Gian Luca Colombo è un giovane enologo piemontese insignito dal Premio Gambelli come miglior giovane enologo italiano per rispetto del territorio. La sua grande passione e una giusta dose di incoscienza gli hanno consentito di creare un’azienda agricola pur non possedendo né vigneti né cantina… ma i vini si possono fare eccome come dimostra la sua azienda Segni di Langa. Ve lo racconterà di persona stasera a Genova a God save The Wine al Bristol Palace Hotel…
Ma se volete ripassare, ecco come ce la racconta!
“Dopo anni passati a costruirmi un’idea personale, sperimentando, confrontandomi e assaggiando (tanto!), ho deciso di mettermi in gioco in prima persona, iniziando con una varietà a dire poco enigmatica: il Pinot Nero, coltivato nel comune di Barolo, in provincia di Cuneo. Per produrre vini eccellenti non servano grandi tecnologie o sofisticati calcoli ,ma sia necessaria una vera e propria progettazione della qualità. Una qualità basata al 95% su ottime uve, e per il restante 5 % sull’ attenzione durante la vinificazione e l’affinamento a non rovinare ciò che la natura ci ha offerto. Nel 2012 si è aggiunta la Barbera, prodotta da un piccolo vigneto di più di 50 anni di età, situato in località “San Bernardo” di Magliano Alfieri (Cn). Una sfida nuova, un vino nuovo, che mi stupisce quotidianamente per le sue qualità e che interpreto con grande cura e amore . La filosofia nella gestione dei vigneti e della vinificazione è ragionata; applico normalmente princìpi biologici, e utilizzo prodotti convenzionali a dosaggi minimi e non residuali solo in annate o periodi sfavorevoli. In cantina la vinificazione e l’affinamento sono naturali, senza addizione di lieviti. I solfiti totali sono sempre in concentrazione minima, inferiore, al momento dell’imbottigliamento, del 25-30 % a quella dei vini biologici in genere. In questo cammino mi accompagna mia moglie Alessandra, senza la quale difficilmente avrei avuto il coraggio e la serenità di compiere molte scelte. Su ogni bottiglia è impressa a mano la mia impronta digitale, segno indelebile della mia passione, una firma che è garanzia del lavoro, dell’impegno e della cura dei dettagli che solo chi è innamorato di questo mondo può avere. E’ questo il motivo per cui ho scelto il nome Segni di Langa, un segno personale su ogni bottiglia, per un vino raro, sia per la minima produzione sia per l’affetto che ho per ogni bottiglia prodotta. I clienti Segni di Langa diventano così amici, che condividono la mia passione ed il mio lavoro, e ricevono emozioni che solo chi ama i frutti della propria terra può dare.”
E qui due suoi pensieri su EXpo e Vino Italiano:
A Maggio inizia Expo e si parla di “nutrire il mondo”: come entra il Vino nell’esposizione internazionale?
Il vino nutre il mondo da circa 4000 anni ed ha attraversato ogni fase storica come imprescindibile alimento. Ad oggi il vino è uno strumento di comunicazione del territorio unico ed è spesso in base alle aree viticole che olte persone decidono le mete per le vacanze.
Che esempio porteresti con la tua azienda dovessi essere ad Expo?
L’esempio che porterei è quello della caparbietà di chi da zero crea una piccola realtà e producendo qualità. L’esempio che il ritorno all’agricoltura è possibile ed è consigliato e che se si vuole davvero non è impossibile.
Vino italiano e cibo italiano, matrimonio perfetto, facci un esempio sorprendente con un piatto di una regione italiana a tua scelta e un tuo vino.
L’abbinamento che consiglierei è quello che è stato fatto dallo Chef Crippa di Alba in estate: Langhe Pinot Nero con tagliatelle ai ricci di mare!
Vini in degustazione:
- Barbera d’Asti DOC Superiore “Greta” 2012
- Langhe D.O.C. Pinot Nero 2013
Gian Luca Colombo
Azienda Agricola Segni di Langa
Località Ravinali 25
12060 Roddi (Cn)
tel. +393803945151