firenze

Moser Brut Nature 2012 Trentodoc

Cominciano ad esserci molte prove della grandezza della 2012 in Europa per le bollicine e non fa eccezione questo ultima uscita per Moser. Un millesimato Trentodoc da sole uve chardonnay provenienti da vigneti a pergola tra Maso Warth (casa Moser), anfiteatro di vigneti posto ad un altitudine di 350 metri di quota che si affaccia sul comune di Trento, e uve dalle Val di Cembra, con una altitudine che va dai 500 fino ai 650 metri.

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Langhe Nebbiolo 2016 L’Astemia Pentita

Un’annata straordinaria la 2016 che anche nei vini di ingresso più semplici risuona squillante e finissima. Questo nebbiolo preconizza i capolavori di Barolo che arriveranno con note di rosa e ribes nero, liquirizia bergamotto e incenso ma soprattutto un tellurico sorso di tannino dalla bella grana che si sposa alla perfezione con tanti piatti della nostra cucina come da tradizione nebbiolesca.

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Moser Trentodoc 51,151

Agrumi, pepe, sale, stuzzicante preciso e di una piacevolezza disarmante. Un vino salino preciso che mostra la piacevolezza di montagna che può raggiungere lo chardonnay in Trentino. Moser 51,151 è il primo spumante metodo classico Trentodoc che l’azienda ha fortemente voluto e portato avanti con il richiamo allo storico record dell’ora di Francesco Moser a Città del Messico.

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Moser Trentodoc Rosè

Uno dei vini rosa migliori di tutto il Trentino è proprio questo Trentodoc di carattere e sapore, piccante e sensuale dalla spigliatezza ben dosata. Da una selezione di uve Pinot Nero lavorate e raccolte a mano dai migliori vigneti di proprietà a Maso Warth, da un anfiteatro di vigneti posto ad un altitudine di 350 metri di quota che si affaccia sulle Valle dell’Adige e sul comune di Trento, è vino scattante e con note invitanti di melograno, mandarino, cedro candito, fragole, verbena e fiori di pesco.

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Venerdi 29 marzo il TrentoDoc di Moser e la Faraone al tegame di Paolo Gori in trattoria

Carlo Moser figlio dell’indimenticabile campione di ciclismo ha sfidato e vinto la montagna dello Chardonnay Trentino con grandi metodo classico TrentoDOC ma la sua famiglia produce anche rossi e bianchi intriganti da non perdere.. Una serata alla scoperta del Trentino e dei suoi sorprendenti vini con un menu ad hoc da Paolo Gori.

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Barbera d’Alba 2016 L’Astemia Pentita

Svetlana Melninchenko ci racconta la sfida del L’Astemia Pentita, cantina irriverente nelle forme e nei modi ma profondamente classica nei vini che ha accompagnato con i suoi vini la serata del gran bollito misto in Trattoria da Burde appena trascorsa. Una Barbera che esemplifica il vitigno dell’anno, il vero vino rivelazione dell’Italia a questi livelli di qualità. Dopo anni in cui la Barbera è stata prima soltanto acidità ai limiti dell’asprezza e poi noiosa fruit bomb intrisa di legno ecco che siamo ad un equilibrio molto interessante tra le sue componenti.

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Settimo Igt Toscana 2012 Castelli del Grevepesa

Sangiovese della Pieve di Campoli nel Chianti Classico e merlot e syrah uniti a dare un nuovo supertuscan di terza generazione. Un vino che da un lato seduce con le note dolci di frutta di bosco caramello pepe e blackcurrant del syrah e del merlot e dall’altro sa rinfrescare il palato con la nota vibrante del sangiovese in ottima evidenza. Bel sorso e importanza del vino dissumulata con una sapidità e freschezza piacevolissimi.

Ecco #PrimAnteprima, i dieci piccoli grandi consorzi toscani vi aspettano sabato 9 febbraio alla Fortezza da Basso!

 

C’è una Toscana che non finisce spesso sulle copertine ma che rappresenta forse meglio di tanti discorsi la bellissima ricchezza del nostro vino  e le sue mille sfaccettatture. Dalla Maremma agli appennini passando per il Montecucco, le mura di Lucca, le Colline di Pisa, il mare e le sue influenze, i remoti antri delle Vie Cave di Pitigliano, la storia della Fortezza di Montecarlo e i suoi vini bianchi, l’Orcia Doc con le sue celebri colline, la storia del vino dei Medici e dei Lorena con Carmignano e Valdarno di Sopra, DOC dal 1716. Per scoprirla nei suoi vini in anteprima quest’anno l’appuntamento è per sabato 9 febbraio alla Fortezza da Basso dove giornalisti, influencers e operatori potranno accedere per l’assaggio di oltre 500 vini provenienti dalle 10 denominazioni riunitesi per #PrimAnteprima ovvero Carmignano, Colline Lucchesi, Maremma Toscana, Montecarlo, Montecucco, Orcia, Pitigliano e Sovana, Terre di Pisa, Val di Cornia e Valdarno di Sopra.

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I rosati della Cirò Revolution: Cataldo Calabretta, Romano e Adamo e Tenuta del Conte

Degustiamo insieme tre Cirò Rosè della nuova Cirò Revolution ovvero quelli di Cataldo Calabretta Viticoltore 2017, Cirò rosato Azienda Romano 2017 e il – Cirò Rosato Tenuta del Conte 2017

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Barolo Cannubi 2013 DOCG L’AStemia Pentita

Un’annata classica la definisce Mauro Daniele, enologo de L’Astemia Pentita di Cannubi a Barolo e in effetti la 2013 si è dimostrata affidabile e stimolante nei bicchieri con alcune punte di eccezionalità rimarchevoli. Ed è anche la classica annata dove l’equilibrio e la piacevolezza di questo vigneto meraviglioso vengono fuori in maniera inequivocabile. Rosa bulgara, incenso orientale, ribes rosso e nero, bergamotto, noce di cola, ginepro e tabacco stagionato aprono un naso armonioso e lussureggiante che non esce mai dal canone dell’eleganza.

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