprese come WineStillery di Enrico Chioccioli che a Gaiole produce prodotti di altissima qualità a partire da botaniche , alcol e vini della nostra regione.

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Champagne Piper Heidsieck Vintage 2014

Il primo dei millesimati del nuovo corso di Piper Heidsieck si rivela in tutta la sua grazia e personalità con questo 2014. E stato assemblato da un 55% Pinot Nero e 45% Chardonnay provenienti da una ventina tra Grand Cru e Premier Cru, poi affinat 8 anni suoi lieviti. Il dosaggio è 7 gr/lt e permette di esaltarne la freschezza senza penalizzare i profumi dotati di una completezza rara per la regione. Agrumi e zafferano, frutta di bosco e tabacco, albicocca secca e uva sultanina, cedro e bergamotto e tocchi di iodio misto ostrica e anche torrefazione fine.

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Champagne Godart Les Cossiers 100% meunier

Da uve 100% meunier con 36 mesi di permanenza sui lieviti, ha un dosaggio generoso ma azzeccatissimo a 10 g/l, rotondo e di grande personalità tra mela caramellata, orzo, floreale di campo, in grado di sorprendere anche chi non ama il vitigno. Sorso gastronomico preciso e dal bel ritmo fresco alternato ad una dolcezza mai stucchevole. Al suo meglio su costine di maiale o pasta al sugo, in realtà se la cava benissimo anche su dolci e torte di frutta.

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Champagne Boizel Blanc de Noirs

L’antica maison famigliare Boizel deve la sua fama alla grande maestria di lavorazione del pinot nro e questa etichetta lascia sempre il segno in chi l’assaggia. In particolare questo Blanc de Noirs nasce dai villaggi di vari villaggi ma significativamente da Cumières con la sua sobria eleganza, Mailly (il territorio dove il pinot nero è più lieve agrumato e arioso, quasi fosse chardonnay) e Les Riceys , un grand cru in pectore capace di dare vini rosa e rossi di spessore altissimo.

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Champagne Vignon Père & Fils Les Vignes Goisses Grand Cru Rosè 2018

Un vino sorprendente e dal colore ambrato piccante con note che rammentano un Sorbara vinoso e finissimo ma che va oltre andando a coprire sensazioni nel palato raramente toccate da un rosato. Melograno, zenzero, lamponi e fragola rossa appena matura lo caratterizzano al naso prima di completarsi su note speziate tra lavanda, tabacco vetiver e sandalo. Sorso che riprende la vinosità dell’esordio olfattivo completandola con una nota quasi tannica che accentua la notevole freschezza.

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