andrea gori

Vino e comunicazione social: intervista per i Giovani del Vino di Movimento Turismo del Vino Toscana

Fa sempre piacere quando ti inseriscono tra i “giovani” del vino toscano ma ancora di più perchè ne puoi approfittare per raccontare la tua esperienza nel mondo della comunicazione del vino, cosa è cambiato e cosa continua a cambiare in questo settore del vino e del suo racconto. Quindi molto appropriata l’idea di Movimento Turismo del Vino Toscana che sottolinea come ai tempi dello storytelling di massa parlare di vino può essere più semplice perchè non mancano gli spunti e le storie da raccontare ma le modalità cambiano eccome…

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Anteprime Toscane: Benvenuto Brunello 2015 il mio report da Montalcino

La cosa bella delle anteprime toscane da ristoratore prestato al giornalismo del vino è la possibilità di approfondire e fare scelte oculate per la carta di Burde…Se volete partecipare e capire come costruisco la nostra lista in trattoria potete leggere su Intravino le mie valutazioni a cominciare da quelle sul Brunello di Montalcino 2015, annata di grazia ed energia che ha visto non poche bellissime bottiglie sfilare nei nostri bicchieri.

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Barbaresco Asili Ca’ del Baio 2010 in magnum

Asili è il vigneto più famoso e importante del Barbaresco DOCG e la famiglia Grasso ha sempre vinificato separatamente queste uve a dare il loro vino più pregiato e raro. Un cru di potenza ed energia con esposizione perfetta e marne che esaltano tannino ed energia del nebbiolo senza incrinare la sua tendenza all’eleganza. La 2010 è annata classica ed eccellente con frutto ricco pieno e maturo e corredo tannico intricato e di soddisfazione. Questa magnum mostra un vino in stato di grazia con naso di rosa passita, poutpourry floreale, incenso, lavanda, noce di cola, cenni di goudron ma anche tantissimo frutto come fragole e mirtilli in confettura e poi ginepro, alloro, menta.

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Vino toscano per principianti: #10 Abbinamento tra vini e cibi Toscani

Il vino toscano nasce intorno alla tavola. Il vino “da tavola” infatti, non è la categoria più bassa, proprio perché trova la sua collocazione di eccellenza abbinato a un piatto. Scopri come abbinare il vino toscano ai tuoi piatti.

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Anas-cëtta DOC 2018 Elvio Cogno

Una antica uva piemontese propria del comune di Novello che grazie ad Elvio Cogno è rinata e dal 1994 rappresenta il bianco più intrigante della casa. Se risaliamo indietro nel tempo si parla appunto di “Nascetta” dalla seconda metà dell’Ottocento e non ci sono dati precisi sulla sua ampelografica e filogenetica ma di certo è un vitigno bianco di origine mediterranea vicina al vermentino.

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Chardonnay Sermine Langhe Ca’ del Baio 2016

Valentina Grasso ha fatto l’ultima vendemmia (2019) in Borgogna e si è confrontata con il grande chardonnay di riferimento mondiale ma in Piemonte, e questo vino o lo dimostra alla grande, questo vitigno si esprime sempre con grazia e finezza. Vinificazione in legno e malolattica, il giusto tempo in legno e bottiglia ed ecco un bel mix di note di agrumi e fiori tra gelsomino e zagara poi tocco di vaniglia e boisèe e tanto frutto giallo e bianco.

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Drappier Champagne Millèsime Exception 2013

Annata strana e particolare non millesimata certo da tutti in Champagne ma nel microclima della Aube e con l’aiuto dello chardonnay il risultato di questo Millesime è di piacevolezza e intensità notevolissime ed eccezionale per accompagnare la nostra bistecca alla fiorentina. Naso floreale di ginestra e fiore di pesco, nota di frutta di bosco, fragole in confettura, nota di cedro e anche candito,agrume molto ricco. Bocca in cui dosaggio basso si avverte ma l’equilibrio è pregevole dopo questi anni di bottiglia, chardonnay esce bene con note tropicali e calde quasi mentre pinot nero tiene la barra dritta della struttura e della piacevolezza, finale lungo pepato e con la giusta spezia ma anche corpo necessario a non sfigurare sulla carne rossa.

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Barbera d’Alba DOC Bricco dei Merli 2017 Elvio Cogno

Il vino ideale per la nostra occasione annuale in trattoria con il bollito misto! Questa Barbera è prodotta in purissimo stile tradizionale piemontese senza fronzoli e orpelli e ha il candore delle cose buone davvero con intensità di frutto di sottobosco more mirtilli ribes nero, cassis e tocchi speziati tra ginepro, liquirizia e dolcezze solo suggerite.

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Cucinare per lo Champagne con Paolo Gori: abbinare la Bistecca alla Fiorentina

Dopo un’altra edizione del nostro format Bistecca e Champagne che nel corso degli anni ha visto confrontarsi diverse maison con il piatto icona della cucina fiorentina oggi, Paolo Gori ci racconta come scegliere alcune ricette perfette per esaltare le cuvèe di Champagne a tavola. La cucina toscana si rivela perfetta ma anche le ricette tradizionali italiane riescono molto bene nell’impresa come dimostra la carbonara con gota di cinta senese con lo Champagne Rosè de Saignèe (da salasso) o la torta salata con le pere e pecorino. La minestra di orzo porri e bietole è stata abbinata con un Blanc de Blancs non eccessivamente tagliente (ma comunque poco dosato come il BdB di Drappier con  un tocco di pinot bianco).

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