L’estate in corso ce ne ha dato la conferma: il successo dei vini rosati è qui per restare…sono 25 milioni gli ettolitri di rosè prodotti ogni anno (più di 3 miliardi di bottiglie) di cui quasi 8 made in France ma con l’Italia sempre più protagonista. Del resto sono vini perfetti a bordo piscina, sono amati da sommelier e ristoratori perché si abbinano a piatti com, con acidità, e persino sul cioccolato e sono spesso graditi anche a chi in genere il vino non lo beve come se fossero un qualcosa di diverso dal “solito” vino. Senza i rosati non esisterebbe Saint-Tropez e il turismo nel sud della Francia dove si stappano 3 bottiglie di rosé su 10 nel mondo, normale che il modello di riferimento sia innanzitutto quello provenzale, vini quasi trasparenti più che rosati a base grenache, cinsault, mourvedre e syrah, con vini appena rosati, buccia di cipolla, grande sapidità e acidità, da consumarsi freddi e in fretta. Ma l’Italia da par suo risponde con una varietà sorprendente di vitigni, stili e tipologie che come sempre sono croce e delizia per i consumatori, come fare ad orientarsi?
biodinamica
Voltumna Zeno Toscana IGT 2015
Il vino più conosciuto di Voltumna è questo “Zeno”, nato nel 2010 per voler unire sangiovese e pinot nero vinificati separatamente. Ma il risultato non era molto convincente e quindi Marzio ha pensato di invece di operare un taglio a livello di vino di cominciare ben da prima a unire le due varietà in maniera sinergica. Utilizzando la differenza di età di maturazione delle due uve si decide di vendemmiare il pinot nero nel suo momento (in genere fine agosto, quasi un mese prima del sangiovese). A fine fermentazione del pinot nero si raccoglie sangiovese in leggero anticipo su maturazione completa e lo si fa partire nel pinot nero a fine fermentazione.
Voltumna RiservaQ IGT toscana 2012
Il sangiovese “Querciolo” affinato una anno di più in legno e bottiglia in purezza rappresenta la sfida più importante di Voltumna su questa varietà fondamentale. Per trovare la massima espressione territoriale si porta maturazione del sangiovese fino alla prima settimana di ottobre, è sangiovese che cresce in luogo particolare umido in zona detta “buca” con molte nebbie e muffe nobili che spesso crescono sugli acini. Per questo vino non viene fatta selezione lieviti interni ma si cerca di far partire fermentazione del Querciolo con lieviti di buccia, molto più variegati di quelli in cantina i quali lieviti vengono fermati con zolfini e solforosa somministrata prima che parta fermentazione spontanea.
Voltumna Pinot Nero IGT Toscana 2013
La voglia di pinot nero è sempre stata grande a Voltumna e infatti le vigne sono del 2005. L’idea per questa etichetta, che è il pinot nero più importante sopra il Silene, espressione più semplice, è di realizzare un pinot nero gastronomico e di struttura usando vinificazione in acciaio e poi passaggio in legno. Inizialmente l’idea era di rimanere più leggeri ma un provvidenziale incidente di vinificazione ha fatto finire dei raspi nella fermentazione che hanno prodotto una bella struttura senza pesantezza e tannini legnosi, soprattutto perché rispetto alla Borgogna qui il raspo significa e matura in maniera completa.
Voltumna Pinot Grigio IGT Toscana 2015
L’annata calda mette alla prova Marzio e Voltumna su questo vino e questa uva così importanti per l’Italia del vino nel mondo. Il consueto stilema del pinot grigio viene del tutto abbandonato con una vinificazione molto semplice ma senza estremismo tecnico. Non è mai stato dato troppa rilevanza al bianco in Toscana in genere. Vinificazione in acciaio, poca macerazione ma uva molto matura grazie a biodinamica garantisce succo e saporosità.
Voltumna “Marcello” Rifermentazione Ancestrale 2014 Sangiovese e pinot nero
Marcello è nato perché 2014 è stato freddo e umido e trovandoci alle pendici dell’appenninon sotto il Falterona abbiamo risentito molto del freddo. Avevamo sangiovese bloccati che non maturava e un po’ per scommessa e un po’ per far cassa abbiamo provato a vinificare in bianco il sangiovese e rifermentazione in bottiglia del mosto congelato. Invece di usare zuccheri e lieviti per far ripartire fermentazione usiamo mosto appunto scongelato a primavera che fa ripartire la seconda fermentazione in bottiglia.
Tutto intorno alla bottiglia, l’innovazione tecnica del vino
Il vino è prodotto millenario ed è elemento fondante di religioni e di tante culture del mondo ma non si può dire che sia immutabile e sempre uguale a se’ stesso soprattutto dal punto di vista tecnico. Sia in vigna che in cantina assistiamo ad una piccola grande rivoluzione dove l’innovazione delle varie fasi produttive si fa inarrestabile (spesso con ritorni vertiginosi al passato, vedi le anfore) e continua anche nel packaging e nella distribuzione.
Vini senza Trucco per lo Scudetto del Vino, Giulia Graglia e la sua distribuzione a God Save The Wine 27 ottobre Firenze
Con grande piacere ospiteremo al prossimo God Save The Wine tra Firenze e Torino la distribuzione vini Senza Trucco! E’ un progetto che riunisce in se’ le due grandi passioni di Giulia Graglia e Marco Fiumara ovvero cinema e vino. Nel 2011 hanno avuto l’idea di girare un documentario sulle donne del vino naturale, intitolato Senza Trucco (lo abbiamo presentato tante volte qui su VinodaBurde) e di creare un blog con lo stesso nome, due cose che hanno permesso di essere conosciuti in giro per il mondo grazie al grande passaparola nato attorno al film, riuscitissimo nell’unire passione per il racconto delle persone e per il vino in sè.
Le vette dell’Alto Adige, i vini fuoriclasse che sfidano i più grandi bianchi del mondo
Considerata da anni la regione più qualitativa e sorprendente d’Italia, l’Alto Adige vinicolo ha visto nascere e svilupparsi alcuni vini davvero imponenti in termini di prezzo e prestazioni nel bicchiere. Un’esplosione di qualità e di investimenti in vere e proprie cuvèe de prestige che lanciano una sfida coraggiosa ai grandi bianchi del mondo cercando di guardargli negli occhi… Tramite selezioni accurate, microparcelle o assemblaggi rigorosissimi i risultati sono spesso in effetti impressionanti ma basterà per porsi al centro delle mire degli appassionati del mondo enoico bianco? (altro…)
Selengaia Chianti Docg 2013 Sergio Falzari
Il vino più importante d’Italia forse e della Toscana senz’altro in termini di numeri e rappresentatività non ha molti campioni biodinamici da presentare: fortuna che Sergio Falzari ha deciso fin da subito di usare questo metodo anche sulla DOCG più famosa d’Italia nel mondo. (altro…)