Champagne

Sua maestà il Sorbara con Quintopasso mercoledi 14 dicembre al God Save The Wine di Natale al Bernini Firenze

Dalla grande esperienze grande rispetto e amore per il Lambrusco di Sorbara, Chiarli con alle spalle cinque generazioni di produttori di vino a Modena, da deciso di dare nuova luce e vita per questo vitigno facendone la base di una gamma di metodo classico sorprendenti che hanno entusiasmato ovunque siano arrivati.  Per farlo ha scelto le migliori uve delle proprie Tenute  perchè i vitigni del Territorio maggiormente vocati al Metodo Classico raggiungano l’apice del gusto e della freschezza in questa versione. Ma come mai “Quintopasso”? Lo scoprirete mercoledi 14 dicembre prossimo alla nostra festa di Natale!

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Mercoledi 14 Dicembre la grande festa di Natale di God Save The Wine è al Hotel Bernini Palace a Firenze

Eccoci alla festa ormai irrinunciabile per tutti gli appassionati di vino a Firenze, l’appuntamento dove ritrovarsi ogni anno per gli Auguri bevendo insieme il meglio delle cantine italiane immersi nelle atmosfere natalizie di uno dei più suggestivi alberghi a 5 stelle, il Bernini PalaceDa tutta Italia abbiamo tante cantine speciali capaci anche solo con il loro nome di evocare Natali vicini e lontani, conosciuti e meno frequentati ma tutti in grado di scaldare il cuore. La stessa magia di cui è capace il vino in ogni sua incarnazione verace e appassionata. Vi aspettiamo mercoledi 14 dicembre dalle 19:31 in poi con musica e un menu incredibile con tanto di chef’s table…

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Natale e Bollicine su Business People! In edicola i nostri consigli per le migliori d’Italia e Francia

Classico come i cinepanettoni ma molto più utile e rinfrescante torna la mini guida agli acquisti per le feste natalizie e di capodanno con una carrellata tra Italia e Francia alle novità e proposte più originali per le prossime occasioni di stampo… Tendenza “bianca” con tanti blanc de blancs soprattutto ma anche notevoli millesimi in arrivo.  (altro…)

Frédéric Savart L’Ouverture Premier Cru 100% pinot nero Montagne De Reims (Ecueil)

RM talentuoso dalla Montagne de Reims, Frédéric Savart è uno dei talenti emergenti della Champagne per come sa assecondare il terroir e dare vini di classe e struttura mai banali. 50mila bottiglie con un60% pinot nero e un 40% chardonnay ma qui abbiamo un blanc de noirs di spessore e intensità con note agrumate miste a frutta rossa, spezie e freschezza di erbe aromatiche. Vino “veloce, tecnico, alla moda” come dice Marco Pozzali e ci ritroviamo perfettamente.

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I pirati e il primo cocktail long drink della storia, il Punch

Durante la nostra cocktail dinner abbiamo servito le Penne alla pecora, un classico della cucina della piana da Firenze a Pistoia compreso Campi Bisenzio, in abbinamento al  PHILADELPHIA FISH HOUSE PUNCH ovvero  Oleo saccharum, Water, Mixture (Gin Panarea, Rum J.M Martinique A.O.C., Peach Liqueur) – 16 % vol/alc. Come Luca Picchi ci ha raccontato in questo bellissimo video, il Punch è una preparazione arcaica che risale alla fine del XVIII° secolo.

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La cultura tiki e il Suffering Bastard long drink di Luca Picchi

Durante la serata Cocktail Dinner con la cucina di Paolo Gori e i miscelati di Luca Picchi vi abbiamo servito la Costata di Cervo in abbinamento al  SUFFERING BASTARD , un cocktail a base di Gin Panarea, Armagnac Dartigalongue, Home Made Lime cordial juice, Angostura Bitter, Ginger Beer Fever Tree– 17,5 % vol/alc. Si tratta di un Long Drink inventato al Long Bar dello Shepheard’s hotel del Cairo nel 1942 dal barman Joe Scialom. Divenuto un cocktail icona dello stile Tiki è un drink da riscoprire per la straordinaria attualità…e per riascoltare l’epopea di una cultura che ha segnato un’epoca.  (altro…)

Il Dolcetto gioca in casa domani 17 Novembre da Eataly Torino con Clavesana al God Save the Wine

Al ritorno del nostro Scudetto del vino i piemontesi giocano in casa e quindi all’attacco! Ecco perchè la mezz’ala destra della formazione che scenderà in campo a Torino per il Piemonte sarà un ruolo fondamentale che solo il Dolcetto potrebbe ricoprire…

Ci sono pochi territori di così abbacinante bellezza come quello in cui nasce il Dogliani, uno dei territori di eccellenza del Dolcetto, di certo una delle uve con il potenziale meno sfruttato d’Italia. In lontananza la vista delle Alpi innevate tutto l’anno e l’inizio delle colline che poi diventeranno Langhe per un territorio che ha visto nascere tanti protagonisti della storia del nostro paese. In mezzo a questo la fatica e il lavoro della coltivazione di quest’uva che richiede all’anno il numero più alto di ore lavoro per i contadini e che dona vini beverini fruttati e piacevolissimi ma anche qualche idea ancora da esplorare di longevità complessità e struttura. Clavesana è una cantina cooperativa dove confluisce il lavoro di 350 famiglie di “coviticoltori” che mettono insieme la loro esperienza e passione a dare una gamma di prodotti molto ampia che coprono ogni sfumatura della viticoltura fortemente autoctona di questa parte di Piemonte che copre ben 10 comuni: Belvedere, Clavesana, Cigliè, Dogliani, Farigliano, Marsaglia, Monchiero, Murazzano, Piozzo, Rocca Cigliè.

