Il vino di tutti i giorni dei piemontesi non potrebbe essere altrimenti: schietto, profumato intenso di bosco , finale sapido e quasi balsamico, note speziate leggere che non stancano e soprattutto freschezza incredibile dal primo all’ultimo sorso. Fa solo acciaio e spesso non sembra tale è la complessità almeno al naso, poi in bocca è più scarno e si rivela più semplice, ma non meno benvenuto ad innaffiare quasi qualsiasi cosa càpiti in tavola. (altro…)
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Borgogno Barolo Riserva DOCG 2003
Una freschezza e un fruttato sorprendenti per un’annata così calda e bistrattata come la 2003 che sa oggi dimostrarsi in stato di grazia. Giocoso, pieno, deciso ma già con la straordinaria nebbioleggiante eleganza del tempo che passa. Bocca morbido, senza eccessi alcolici che lascia un minimo di tannino che punte appena e che stempera il quadro di un vino molto vicino al proprio punto massimo di realizzazione, per tanto da bersi, ora nella sua ora più alta e comprensiva. (altro…)
Il Gran Bollito Piemontese e il Barolo, com’è andata
Sarà stato il freddo o l’eterno revival delle “buone cose semplici” ma venerdì scorso la serata Bollito-Barolo ha superato ogni aspettativa di affluenza (oltre 90 partecipanti) con quasi 100 kg di carne cucinata (tra i canonici 14 pezzi diversi), i quasi 10 litri di salse e oltre 60 bottiglie consumate tra Dolcetto (solo 10) e Barolo (tutto il resto). Un modo semplice per dimostrare che il Barolo può e deve essere bevuto più spesso? Di sicuro non si trattava di una cena normale nè di tre bottiglie normali. (altro…)
Barolo-Bollito | Il gran Bollito Piemontese alla prova del grande Nebbiolo di Borgogno venerdì 3 febbraio
Gran Bollito Piemontese e il Barolo di Barolo, ovvero Borgogno in una grande serata da ricordare! Avremo in tavola i famosi 7 tagli di carne, 7 ammenicoli e 7 bagne cui accosteremo 5 grandi vini ovvero il Dolcetto d’Alba 2010, lo “scandalo” No Name 2005, il Barolo Riserva 2003 (spettacolare in questa fase evolutiva) lo storico Barolo Riserva 1998 e il classicissimo Barolo Chinato. (altro…)
Borgogno e il “Coccodè” applicato a Barolo | E il salto della quaglia da DOCG a NoName
Non si può fare a meno di pensare alla teoria del Coccodè visitando l’azienda di Andrea Farinetti, il più giovane dei figli di Oscar per come da cantina si sia sollevata in pochissimo tempo a, quasi, monumento vivente ad uno dei vini più prestigiosi del mondo. Anche fingendo di non essere stati intrigati e rapiti dalla visita sensoriale in cantina con 9 diversi vini alla cieca, spesso sorprendenti, quello che ci rimane in testa tornandosene mestamente via dal Piemonte bellissimo di questo autunno è l’ascensore in vetro con cui si accede alla bellissima terrazza posta al centro dell’universo del BArolo. (altro…)