Molti in rete e soprattutto sulla carta stampata (incredibile per esempio la rece di RollingStone) hanno preso ad esaltare questo disco ponendolo alla pari con capolavori come Seventh Son o Powerslave, dicendo che sia il migliore del recente passato. Sinceramente ci ho provato e me lo sono ascoltato una cinquantina di volte (colpa di vari viaggi in auto) ma non riesco a capacitarmi di tanto entusiasmo.
disco
Tre allegri primitivi del futuro, per fortuna ancora morti. E un inno per Slow Food del terzo millennio
Per chiunque abbia pogato su Ogni adolescenza e si sia cullato su Il Mondo Prima e abbia ballato Country Boy questo disco sarà croce e delizia, ma una volta che i suoi ritmi ti si saranno insinuati dentro, sarà il solito grande incantesimo delle facce di teschio, magari solo un poco meno favola e un poco più realtà. (altro…)
E voi siete la fiamma o la benzina? Chiaritevi le idee con i Dark Tranquillity e “We are the Void”
Mi piacerebbe sapere dove è finito il mio diario del liceo o un qualsiasi moleskine dove possa trascrivere frasi come “We carry our fear inside, A space that hold the darkness, We stretch our skin around, To cover the abyss” ma mi sa che per quello mi è rimasto solo questo blog. Quindi rassegnatevi che per qualche giorno da queste parti la musica che passa il convento è SVEDESE, di quella tosta. (altro…)