Un riferimento tra i rosè millesimati per Louis Roederer, la grande maison con il più alto rapporto (2/3) tra vigneti di proprietà (ben 214) e quelli in affitto. Si staglia subito con il suo colore scarichissimo al limite dell’ossidato, salmone chiaro. Rivela note di melograno, lampone e ribes ma soprattutto pepe rosa, gesso e pan briosciato, note quasi balsamiche di alloro e menta. (altro…)
bucci
Jean Paul DeVille Carte Noire Champagne
Il pinot nero sale in cattedra già dal colore e del resto qui siamo in piena montagne de Reims. NAso affilato e appuntito di roccia con note agrumate e fruttata molto variegate. Fragola, rosa,, mela cotogna e pan briosciato si alternano al naso mentre in bocca il frutto è deciso e lascia molto soddisfatti. (altro…)
Elyane de Biron Comtes de Dampierre Champagne Brut
Da Comtes de Dampierre, una cuvèe esemplare per la Champagne con il suo 40% Pinot Meunier, 30% Pinot Nero e 30 Chardonnay. Colore vivido e chiaro, naso essenziale ma completo con rimandi nel floreale classico del meunier addolcito dal bel tropicale dello chardonnay e chiuso dal fruttato pieno e rotondo di un pinot nero non finissimo. (altro…)
Perrier Jouet Grand Brut Champagne
Da 59 diversi vini base, una cuvèe assemblata d’istinto ogni anno da Hervè Deschamps, soltato il settimo chev de cave della maison Perrier Jouet dal 1811, l’anno della cometa in cui venne fondata una delle maison più celebri. Del resto tenere sotto controllo tutte le variabili dei 60 ettari grand cru di proprietà e gli innumerevoli conferitori non sarebbe scientificamente molto percorribile… (altro…)
Gosset Brabant Champagne Reserve GC (in magnum)
Coltivatori da centinaia di anni ma RM solo dal 1930, ecco un esempio mirabile di come la biodinamica e l’amore per la terra sappia rendere piena giustizia ai grand cru. 80% di pinot nero da Ay e un 20% di chardonnay da Choully disegnano un campo di fiori nettissimi di acacia, tiglio e biancospino su un tappeto minerale terroso e sanguigno classico di Ay. (altro…)
Cuvèe Petraea Francis Boulard XCVII-MMVI: manuale pratico per la Solera nello Champagne
La cuvèe perpetua, il mito del metodo Soleras applicato allo Champagne. Istituita dal 1997 (come riporta in numero romano il XCVII in etichetta), un compendio di 9 annate nei vigneti di Francis Boulard ma più che un riassunto di varie annate è un compendio di terroir e di sublimazione di uno stile. (altro…)
Dalla parte di chi li beve, finalmente. Belli, sporchi e un po’ cattivi, ecco i vini di Cave des Pyréne.
Ne ho assaggiati solo una minima (anche se selezionatissima) parte ma devo concordare con Giampaolo che Les Cave des Pyréne ha un parco aziende impressionante e, soprattutto, vini legati a doppio filo con il terroir che li produce e le idee di chi li beve, prima ancora di chi i vini li produce.
Il che potrà non piacere a tanti appassionati del “vino è come chi lo fa“. Ma devo rivelarvi che è un aspetto che mi è sempre interessato poco, perchè preferisco indagare il rapporto tra chi lo beve e il vino stesso. Chiamatelo pure il sommelierside del vino…. (altro…)
Moscadello di Montalcino Florus DOC 2008 Castello Banfi
In grande rilancio il Moscadello negli ultimi anni con varie proposte sempre più mirate. Banfi ha cambiato anche troppe volte stile al suo Florus che ricordavamo frizzante neanche 4 anni fa, erede di un grandioso progetto accantonato di colonizzazione del mondo a suon di spumanti made in Montalcino. Però l’esperienza accumulata si rivela preziosa e il Florus oggi è un Moscadello godibilissimo e fresco quanto basta a reggere senza problemi anche le frittelle tradizionali di San Giuseppe, con il riso e la borragine (altro…)
Banfi e Montalcino: dietro le quinte con Tommaso Bucci
Azienda sempre volentieri tirata in ballo per ogni problema di Montalcino, spesso ci si dimentica di quanto abbia fatto per il Brunello e di quanto in genere il vino toscano debba a questa realtà “monstre” piombata nella sonnolenta campagna ilcinese nella seconda metà degli anni 70. Ascoltiamo Tommaso Bucci, direttore tecnico, che ci racconta i primi anni di storia e soprattutto cosa successe nel 1995 quando si cominciò a pensare al Brunello del terzo millennio… (altro…)