classico

Forever young

Scomodiamo gli Alphaville stavolta, o almeno andrebbero scomodati per questa magnum c (Il Sodaccio 1985 di Montevertine) capace di riassumere in sè tutta la grandezza possibile remota e forse non più replicabile di un terroir tra i più grandi al mondo, facendone semplicemente uno dei miei assaggi migliori di sempre.  Ma assaggiare degustare ed esaminare alcuni tra i più rappresentativi Chianti Classico 1985  con l’Enoclub di Siena di Davide “Brozzi” Bonucci ha portato molto in luce e aperto molte questioni che forse ancora aspettano di essere risolte. (altro…)

Il vino del 1969, il comunista e il conte: Riserva Villa Calcinaia Chianti Classico DOCG

40 anni di vita in bottiglia, tanti anni dall’ultimo scudetto della Fiorentina e più storie da raccontare, direttamente da Niccolò Capponi, dal fattore con le marmellate d’uva e le percentuali di uva bianca. Da una città in festa, un vino che ancora regala emozioni particolari con note floreali di viola passita e ciliegia cotta per poi andare sulla torrefazione caffè, corteccia, sottobosco e tabacco, ebanisteria nobile. (altro…)

Galarey Asti “come una volta” Fontanafredda DOCG 2008

Due mesi di macerazione sulle bucce e vari accorgimenti sulla mousse in autoclave garantiscono a questo ASTi un naso sontuoso e ricchissimo e soprattutto una freschezza e una piacevolezza di beva quasi  impensabile per tutti gli altri sul mercato. (altro…)

Una serata Solare sotto le nevi all’Oberwirt di Marlengo, Romantik Hotel

Va bene che la star della serata era il Solare 1999 (sangiovese e malvasia nera da Gaiole) ma l’ospitalità speciale altoatesina e l’incanto dell’Obertwirt (date un’occhiata alle foto, pliz)hanno fatto sì che vino, compagnia ed assaggi si fondessero in una delle serate più rilassanti post festival cui abbia mai partecipato. Visto che siamo blogger chiariamo pure la situazione, trattasi di cena di festival quindi con clienti e fornitori per assaggiare i vini e parlare un pò di come vanno le cose, e ciò significa che ovviamente la cena non l’ho pagata ma ha gentilmente offerto Capannelle, mio fornitore in Osteria per il Chianti Classico e il 50&50. Okay ci siamo levati il pensiero, andiamo con la cena e i vini! (altro…)

Alberese e vino, padre e figlio: è il terroir baby, a Lamole

Uno dei Chianti più alti, uno dei figli più puri dell’alberese, del galestro e delle esposizioni migliori del Chianti fiorentino, e un vino decisamente sottovalutato. Eppure il mitico “vin di lamole” era proverbialmente un vino considerato superiore da sempre (e magari potete verificarlo di persona nella Rassegna in programma questo weekend, assaggiando le tante aziende che provengono da questa zona come Castellinuzza e Piuca, I Fabbri, Vignamaggio). Per approfondire Alberto Ugolini (brand ambassador e curatore dei video su YouTube del gruppo Santa Margherita) ha invitato un manipolo di giornalisti e blogger in mezzo ai vigneti…

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Ed ecco il “pilota” di Il Rosso e il Nero: che cosa sarà mai?

logo rosso e neroPer ora è una idea, e qualcosa di più, dipende da cosa decideremo di farlo diventare, ma di sicuro dopo un anno di peregrinaggi insieme per manifestazioni, degustazioni, chef pluristellati, discutibili frequentazioni e financo una campagna elettorale condotta trionfalmente insieme, ci pareva l’ora di concretizzare ‘sta storia del Rosso e il Nero. (altro…)

Baracchi Rosè Brut da uve Sangiovese (i lieviti nella bottiglia, il sabrage e tutto il resto…)

Il rosato italiano più spiazzante che ci sia…da Cortona. Baracchi è sempre un pioniere , specie nel trovare prodotti intriganti e che suscitono curiosità (nella foto la bottiglia da 15 litri aperta allo scorso Meran Wein Festival). E cosa rara, è anche bravo nel trasformare questi prodotti in splendide realtà produttive capaci di piacere a palati anche esigenti. La crescita del Rosè brut in soli 3 anni è già molto evidente con un vino che sta diventando grande. (altro…)