Uno dei supertuscan più originali che siano mai apparsi sul palcoscenico toscano e uno dei pochi che abbia saputo dare veramente un contributo originale al panorama della denominazione Chianti Classico. Forse perchè in fondo oggi potrebbe essere un Chianti Classico Riserva dato che lì80% di Sangiovese viene unito ad un 20% di malvasia nera, vitigno storico complementare nell’uvaggio anche ricasoliano. La malvasia nera dona colore, aromi, imprevidibilità al sangiovese di nerbo e spessore che nasce a Gaiole e il vino è sempre un esempio di eleganza e potenza sempre tenute a freno dal territorio e dalla mano di chi lo produce.
Il risultato è un vino intenso, speziato di gran frutto mai surmaturo e soprattutto una bocca fatta di tannino e sapidità ancora prima di pienezza fruttata. Finale lungo e persistenza che macchia il palato e lascia intravedere un grande futuro del quale si intravedono accenni nelle note speziate già molto presenti nonostante la relativa giovinezza.