Chiara Falciani presenta la Gran Selezione di famiglia praticamente alla sua apparizione. Siamo davanti a Montefioralle come collocazione, esattamente a metà della famosa Via Chiantigiana che collega Firenze e Siena su una superficie di 40 ettari di cui 22 coltivati a vigneto specializzato e 3 ad oliveto.
burde
Venerdi 3 dicembre Champagne di Natale e bis al Sabato 4 a pranzo
Torna la nostra rassegna natalizia di nuovi Champagne per le vostre feste con abbinamenti toscani ma non solo… Di scena tra le maison due nomi ormai di culto come Claude Cazals e Geoffroy e due che vi invitiamo a scoprire ovvero la Maison Jamart che si trova a Saint Martin d’Amblois (Epernay) e la Maison Lebeau-Batiste a Chavot-Courcourt.
Montefioralle Vin Santo del Chianti Classico 2016
Classicissimo per costruzione e riferimenti, malvasia e trebbiano in caratello e appassimento di grande respiro, sfodera note di canditi di albicocca, arancio e mandarino con lievi tocchi tropicaleggianti che lasciano presto il campo a note più laccate e smaltate.
Podere Campriano Chianti Classico Riserva 2018
Elena Lapini, terza generazione di viticoltori a Campriano, racconta la realtà di famiglia che lavora in biologico con vari vigneti nel Chianti Classico ma cuore pulsante a Montefioralle e soprattutto questo vino 100% sangiovese da un vigneto che sorge dove un tempo c’era un bosco, pare ereditarne fresco e toni fruttati di sottobosco appunto tra more di rovo, ribes rosso e fragoline di bosco su tappeto di muschio e humus leggero.
Villa Calcinaia Vigna Bastignani Chianti Classico Gran Selezione 2016
Sebastiano Capponi presenta il vino selezione da uno dei podere più antichi acquistati dalla famiglia e il più alto di quelli piantati a sangiovese. Bastignani delle Gran Selezioni di casa è l’epitome di Montefioralle perché giace su terreno molto sassoso e dotato di un microclima speciale , un climat alla francese con soprasuolo sopra roccia madre di alberese di solo 30-40 cm.
Domaine du Bois de L’Oise Morgon AOC 2020
Spazio e onore al gamay e al Beaujolais che finalmente oggi pare essersi scrollato di dosso l’immagine ingombrante e nociva del “nouveau” degli anni 80 e 90. Oggi questo vitigno in zone di elezione come Morgon dà luogo a vini intensi e pimpanti con note selvatiche di more di rovo, visciole, floreali rossi e carnosi, piccantezza aromatica di pepe nero, spezia.
Le Palaie Chianti Classico 2018
Solo 5mila bottiglie di produzione totale famigliare per un’azienda giovanissima che imbottiglia da pochissimi anni ma con molta convinzione e passione. Questo Chianti Classico nasce da uve coltivate su terreni esposti nord-sud con suoli argillosi, ricchi di pietra alberese e da un blend intrigante di 80% sangiovese grosso, 10% merlot e 10% cabernet sauvignon vinificati in cemento e poi barrique non del tutto nuove.
Giovedi 25 novembre invito a Palazzo Castri 1874 con Avignonesi, cavolo nero e filetto in crosta alla rosa canina…
Siamo molto felici di invitarvi ad una cena elegante a Palazzo Castri 1874, un raffinato boutique hotel la cui storia affonda le radici nell’Impressionismo fiorentino con vista Duomo e con tanto di moderna SPA per curare i vostri affanni.
Per quelli della tavola ci penseranno invece Paolo Gori e Ilaria Poli, resident chef del Florentia Cafè, che giovedì 25 novembre metteranno in tavola un menu speciale legato agli ingredienti di stagione e all’artigianalità in abbinamento ai meravigliosi vini biodinamici di Avignonesi.
Venerdi 26 novembre Piemonte vs Toscana , Barolo vs Chianti Classico!
Torna la sfida tra il rosso toscano e quello piemontese, tra sangiovese e nebbiolo (e dolcetto…) in una lotta all’ultimo bicchiere che appassiona, ogni anno con vini più particolari. Stavolta di scena un celebrato cru di Barolo come il Paiagallo nella versione succulenta di Mirafiore e i Chianti Classico di Colombaio di Cencio che da Gaiole anno dopo anno stanno scalando le classifiche di gradimento del gallo nero. Ad aprire le danze un grande Vermouth di Torino al suo debutto. E in tavola ci sarà un menu a tutto classici…
Altiero Chianti Classico Gran Selezione 2017
Paolo Baldini racconta la storia di questo vigneto piantato da suo padre nel 1981 che ha sempre lavorato come boscaioli. Paolo è il primo che invece di berne di vino lo produce e laureatosi in enologia lo segue passo passo fin dall’inizio con la prima annata la 2001. Questa Gran Selezione è la seconda sul mercato ad uscire dopo il bell’esordio con la 2016. L’annata calda e siccitosa regala qui un piccolo grande vino di intensità mediterranea dove calore e maturità di frutto non coprono e non appesantiscono un quadro molto bello di florealità e frutto rosso in confettura.