L’Estate è arrivata e la festeggiamo con il piatto più richiesto durante il lockdown in una una serata speciale dedicata al Cacciucco! Questo tradizionale piatto livornese e toscano era una delle preparazioni più famose di Nonna Irene e oggi viene interpretato da Paolo Gori abbinato a tre grandi Champagne nel bicchiere ovvero Louis Roederer con il magnifico sans annèe e un duello 2008-2012 tra il sontuoso Pol Roger Vintage e Th.Petit da Ambonnay!
Champagne
Finalmente il nostro negozio online ecommerce per le vostre consegne a domicilio e pranzi al lavoro
Ormai è online da un paio di settimane e lo abbiamo sottoposto ad un poco di rodaggio ma pare che funzioni davvero il nostro negozio online! Avete infatti la possibilità, grazie all’emergenza Covid e alle aziende che si sono finalmente date da fare in tempi più celeri rispetto a prima, di ordinare i vostri menu e prenotare le vostre cene degustazioni direttamente dalla piattaforma di SumUp. Oltre a cene e menu completi ovviamente potete usarlo anche per il delivery a casa vostra inserendo i dati per la consegna su Firenze e dintorni…
Drappier Champagne Brut Rosè De Saignèe
Ecco un classico vero e autentico rosa da uve rosse e da una regione più vicina alla Borgogna che alla Champagne classica. Tra i primi secoli fa a portare il pinot nero nell’abbazia di Chiaravalle, i precursori di Michel Drappier e famiglia avevano capito la grandezza del terroir per produrre vini come questo. Naso cangiante di frutta scura di bosco tra more, mirtilli, prugne poi carrube, zenzero, alloro ed erbe aromatiche. Note di pepe e tostature appena accennate lo arricchiscono con il floreale tra lavanda e rose che emerge alla distanza e al sorso. Il dosaggio al palato fa bene la sua parte perché tra piccantezza e tannino il vino è decisamente tosto. Da noi è stato perfetto sulla Carbonara di Gota di Cinta Senese di Paolo Gori dove ha permesso di sgrassare alla grande la situazione e esaltarsi con le note di pepe della gota.
Drappier Champagne Blanc de Blancs Vrai
Ecco un blanc de blancs vero e proprio con un tocco di Pinot Bianco detto « Blanc Vrai (bianco vero) » in Champagne, che storicamente è sempre stato presente nella ragione ma abbondanto per via della sua scarsa acidità e piccantezza. Ma se si tratta di aggiungere alla cuvée un ingrediente per aumentarne complessità e rotondità è perfetto… come in questo Champagne Drappier Blanc de Blancs Signature. La composizione 95 % Chardonnay, e 5 % Blanc Vrai ha un naso dove il pinot bianco sfodera e accentua le note floreali bianche dolci dello chardonnay tra gelsomino, tiglio e acacia. Da par suo lo chardonnay emerge con note eleganti di arancio, lime, pera e mela più note biscottate piacevoli e piccante. Zenzero e canditi corredano la bocca dove si avverte anche un piacevolissimo tocco tropicale tra maracuja e papaya, freschezza stupenda ma soprattutto una cremosità incantevole che accarezza il palato. Ottimo da noi sulla minestra di orzo bietola e porri con la ricotta fresca del Bacciotti in Mugello (FI).
Drappier Champagne Carte d’Or
Un classico della Champagne con una formula collaudatissima che fa emergere il carattere sudista della maison Drappier. Questo Carte d’Or è infatti quasi un blanc de noi con 80% di pinot nero, 10-% chardonnay e il resto meunier. Alla vista è dorato, carico, ricco ma non debordante, naso di mela matura e in versione tarte tatin più pepe nero, chiodo di garofano poi ovviamente frutta rossa lamponi, fragole, ribes e poi mandarino e pompelmo rosa. Bellissimo il corredo speziato , tostato appena e di pasticceria con note cremose alla vaniglia che anticipano un palato che scatena la golosità.
Drappier Champagne Millèsime Exception 2013
Annata strana e particolare non millesimata certo da tutti in Champagne ma nel microclima della Aube e con l’aiuto dello chardonnay il risultato di questo Millesime è di piacevolezza e intensità notevolissime ed eccezionale per accompagnare la nostra bistecca alla fiorentina. Naso floreale di ginestra e fiore di pesco, nota di frutta di bosco, fragole in confettura, nota di cedro e anche candito,agrume molto ricco. Bocca in cui dosaggio basso si avverte ma l’equilibrio è pregevole dopo questi anni di bottiglia, chardonnay esce bene con note tropicali e calde quasi mentre pinot nero tiene la barra dritta della struttura e della piacevolezza, finale lungo pepato e con la giusta spezia ma anche corpo necessario a non sfigurare sulla carne rossa.
Cucinare per lo Champagne con Paolo Gori: abbinare la Bistecca alla Fiorentina
Dopo un’altra edizione del nostro format Bistecca e Champagne che nel corso degli anni ha visto confrontarsi diverse maison con il piatto icona della cucina fiorentina oggi, Paolo Gori ci racconta come scegliere alcune ricette perfette per esaltare le cuvèe di Champagne a tavola. La cucina toscana si rivela perfetta ma anche le ricette tradizionali italiane riescono molto bene nell’impresa come dimostra la carbonara con gota di cinta senese con lo Champagne Rosè de Saignèe (da salasso) o la torta salata con le pere e pecorino. La minestra di orzo porri e bietole è stata abbinata con un Blanc de Blancs non eccessivamente tagliente (ma comunque poco dosato come il BdB di Drappier con un tocco di pinot bianco).
Venerdi 7 e sabato 8 febbraio a PRANZO torna Bistecca & Champagne!
Champagne Domaine de Bichery Les Fontaines Rosè Neuville sur Seine (Aube)
Siamo nell’Aube a Meurville , lui francese lei tedesca, piccolissima produzione e molto curata soprattutto con il pinot nero al centro delle attenzioni con la sua vinosità con coltivazioni in conversione biodinamica. Molto attenti al packaging e l’immagine ovviamente non da meno la cura posta nei vini. Questo rosè d’assemblaggio sfutta bene il pinot nero della zona per il suo colore corallo molto ricco che lo rende quasi un chiaretto di altre zone, oltretutto base 2015, annata straordinaria per i vini rossi in Champagne.
Champagne Eliane Delalot Les Dionysiaques Nogent l’Artaud (Vallée de la Marne)
Eliane Delalot ha sempre lavorato la terra a mano e sempre venduto le uve in questo paesino in fondo alla Valle della Marne quasi vicino a Parigi. La produzione in proprio parte pochi anni fa con il figlio professore di storia dell’arte che ha come linea guida proprio l’idea di produrre poco ma fare di ogni vino un’opera d’arte a cominciare dall’etichetta. Biodinamica per vigne che non hanno mai visto un trattore in vita loro, lavoro completamente a mano dal remuage al degorgement per solo 8mila bottiglie che valgono lo sforzo per cercarle e provarle.