La sfida italiana al grande bianco si sta giocando su più fronti e se in Friuli e Alto Adige si punta su autoctoni e varietà di punta internazionali qui in Val di Cecina si prova a insister sull’outsider Viognier che con una piccola percentuale di Chardonnay compone questo intrigante Lauro de La Regola.
costa toscana
Ligustro – Costa Toscana IGT 2016 La Regola
Questo vino incarna bene lo spirito dell’azienda posta in un bellissimo scrigno naturale in quel di Marina di Cecina sulle prime colline di Riparbella procedendo verso l’etrusca Volterra. Qui il Sangiovese si esprime con grazia e levità ma anche un bel carattere fruttato e solare che incanta e seduce al primo olfatto con il syrah a dare frutta di bosco e pepe in misura complementare ben azzeccata.
La Regola – Brut Dosaggio zero 2014
Uno dei metodo classico più sorprendenti d’Italia fu proprio questo brut La Regola da Manseng, un’uva del sud della Francia mai troppo frequentata nel nostro paese che si rivelò intrigante e originale. Ma per dare davvero un metodo classico di livello c’è bisogno di un quadro acido più definito ed ecco che lo chardonnay ben coltivato riesce a completare l’espressione del manseng in maniera ottimale.
Sondrete – Passito Bianco di Toscana IGT 2006 La Regola
Non sono molti gli esempi di “vin santo” o simili sulla costa ma gli esempi che si incontrano hanno sempre qualcosa da raccontare come questo Sondrete de La Regola a Riparbella Val di Cecina. Le uve sono le classiche Trebbiano, Malvasia e Colombana affidate ai caratelli murati per 10 anni e il risultato è scurissimo denso e raffinato con note dal mallo di noce alla carrube passando per frutta come dattero e albicocca secca, sottobosco fungino, humus e pepe, sandalo e refoli balsamici di cardamomo.
La Regola – Rosso di Toscana IGT 2014 Cabernet Franc
Il vino emblema dell’azienda La Regola dei fratelli Nuti a Riparbella è una bellissimo esempio di come il cabernet franc si stia ambientando alla grande sulla costa toscana. Tocchi di peperoni abbrustoliti e carnosi, vetiver e aloe che emergono da un sottobosco rosso e nero mirabilmente costruiro e screziato di note torrefatte e di ebanisteria nobile per un naso fruttato ma non solo decisamente piacevolissimo.
Paolo Gori e le suggestioni etrusche nella cucina toscana
Paolo Gori racconta le suggestioni e le citazioni della cucina etrusca in quella toscana di oggi a partire dall’acqua cotta alla maremmana con il suo uovo (tipico dei banchetti funebri simbolo di morte e rinascita) per proseguire con l’uso di fichi e frutta con le carni (colombacci e piccioni), le fave per finire con il “garum”, prelibatezza destinata ai nobili etruschi che probabilmente oggi per noi sarebbe immangiabili ma di cui possiamo ritrovare tracce nella nostra acciugata, salsa classica da usare (anche) sulla bistecca alla fiorentina.
Scosciamonaca Occhio di Pernice VinSanto Montecucco Collemassari 2011
Un nome licenzioso e particolare per questo vino dapprima usato solo nelle famiglie Tipa e Bertarelli in eventi privati ma da oggi disponibile per il pubblico. Un nome che richiama una varietà di prugna che si coltiva in maremma e che ricorda solo uno dei tantissimi profumi incantevoli che il vino è in grado di sprigionare grazie alla concentrazione di aromaticità dell’aleatico che in versione vinsanto getta un ponte con la tradizione toscana dolce.
Grattamacco Bolgheri Superiore 2010
Un vino sublime e meraviglioso che rende giustizia a pieno a quelle che sono le potenzialità di questo grand vin bolgherese finora molto celebrato ma mai assurto nell’olimpo bella denominazione. Decisamente a torto perché in un’annata come questa, ma non solo, dimostra una classe sopraffina e una energia travolgente che sbalordisce il palato dopo averlo sedotto con un naso fine avvolgente ricco di riferimenti fruttati mediterranei e balsamici. Tannini, sapidità, struttura e soprattutto eleganza accompagnano il sorso nel palato tra frutto, spezie e un corpo vibrante caldo e scattante che non pare sedersi mai.
ColleMassari Rosso Riserva Montecucco Doc 2014
Una dimostrazione di come il sangiovese e i suoi compagni di strada in maremma possano far del bene ai nostri bicchieri e le nostre tavole. Un vino che dimostra che il Montecucco anche su numeri alti può permettersi in un’annata minore come la 2014 (fredda e piovosa) di dar luce a vini scattanti vibranti con tannino profondo e perfetto per accompagnare piatti di carne anche impegnativi e saper sfoggiare anche un grande piglio di aromaticità e balsamicità.
Bolgheri DOC Grattamacco 2015
Un second vin di Bolgheri ormai quasi diventato difficile da reperire per via del grandissimo successo che ha avuto negli scorsi anni. Un vino di una piacevolezza rara e un ritmo tra freschezza frutto sapidità e tannino che sorprende e conquista tanti palati anche nella nostra Trattoria.