andrea gori
Il sangiovese della Romagna di Enio Ottaviani, perchè è diverso dal sangiovese toscano?
Accanto al gran bollito in trattoria abbiamo abbinato una degustazione di tre Sangiovese prodotti da Enio Ottaviani in Romagna: Caciara, Sol Ros e Dado. Ma quali sono le differenze tra Sangiovese toscano e romagnolo?
Olianas Rosato Brut Cannonau Metodo Classico 2022
Una bollicina sorprendente dalla Sardegna questa di Olianas a partire da cannonau e vermentino come se fossero pinot nero e chardonnay… L’azzardo però riesce eccome con un vino piccante e sulfureo con tratti intriganti di melograno, ribes rosso, zenzero senape e un floreale tra pesca e rosa canina. Al sorso ha bollicina cremosa e distinta con un finale mai banale.
Campomaggio Chianti Classico Riserva 2019
L’annata classica 2019 fa nascere un “classico” Gallo nero di impressionante nitore e freschezza. Questa annata di Campomaggio Riserva è molto raddese, amarena, mora di rovo, ribes nero, agrumi rossi, non dolcissimo ma con uno stile dark che convince poi mallo di noce, sandalo, carrube e eucalipto e mentuccia a completare insieme a tabacco toscano.
Oro Ramandolo Oro di Nemas Ronc dal Gjal passito DOCG 2021
Il verduzzo è una delle pochissime uve bianche a dare astringenza e quasi tannicità ai vini da cui è prodotto e in questo dorato e cangiante Ramandolo di Gori Agricola raggiunge un equilibrio stupendo tra i 100 gr/lt di zucchero residuo e i suoi polifenoli rendendolo quasi secco al palato. Al naso emergono note di cola, caramella d’orzo, albicocca, dattero e mallo di noce e tanta frutta secca quasi come uno Sherry.
Anfora Malvasco Passito Malvasia e Nasco Igt 2022
Nella collezione di vitigni e vini lavorati in anfora da Elena Casadei la Sardegna è presente con ben due etichette ovvero il fresco e croccante cannonau e questo piccolo gioiello di vino passito che come dice il suo nome, Malvasco, nasce da due malvasia e nasco (autoctono sardo) vinificate in anfora. Questo nettare ambrato è al naso quasi una seadas con il miele allo stato liquido con le sue note originali di miele di Erika, macchia mediterranea, fico maturo, carrube e tantissimo agrumato candito. L’anfora dà respiro e aggiunge materia e umami a uve già di per sé ricche di dettagli e il risultato è un vino dal vibe speciale, festoso ricco e con una riserva di freschezza insospettabile nel finale che non cede mai alla stucchevolezza. Ottimo su dolci sardi come nel nostro caso la Pardula, pasta, ricotta e zafferano.
Gori Agricola BussaBen Sauvignon Colli Orientali del Friuli DOC 2022
In dialetto friulano significa “bacia ben” e in effetti lo fa benissimo questo Sauvignon friulano classico di Gori Agricola che si esalta in un naso fresco di bosso, biancospino, sambuco e vegetale sfizioso.
Campomaggio Chianti Classico Riserva 2018
L’annata considerata a torto minore 2018 ha regalato non poche perle toscane e questa Riserva Chianti Classico di Campomaggio da Radda in Chianti può annoverarsi tra queste. Toni scuri e ombrosi ma limpidi ed elegantissimi di frutto scuro, viola candita, mughetto, cipria, mora di rovo, mallo di noce, corredo speziato pepe nero, liquirizia, olive tostate e mediterraneo in sottobosco.
Nobile di Montepulciano Tiberini Vigne Vecchie 2017 Pieve Caggiole
Niccolò Tiberini è la settima generazione dei Tiberini che fanno vino ormai 200 anni a Montepulciano. Hanno come fiore all’occhiello questo vino prodotto da un vigneto originariamente di 4 ettari piantato nel 1908 dalla sua famiglia nella Pievi Caggiòle. Sono 1000 bottiglie e non di più e mostra una incredibile capacità comunicativa in cui le vecchie radici ci restituiscono un giovane esperto vino che comincia a raccontare e non si ferma più…il tutto in perfetta coerenza con la Pieve nel quale nasce (floreale, frutto rosso spinto, sapidità molto gustosa) a cui aggiunge il proprio carattere e la propria esperienza di vite.
Champagne Édouard Prétrot Syntonie
Lo Champagne Édouard Prétrot racconta una storia di audacia, determinazione e amore per la terra. Più di 100 anni fa, a Fleury-la-Rivière, Édouard Prétrot, viticoltore visionario e uomo dallo spirito irrefrenabile, decise di infrangere le convenzioni della sua epoca. Fu uno dei primi nel suo villaggio a vinificare le proprie uve, gettando le basi per la modernità dell’età d’oro dello Champagne. Édouard era molto più di un vignaiolo: un autodidatta ambizioso, capace di trasformare il lavoro instancabile in un’opera d’arte. La sua passione per il dettaglio e l’estetica si rifletteva non solo nella qualità dei suoi vini ma anche nell’approccio visionario che ha lasciato in eredità. Questo patrimonio di convinzione e savoir-faire è oggi custodito da Sara, la sua pronipote, e dal marito Frédéric, che guidano la tenuta con lo stesso spirito pionieristico.