Siamo a Marzo e ci godiamo gli ultimi freschi di stagione quindi quale momento migliore per godersi le meraviglie dei nostri vini dolci? La storia il clima e le tradizioni italiane hanno dato vita alla più grande abbondanza mondiale di vini dolci, passiti, muffati e aromatizzati con nessun altro paese che, almeno in questo, riesce a starci davanti. Su Business People in edicola qualche proposta classica e intrigante. (altro…)
barolo chinato
Vino Libero Pinot Nero Serafini e Vidotto Colli Trevigiani 2007
Non è facile essere “liberi” in Italia con il Pinot nero e ottenere grandi risultati. La buccia sottile e il grappolo molto serrato invita muffe e parassiti e c’è bisogno davvero di un grande terroir per avere uve sane e alla giusta maturazione. (altro…)
Vino Libero La Lepre Dolcetto di Diano D’alba Fontanafredda DOCG 2012
Vinoso e irresistibilmente dolcetto al naso con tanta ciliegia, marasca e mirtillo fresco e della bella viola carnosa il tutto affogato in una vinosità trascinante, bocca semplice ma che conquista subito e non si dimentica tanto che si è presto al secondo bicchiere. (altro…)
Vino Libero Pinot Grigio Ramato Vigne di Zamò 2012 Colli Orientali del Friuli
Un colore inconsueto ma più naturale del naturalmente bianco cui siamo soliti vedere in questo vino ci regalano subito sensazioni positive e sapide al naso. Un naso profondamente bianco di pesca mela e spezie con tocchi di gessosità ai quali non possiamo non immaginare anche tracce di frutta rossa fragole e lamponi. (altro…)
Vino Libero Verdicchio dei Castelli di Jesi Doroverde Tombolini DOCG 2012
Non solo libero da pesticidi, concimi chimici e solfiti ma soprattutto dei pregiudizi che affliggono la reputazione di questo vino divenuto spesso troppo dozzinale e comune. Non è questo come tanti altri che stanno affacciandosi sul mercato in questi anni perché qui c’è vitigno, terroir e sapidità marina che conquista. (altro…)
Paolo Gori e Pinocchio in tavola con l’Artusi
Due fenomeni culturali ridefiniscono l’italianità in pochi anni per non parlare dell’Italia stessa. Pochi anni dopo l’unità politica italiana infatti escono a pochi mesi di distanza Pinocchio di Carlo Lorenzini (a puntate dal 1880) e la Scienza in Cucina di Pellegrino Artusi (1891), inevitabile che ci siano collegamenti tra i due e altrettanto inevitabile che gli inizi dell’Italia ruotino attorno a Firenze, capitale nel 1865. (altro…)
No Name Borgogno Langhe DOC 2005
Il Barolo che non doveva esserlo (rifiutata la prima partita di vino in commissione DOCG) e che alla fine, nonostante lo potesse diventare perché un secondo lotto passò il vaglio della commissione, Oscar decise di far uscire come langhe Nebbiolo. E che diventa quindi una pretesto perfetto per dimostrare l’imprecisione di questi meccanismi ma soprattutto la grande occasione per dimostrare che si può bere Barolo spensieratamente e non sempre e solo nelle “grandi occasioni”. (altro…)
Borgogno Riserva DOCG 1998
Annata sulla carta non irresistibile, regala da subito emozioni e classe, finezza ed eleganza di mirto, alloro, goudron, poutpourry fresco, note di sandalo e muschio. Ma è la bocca che colpisce e rimane, una freschezza mai doma, una beva semplicissima. colpisce al naso e crea aspettativa che la bocca supera grazie ad un dinamismo inaspettato e una durata sorprendenti in bocca, un vino che sa farsi ricordare e farsi utilizzare a tavolo, non banale per un vino con più di 10 anni in bottiglia. (altro…)
Dolcetto d’Alba DOC 2010 Borgogno
Il vino di tutti i giorni dei piemontesi non potrebbe essere altrimenti: schietto, profumato intenso di bosco , finale sapido e quasi balsamico, note speziate leggere che non stancano e soprattutto freschezza incredibile dal primo all’ultimo sorso. Fa solo acciaio e spesso non sembra tale è la complessità almeno al naso, poi in bocca è più scarno e si rivela più semplice, ma non meno benvenuto ad innaffiare quasi qualsiasi cosa càpiti in tavola. (altro…)
Borgogno Barolo Riserva DOCG 2003
Una freschezza e un fruttato sorprendenti per un’annata così calda e bistrattata come la 2003 che sa oggi dimostrarsi in stato di grazia. Giocoso, pieno, deciso ma già con la straordinaria nebbioleggiante eleganza del tempo che passa. Bocca morbido, senza eccessi alcolici che lascia un minimo di tannino che punte appena e che stempera il quadro di un vino molto vicino al proprio punto massimo di realizzazione, per tanto da bersi, ora nella sua ora più alta e comprensiva. (altro…)