Storia esemplare e fusione di cultura, tradizione e sfide alla natura e soprattutto all’uomo. Nelle parole di Emiliano Falsini, la storia di Giuseppe Russo e il vigneto del padre, il cru più alto tra quelli di proprietà sull’Etna, capace di vini incredibili. Questo 2008 è carnoso quasi anche al naso, umorale esce poco a poco dal bicchiere, ribes rosso e nero, minerale e affumicato, elegantissimo. (altro…)
adarmando
Vin Santo 2003 Bianco dell’Empolese Fattoria di Piazzano
Ossidato e cangiante già dal colore, malvasia trebbiano san colombano uve bianche classiche dell’Empolese dove si trova la Fattoria di Piazzano. L’ annata è particolare e ne fa un vino che colpisce subito, molto classico al naso con una bocca straordinaria, equilibratissimo, ossidato quanto basta, albicocca, fico, miele di castagno poi noci, pesca, dattero, in certi frangenti quasi uno sherry potrebbe essere quasi da aperitivo se servito freddissimo. (altro…)
Damo Vino Nobile di Montepulciano Montemercurio 2007
La sorpresa dell’ultima Anteprima Nobile di Montepulciano è stata questo piccolo tesoro scovato a 500 metri dalla città. Vigna vecchia piantata 60 anni fa appunto dal signor Damo, vigneto fatto di sangiovese canaiolo barbera montepulciano carmenère vendemmiato tutto insieme (ma ogni volta si trovano altre varietà), naso in effetti particolare e caleidoscopico, china, pepe, fumè, amarena, agrume, miele di castagno,terziario notevelo, speziatura notevolissima, bocca speciale, carnosa, morbida senza essere molle, lavanda ritorna nel finale, fiori rossi, affascinante a dir poco. (altro…)
San Lorenzo Ciliegiolo IGT Maremma Toscana Sassotondo 2007
Azienda coraggiosa e votata da sempre alla riscoperta del terroir di Pitigliano. Dal naso pare due anni più giovane e si sentono subito i toni molto floreali (non solo fiori rossi ma anche tiglio e biancospino). A seguire le note di incenso che non ti aspetti e poi frutta rossa e nera, minerale e gesso molto presenti, quasi una nota di polvere (in effetti mettendo insieme incenso, polvere e cuoio pare di stare in una sacrestia, ma tant’è!). (altro…)
Ad Armando Trebbiano Spoletino IGT Umbria Giampaolo Tabarrini 2008
Grande visione e grande coraggio per Giampaolo Tabarrini, qui abbiampo vigne franco di piedi, maritate agli aceri, in pianura accanto al grano. In pressa con ghiaccio secco, sulle bucce 6-7 ore poi sulle fecce fino settembre dopo vendemmia, 2009 imbottigliato a settembre poi 8 mesi di bottiglia per essere pronto all’aprile successivo, in genere a Vinitaly. Sentore di macchia mediterranea, rovo, more, brodo leggero, rosmarino. Bocca pienissima, ricca e sfaccettata, profonda e lunghissima, resina e tiglio, pesca, albicocca e lieve esotico, anche agrumato pompelmo rosa, lieve idrocarburo simile fiano. (altro…)
Poggio ai Chiari Sangiovese IGT Toscana Colle Santa Mustiola 2004
Siamo a Chiusi quindi Toscana ma quasi in Umbria su terreni simili a quelli di Orvieto, tufacei. Vino all’antica, gambelliano, con macerazioni lunghissime anche di 40-50 giorni. La cantina è ricavata da una tomba etrusca, viene realizzato a partire da almeno 30 cloni di sangiovese diversi, terreni pluocenici, laghi, mari, siamo quasi sullo stesso costone di Boscarelli (Montepulciano), non è un caso che fossero zone molto amati da Gambelli. (altro…)
Manaresi Pignoletto Frizzante Colli Bolognesi DOC 2010
Dai colli bolognesi una tipologia classica che solo recentemente è tornata in grande spolvero, un’idea di vino che il mercato chiede e a cui occorre rispondere con serietà. Fabio Bottonelli, giornalista, si lancia in questa avventura con l’azienda della moglie ed in punta di piedi propone un piccolo grande vino con una bollicina delicata ma incalzante, un profumo floreale e fruttato stile prosecco ma molto meno ruffiano e soprattutto una secchezza impressionante in bocca da grande pas dosè. (altro…)
La maieutica socratica applicata al terroir | l’enologo, oggi
Aiutare i terroir a far nascere i vini: questo è il ruolo dell’enologo oggi. La maieutica socratica impone domande, instilla dubbi e rafforza nelle convinzioni delle persone e nel fatto che ogni anno la natura è sovrana ma ancora di più lo è il terroir in tutte le sue manifestazioni. Guai a parlarne a caso soprattutto in Italia dove lo si nomina a vanvera ad ogni minimo accenno di mineralità in un vino. Ma laddove i vitigni autoctoni sono padroni e sono avviluppati ai territori di nascita in maniera profonda, è impossibile non sentire la forza delle nostre produzioni più caratteristiche. (altro…)