cinghiale

Batàr Igt Toscana Bianco 2019 Querciabella

L’iconico bianco toscano Batar di Querciabella ogni anno ribadisce la sua leadership di qualità e prestigio tra i bianchi toscani con un’annata decisamente adatta a mettere in evidenza la sua eleganza e non solo la sua potenza ovvero la 2019. L’ispirazione è il Batard Montrachet ma la realizzazione è territoriale e sontuosa a partire da chardonnay e pinot bianco piantati ormai qualche lustro fa in quel di Rùffoli a Greve in Chianti.

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Camartina Igt Toscana 2017 Querciabella

Dai vigneti di Rùffoli a GReve in Chianti viene il grande sangiovese che completa il sontuoso cabernet sauvignon coltivato nel Chianti Classico di Querciabella per un vino che nel corso dei tanti anni di produzione è sempre stato fedele a se’ stesso per opulenza e ricchezza fuse insieme in una sontuosa eleganza. Questa edizione 2017 è ricca e calda solo nei toni ma non nella maturità in bocca dove non ha niente dei problemi di altri supertuscan dello stesso millesimo.

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Le Serre Nuove dell’Ornellaia Bolgheri DOC 2019

Il second vin della Tenuta dell’Ornellaia è una diversa interpretazione del territorio boglherese e dei vigneti della tenuta dove il merlot sale in cattedra (54%) in maniera sontuosa e ricercata con un riecheggio di stilemi propri di Masseto e al contempo mantenendo struttura ed eleganza di Ornellaia. La dimensione oggi di LE Serre Nuova è più che mai quella della ricercatezza e intensità ma non scevra da freschezza piccante e sottigliezze tanniche. Naso con note di cassis, mirtillo, more in confettura, elicriso e macchia mediterranea si integrano perfettamente con note tostate e di ebanisteria nobile benissimo tratteggiate. Bocca con ritorni balsamici di resine ed eucalipto, bella la sensazione tannica che interpreta benissimo l’annata 2019.

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Venerdi 22 aprile Querciabella, cinghiale e sugo di cortile

Dopo la breve pausa pasquale ripartono gli appuntamenti da Burde con le aziende più rappresentative della Toscana. Venerdi 22 aprile siamo ben felici di ospitare Querciabella, una delle realtà più affascinanti di Toscana e del Chianti Classico che si presenta con i suoi vini più iconici in una serata imperdibile in Trattoria. Assaggerete per la prima volta il nuovo vermentino Mongrana 2020 e il Mongrana rosso 2019 e il sontuoso Chianti Classico 2019 appena uscito. Non mancheranno gli spettacolari bianco da chardonnay e pinot bianco Batar 2019 e il mito Camartina 2017 a completare l’affresco di due territori unici interpretati con garbo grazia ed eleganza.

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Caravanserraglio “Non gettare le plastica nell’oceano” Cortona DOC syrah 2016

La seconda uscita della syrah, anzi, del syrah (al maschile) di Sebastiano Pieroni e il suo Caravanserraglio mostra muscoli e intensità senza dimenticarsi la piacevolezza di beva e ricercatezza formale. Nasce in acciaio e tanta bottiglia e con una doppia vendemmi con una parte di uve portate a maggior maturazione e concentrazione ma la scelta di lasciare un filo di volatile compensa il rischio di un vino troppo ricco. Il risultato è un vino affascinante speziato pepato quanto deve essere un syrah in queste zone ma senza i suoi eccessi.

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Benefizio Pomino Bianco DOC Frescobaldi 2020

Uno dei vini bianchi più gloriosi a vita nuova restituito con le ultime annate si presenta davvero scintillante nel bicchiere. Beneficio Pomino è erede di quel mitico vino che Leonia Albini portò in trionfo a Parigi nel 1878 e ha recepito la lezione di piacevolezza e sapidità degli ultimi anni: è scattante già dal naso agrumato al naso con tanti rimandi floreali tra gelsomino narciso fior d’arancia e muschio bianco ma è in bocca che sorprende davvero tra note nocciolate, lievemente burrose e sapide che abbinano alla grande la farinata con brodo di testina di cinghiale di Paolo Gori. Ma in genere con tanti abbinamenti di mare importanti e anche di terra se la cava come vini molto più nordici e blasonati.

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La cucina del cinghiale dall’antipasto al dolce

Paolo Gori racconta il cinghiale alla quinta ovvero cinque modi di usare il cinghiale in cucina e volendo anche per un pasto completo dall’antipasto al dolce. Si parte con il prosciutto abbinato a carciofi sott’olio  e un grande vino rosa quindi si passa alla farinata gialla versione rinforzata con brodo con testina del cinghiale. Come primo le tagliatelle con il sugo del Cinghiale in umido (senza macinatura ma tenuto grossolano). Quindi si arriva al piatto principale ovvero il Cinghiale in Dolce e Forte e infine la schiacciata alla fiorentina preparata con lo strutto del cinghiale stesso.

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Commendatore 2020 Syrah IGT Toscana Gabriele Mazzeschi

Gabriele Mazzeschi prosegue la sua crescita ed evoluzione attorno alla syrah e produce con questa edizione del Commendatore (vino dedicato al nonno che aveva le sue stesse iniziali) il vino più femminile ed elegante di sempre della sua produzione. Colore tenute , per essere una syrah 100%, ed invitante , sentori che ricordano sia la campagna toscana per floreale di campo e frutta rossa matura e che riecheggiano il Rodano con ribes nero e ovviamente una nota pepata ben dosata e invitante.

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Venerdi 18 marzo Ornellaia e Cinghiale in Trattoria!

Finalmente in sala dopo due anni di rinvii venerdi 18 marzo l’attesissima serata che vedrà il più sontuoso dei piatti toscani ovvero il cinghiale e dolce e forte con la sua irruenza e saporosità a confronto con Ornellaia, il grande vino di Bolgheri che ha sedotto il mondo. L’annata scelta è la “Solare” 2017, in forma splendida in questo momento. Per l’occasione Paolo Gori ha preparato un menu di altissimo profilo con il cinghiale in tutte le sue declinazioni, ideale per essere valorizzato dai vini in abbinamento.

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Caravanserraglio ”Non gettare le plastica nell’oceano” Trebbiano Bianco IGT Toscana 2020

Il lavoro di Sebastiano Pieroni e il socio Giulio nel mondo del vino è sempre stato in linea con il rispetto della natura a dispetto della scritta “viticoltura aliena” che compare provocatoriamente in etichetta. Questo trebbiano si rivela bianco decisamente interessante per come intercetta le nuove istanza di importanza e ambizione di questo vitigno in Toscana e per come cerca di muoversi sul filone della naturalezza senza cadere nei suoi stereotipi.

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