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Parliamo del ruolo in campo del Dolcetto con Anna Bracco, direttore.

 

1- E il Vostro Vino in che ruolo gioca? Raccontaci come giocherebbe un tuo vino sul campo da calcio dell’italia e a quale giocatore assomiglia...

Il Dolcetto (e quindi il vino che oggi ne deriva, il Dogliani docg) ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella nazionale piemontese dell’enocalcio. Il Dolcetto non è un mediano, ruolo che casomai potrebbe spettare al Barbera, né un terzino fluidificante, posizione eventualmente adatta a vitigni come il Grignolino. Non è neppure un trequartista come il Barbaresco, né un’ala come certi Nebbioli del Nord.

Il Dolcetto è un 8, una mezz’ala destra, di quelle che Brera avrebbe chiamato “euclidea” per la sua capacità di tessere geometrie, di coagulare il gioco unendo tecnica e fosforo, visione e invenzione. Una mezz’ala che non vuole fare il 10, ma senza la quale il 10 non potrebbe giocare, né la squadra vincere. Un giocatore sapiente e affidabile, capace di fare gol ma anche di unire lo spogliatoio con il suo carisma sobrio e piacevole.

Il Dogliani ricorda Fabio Capello, piedi buoni e tempra d’acciaio, grinta, ottima visione di gioco e senso tattico. Quel Fabio Capello che con la maglia azzurra conquista un posto d’onore nella storia del calcio: il 14 novembre 1973 sigla il gol della prima storica vittoria dell’Italia a a Wembley contro l’Inghilterra. Ed è poi divenuto uno degli allenatori italiani più vincenti di sempre.

 

Avremo grandi ingredienti di stagione, funghi e tartufi, raccontaci il piatto con questi ingredienti dove il tuo vino ha dato il meglio di sè o la tua ricetta preferita!

Tajarin al burro e tartufo e Tajarin ai funghi, splendidi con il dolcetto!  I tajarin sono la pasta all’uovo dell’antica tradizione piemontese. Il termine “tajarin” significa tagliolini, un formato di pasta fresca all’uovo simile alle tagliatelle ma più fini, con una larghezza inferiore: le tagliatelle infatti sono larghe circa 1/2 cm mentre i tajarin sono larghi circa 3 mm. La ricetta tradizionale dei tajarin prevede l’utilizzo del solo tuorlo dell’uovo (e non delle uova intere) in proporzione variabile a seconda di chi li cucina, di 1 tuorlo ogni 100 g di farina fino ad arrivare a 40 tuorli per chilo di farina! I tajarin piemontesi vengono tipicamente conditi con sugo d’arrosto, ragù di frattaglie ma sono insuperabili da gustare con burro e scaglie di tartufo bianco o con un semplice sugo di funghi.

 

Vini in degustazione:

  • Clavesana Dogliani docg 2015
  • Il Clou Dogliani Superiore docg 2012
  • Allagiornata 110 (Dogliani Superiore) docg 2013
  • Olo Barolo docg 2011
  • Allagiornata 1053 (Langhe Pinot nero) doc 2014

 

Cantina Clavesana S.c.a.

Frazione Madonna della Neve, 19

12060 Clavesana (CN)

Piemonte

Italia

Scudetto del vino gara di ritorno, 17 Novembre a Eataly Torino con Castelli del Grevepesa a centrocampo e attacco

Lo scudetto del vino si assegna in trasferta e serve spirito di squadra come non mai! Ecco che allora una cantina sociale importantissima e storica del comprensorio fiorentino è fondamentale da portarla in squadra a Torino…

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Mercoledi 16 novembre a scuola di Champagne a Firenze con Andrea Gori e il Bureau de Champagne Italia!

Ecco per tutti voi un’occasione per fare la conoscenza e assaggiare il vino più celebrato del mondo. Sono stato davvero felicissimo di rispondere all’appello del Bureau du Champagne Italia e di riuscire a portare a  gli incontri didattici ufficiali per avvicinarsi a questo fantastico mondo! Una serie di lezioni-aperitivo con approfondimenti sul terroir e la storia della Champagne nonchè di degustazione di quattro cuvèe ogni era… Si parte mercoledi 16 novembre al Gallery Art Hotel sui Lungarni, sei dei nostri?

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Champagne Grand Brut Perrier Jouët e Tartare di Capriolo

La cuvèe maison di Perrier Jouët ha un colore dorato intenso e scintillante e un naso seducente ricco di speziature e sensualità grazie ad un grande apporto di uve rosse e un 20% di chardonnay grand cru che permette di legarsi a doppio filo con l’eleganza e freschezza ovvero i marchi di fabbrica di PJ. In bocca la cuvèe sorprende per corpo e vinosità con rimandi rossi e neri fruttati che appagano il sorso senza stancare mai.

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