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Gaia & Rey e Cervaro della Sala, i due miti del vino bianco italiano a confronto

Il vino bianco italiano è il vino più venduto al mondo e batte anche gli storici cugini francesi da sempre nostri rivali in campo enoico. Nel numero di Business People in edicola incontriamo i due campioni assoluti del bianco del nostro paese ovvero il Gaia & Rey di Angelo Gaja e il Cervaro della Sala di Antinori per capire come si costruiscono due miti dell’enologia oggi. Le vittoria del nostro bianco può essere un’affermazione che sorprende in un momento dove tutti parlano di bollicine e rosè come i nuovi trend globali ma che riflettono bene la realtà di un affare da 1,287 miliardi di euro l’anno (secondo i dati Nomisma Wine-Monitor).  Un successo che deriva in parte dal cambiamento climatico (è più adatto a stagioni calde) e all’approccio femminile alla bevanda che ama i bianchi perchè non sono presenti tannini o sostanze amaricanti…ma non solo!

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La riscossa del Cabernet Franc in Italia

Da sempre in ombra rispetto al fratello Cabernet Sauvignon, oggi pare essere arrivato il suo momento d’oro. Come spesso accade è partito dalla Toscana alla conquista dei migliori terroir d’Italia e non è detto che si voglia fermare qua…scopriamo il Cabernet Franc nelle sue migliori espressioni italiane con un occhio sempre al bordolese, suo storico territorio di origine. Su Business People di Aprile in edicola lo analizziamo dal punto di vista chimico e sensoriale e cosa succede nei bicchieri alle varie latitudini d’Italia…

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Champagne Belle Epoque 1998 Perrier Jouët (Jeroboam)

Il formato extrasize da 3litri regala un volume e una dimensione incredibile a questa cuvèe formidabile, soprattutto nelle annate eleganti e sottili. Naso perfetto con tutti gli elementi dal floreale dolce al fruttato saporito passando per una gamma di spaziature orientaleggianti dalla curcuma al curry passando per zafferano e sandalo. Davvero caleidoscopio il naso ma niente al confronto della polpa e succosità del palato con una eleganza e un equilibrio mirabile di ogni parte.

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Champagne Blason Rosè Perrier Jouët e Stracci al Cinghiale

Un rosato soprendente fine delicato e freschissimo al naso ma che è pronto a sorprendere in bocca per vinosità e grinta per una cuvèe gastronomica di livello superiore. Un 25% di chardonnay nobilità e alleggerisce un 75% di uve rosse tra pinot nero in maggioranza e pinot meunier di cui un 15% di vino rosso dalla zona di Bouzy.

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Champagne Belle Epoque 2008 Perrier Jouët

La regina indiscussa di eleganza tra le Cuvèe prestige in Champagne è certo questa grande etichetta impreziosita dal disegno di Emile Gallè del 1902 in stile art nouveau che preconizza dal fuori la nota floreale dominante del vino. Tiglio, glicine e mirabelle, poi note agrumate di pompelmo e mandarino più vaniglia e cipria, lavanda, timo e mentuccia a comporre un naso complesso e accattivante con margine di evoluzione notevole come si compete ad una grande annata come questa.

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Champagne Grand Brut Perrier Jouët e Tartare di Capriolo

La cuvèe maison di Perrier Jouët ha un colore dorato intenso e scintillante e un naso seducente ricco di speziature e sensualità grazie ad un grande apporto di uve rosse e un 20% di chardonnay grand cru che permette di legarsi a doppio filo con l’eleganza e freschezza ovvero i marchi di fabbrica di PJ. In bocca la cuvèe sorprende per corpo e vinosità con rimandi rossi e neri fruttati che appagano il sorso senza stancare mai.

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La cucina per la Belle Epoque, i piatti Champagne di Paolo Gori

Lo scorso venerdi in trattoria è andata in scena una serata straordinaria mai vista prima, forse la nostra più ambiziosa finora per abbinamenti e preziosità dei vini in tavola  Lo Champagne Perrier Jöuet con la loro grande bollicina Belle Epoque in una sua espressione verticale che va dall’anteprima della straordinaria 2008 fino alla meraviglia della jeroboam della 1998 passando per l’evoluzione e complessità della 1999. Oltre a loro il Grand Brut e il Blason Rosè su cui Paolo Gori si è sbizzarrito in abbinamenti fitti di rimandi aromatici e gustativi con grassezze e untuosià bel calibrate.

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Venerdi 8 Aprile Marchese Lodovico Antinori presenta da Burde la sua Nuova Zelanda e Bibbona

Dopo l’avventura di Ornellaia il Marchese Lodovico Antinori non ha smesso di cercare nuovi e stimolanti terroir per produrre vino e in questa serata vi presentiamo gli estremi della sua ricerca ovvero il nuovissimo mondo della Nuova Zelanda con Mount Nelson e Bibbona con Tenuta di Biserno e Campo di Sasso. Scopriremo insieme le sfumature di gusto e passione di questi vini con un menu primaverile a cura di Paolo Gori. (altro…)

Cocciopesto, la nuova frontiera per i vasi vinari il 24 Marzo a Verona per God Save The Wine

La nuova frontiera del vino sembra passare per antiche via romane e ancora più ancestrali visto il recente grandissimo interesse per la vinificazione in terracotta, anfore e altri materiali provenienti dalla notte dei tempi dell’enologia europea. Accanto a queste riscoperte antiche, la grande rivalutazione dello storico cemento usato in tantissime cantine fin dal dopoguerra che torna in auge in cantine modernissime per la sua neutralità e capacità di esaltare alcuni profumi di vini particolarmente intensi. (altro…)