Siamo a Suvereto dove Elena Casadei utilizza una parte del syrah della Tenuta di famiglia per realizzare una versione anfora del vitigno che provi a snellire importanza corpo ed eccessi di frutto. Dopo 30 giorni sulle bucce e un parziale utilizzo di raspi, il vino prosegue in anfora ancora 7 mesi per finire di sviluppare aromi e sensazioni piccanti.
Il risultato è di una bellezza fruttata candida e devastante tra lamponi e fragole fresche e in confettura, pepe nero, cassis, nota erbacea mediterranea, garrigue, visciole, il sorso è molto lieve in alcol con acidità che sostiene il corpo e il frutto ben presente. Il risultato complessivo è un vino solare comunicativo, mediterraneo e opulento senza essere pesante e massiccio e l’anfora si dimostra ancora una volta un vaso vinario ottimo per maturare vitigni con estrazione e aromi importanti e tendenza alla riduzione marcata. Ottimo su carni salvate e alla griglia perché non ci sono componenti amare ma solo piccantezza suggerite.