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San Martino Bolgheri Rosso Superiore Doc 2008 – Cipriana

Risale addirittura al 1978 la prima annata di questo storico Bolgherese quasi ante litteram. Un’azienda come la Cipriana è in realtà un piccolo micro cosmo di attività legate al territorio e all’agricoltura di qualità. (altro…)

Semetipsum 2012 improvvisazione e costanza a Bolgheri tra uomo territorio e vitigno con Michele Satta

Dar luogo ad un evento che si chiama “se stesso” che vuol sottolineare la magia di un luogo e l’identificazione di un territorio con i suoi vini e lasciar spazio all’improvvisazione (a tratti geniale) di due artisti è impresa ardita e quasi contraddittoria ma che riesce solo se i due artisti sono ispirati e grandissimi e davvero fusi in un’unica idea come è accaduto ieri sera a Castagneto Carducci a Rita Marcotulli e Michele Rabbia, complice anche una regia di luci e immagini di Petulia Mattioli. (altro…)

Guarda Boschi Bolgheri Rosso Superiore Doc 2008 – Fornacelle

Un’azienda attiva da fine ‘800 ma che nasce enoicamente parlando solo nel 1998 con Stefano Billi che decide di impiantare un nuovo vigneto che giunge oggi alla decima vendemmia. Prevale il Cabernet Sauvignon e il Franc con un 60% complessivo su un 40% di Merlot molto interessante. (altro…)

Impariamo il colore dei vini di Bolgheri con Fattoria Casa di Terra, dal bianco del Vermentino al rosso scuro dei cabernet e merlot

Dal bianco carta del vermentino fino al cupo rubino e al lieve granato dei vini a base Cabernet o merlot, BOlgheri ha una gamma di colori molto ampia nei suoi vini. Durante lo scorso God Save The Wine al Lungarno Hotel abbiamo imparato con Gessica a capire che cosa significano e cosa ci dicono del vino che stiamo per degustare. (altro…)

Chateau Haut Bacalan 2006 AOC Pessac – Leognan

Uno Chateau molto particolare, estremamente devoto al Merlot che è presente all’80% del blend. Bottiglia importante e molto importante anche l’uso del legno che copre molta dell’espressività fruttata del vino. Molto evidenti tostature, cacao, chiodo di garofano con mora e prugna che fanno capolino. (altro…)

Domaine de Chevalier Esprit de Chevalier 2006 AOC Pessac – Leognan

Il second vin di questo Domaine tra i più famosi dell’AOC giunge un poco stanco a questa degustazione con una naso appena reticente , fine e delicato con cuoio, more e riber rosso che in bocca diventano molto freschi e vivi ma che perdono nitore e succulenza. (altro…)

Maronea Bolgheri Rosso Superiore Doc 2008 – Fattoria Casa di Terra

Tra gli ultimi arrivati sul vino ma una delle aziende più intraprendenti con cantina nuova in costruzione pronta per la vendemmia 2012. Molto antica come azienda agricola si dedica solo da poco quasi esclusivamente al vino con risultati incoraggianti e ricchi di  promesse. (altro…)

Chateau Haut Lagrange 2008 AOC Pessac – Leognan

Uno Chateau in posizione invidiabile tra Larrive Haut Brion e Malartic Lagravière, una zona coltivata almeno dal 1850, 8 ettari divisi tra bianchi e rossi su terreni eccezionalmente drenanti, maturità degli impianti notevole (20 anni di media) l’azienda di Fracis Boutemy presenta un classico blend Cabernet Sauvignon 55% Merlot 45% che sorprende e spiazza grazie ad una freschezza notevole già al naso. (altro…)

Piastraia Bolgheri Rosso Doc 2008 – Michele Satta

Da Varese a Bolgheri seguendo un sogno e la voglia di cambiare vita e da allora per Michele Satta è partita una rivoluzione che ha coinvolto tante persone, tutte stregate dalla magia di questo territorio. Il Piastraia è bolgherese atipico così come lo è Satta con un’attenzione speciale al sangiovese che infatti qui regala scorrevolezza, piacere e quasi una nota dolce che smussa gli angoli di Merlot Cabernet e Syrah e fornisce una prova maiuscola di compattezza e bevibilità. (altro…)

A scuola di SuperTuscan | Antinori e le convinzioni del territorio tra Sangiovese e seduzioni alloctone

Molti giornalisti del settore li vedono come fumo negli occhi e ritengono quasi offensivo doverne parlare ma alla prova delle aste tocca rimettere in discussione molte convinzioni sulle potenzialità del nostro vigneto all’estero. Non ci fossero stati Tignanello, Solaia, Cervaro della Sala e Bolgheri in genere, per molti il vino italiano sarebbe ancora il Chianti nel fiasco e via andare. Ci sarà pure una bella percentuale di autocelebrazione nella presentazione di alcune vecchie annate di casa Antinori prima dell’asta da Pandolfini a Firenze lo scorso 13 Marzo ma in effetti anche guardano altrove, i supertuscan dettano legge per cifre e notorietà in un settore dove in pratica solo Barolo e Brunello di Montalcino rappresentano occasioni di acquisto interessanti e pezzi ambiti dai collezionisti. (altro…)